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Tanto Sud al Womex 2023

– Dal 25 al 29 ottobre nella spagnola La Coruña si tiene il più grande meeting internazionale di world music
– Assente la Regione Sicilia, a rappresentare l’Isola sono l’Associazione musicale etnea e l’associazione catanese Darshan
– Fra i più attivi c’è PugliaSounds. Il calabrese Francesco Loccisano e il lucano Marcello De Carolis unici alfieri dell’Italia 
– Il caso di Liraz Charhi, artista iraniana cresciuta in Israele che fonde le tradizioni del suo Paese con suoni elettronici

Il Worldwide Music Expo, più semplicemente Womex, è il più grande meeting internazionale di world music, occasione imperdibile di incontro e networking con operatori del settore “live”, da tutto il mondo e di ogni genere musicale. Cinque giorni di fiera, conferenze, film, networking e concerti showcase. Più di ventimila delegati e tremila professionisti (tra cui 280 artisti) provenienti da oltre cento Paesi si riuniscono ogni ottobre in una diversa città europea, rendendo così il Womex la principale piattaforma di networking del music business mondiale.

Quest’anno la fiera delle diversità musicali si tiene a La Coruña, in Spagna, dal 25 al 29 ottobre e, per la prima volta, l’Italia avrà un padiglione riservato dove ospitare associazioni, operatori e azienda. Promosso e organizzato da Assomusica e coordinato e finanziato dall’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane – vede la collaborazione di Italia Music Export, Puglia Sounds, Emilia-Romagna Music Commission con ATER Fondazione, le reti di festival Italian World Beat e la rete italiana World Music.  È uno spazio di 120 mq, riservato alle aziende italiane, per la diffusione delle proprie attività, un’occasione di incontro con operatori del settore del “live”, provenienti da tutto il mondo.

La Coruña, in Spagna, dove si svolgerà l’edizione numero 29 del Womex

Il Padiglione Italia ospiterà anche due realtà siciliane. Non, ovviamente, la Regione, sempre latitante nel settore della produzione di cultura, ma due associazioni che, attraverso una attività più che decennale, hanno creato una rete di rapporti nazionali e internazionali. Sono l’Associazione musicale etnea e l’Associazione Darshan

Luca Recupero

«Partecipiamo da diversi anni al Womex, quest’anno abbiamo potuto approfittare del bando lanciato dall’ICE, grazie al quale abbiamo ottenuto uno spazio all’interno del padiglione Italia», spiegano Luca Recupero e Biagio Guerrera. A La Coruña l’AME porterà alcuni progetti di successo come il Marranzano World Fest e le produzioni musicali (Lautari, Alfio Antico, Eleonora Bordonaro e Jaracanda). «Ai quali si aggiunge il “Tuppetturu Booking”, la nostra agenzia per la promozione musicale nazionale e internazionale della musica popolare contemporanea», tiene a sottolineare Recupero. «“Tuppetturu” dalla trottola che ruota, gira e noi vogliamo far girare ovunque gli artisti della nostra scuderia». Che, oltre a quelli già citati, comprende Terakaft & Cesare Basile, i Casentuli, lo stesso Guarrera, Puccio Castrogiovanni e Monka Bulaj. 

Mario Gulisano

Anche per Darshan il Womex è diventato un appuntamento fisso di ottobre. Soprattutto da quando, nel 2021, «insieme con altri venti festival, si è costituita la rete italiana World Music, alla quale abbiamo aderito con l’Alkantara Fest», spiega Mario Gulisano. «All’inizio ho partecipato per promozionare il mio gruppo, poi per Alkantara. È stato utile per sviluppare una rete internazionale di rapporti, conoscere partner con i quali abbiamo avviato progetti europei, l’ultimo dei quali è “Common Routes” che mira all’integrazione attraverso la musica degli immigrati in un quartiere difficile di Parigi, in particolare dei nomadi. Al Womex incontri davvero tutto il mondo ed hai una panoramica dei tanti festival, soprattutto piccoli, che si svolgono in ogni angolo del globo. Devo, però, constatare che nelle ultime edizioni tanti vendevano, pochi compravano».

Canzoniere Grecanico Salentino

Fra i più attivi al Womex c’è la Regione Puglia. «Anche quest’anno partecipiamo per accompagnare la musica pugliese nel mondo», commenta il presidente Michele Emiliano. «In questi anni la strategia internazionale messa in campo da Puglia Sounds/Teatro Pubblico Pugliese ha prodotto risultati straordinari che sono sotto gli occhi di tutti. Strategia che ogni anno si rinnova e quest’anno ci vede partecipare al Womex in sinergia con ICE con l’obiettivo di continuare ad esportare la nostra musica e rendere ancora più solido il comparto culturale pugliese».

Cesare Veronico, coordinatore artistico Puglia Sounds/Medimex

«Il Womex è diventato un appuntamento fisso per il comparto musicale pugliese e ogni anno segna il rilancio del nostro calendario internazionale», sottolinea Cesare Veronico, coordinatore artistico Puglia Sounds/Medimex. «Anche quest’anno partecipiamo con l’obiettivo di presentare la nostra straordinaria scena world, sempre più apprezzata e riconosciuta, e creare le basi per un continuo sviluppo internazionale, e non solo, della musica pugliese. I protagonisti sono i nostri artisti, operatori e imprese musicali che ogni anno costruiscono importanti reti internazionali e utilizzano al meglio il nostro supporto».

La folta delegazione pugliese, allo staff di Puglia Sounds, è composta da etichette discografiche, agenzie di booking, management, festival e artisti pugliesi: Abusuan, Zero Nove Nove, Associazione Musicale Bandita, Associazione Culturale Node, Ipe Ipe, Associazione Culturale Radicanto, Associazione Percussion Art, Canzoniere Grecanico Salentino, Linfa, Tema Music, Associazione Culturale Arra Produzioni Mediterranee, Finisterre,  Associazione Mezzotono, Italysona è Group, Marsab Music Management, Società Cooperativa CoolClub, Associazione Culturale Manigold, Ponderosa Music and Art, Ludwig Sound. 

Francesco Loccisano e Marcello De Carolis (foto Vito D’Andrea)

Ancora Sud al Womex con il duo di chitarra battente Loccisano-De Carolis, selezionato per presentare il progetto dal titolo Venti. Un traguardo che porta i due artisti italiani Francesco Loccisano e Marcello De Carolis (calabrese il primo e lucano il secondo), unici a rappresentare l’Italia in questa ribalta internazionale.

«Il progetto Loccisano-De Carolis è stato scelto fra oltre mille proposte pervenute da tutto il mondo da quelli che vengono chiamati i “7 Samurai”: esperti internazionali dall’alto profilo artistico, culturale e di esperienza nel settore.

Il progetto Venti di Francesco Loccisano e Marcello De Carolis parte dalla collaborazione nata grazie alla comune passione per la chitarra battente: uno strumento tradizionale dell’Italia meridionale con radici barocche. Di solito chiamata nella traduzione “chitarra strimpellata”, la chitarra battente si è evoluta principalmente come strumento di accompagnamento che fornisce il ritmo per danze comunitarie come la tarantella e la pizzica. 

Magali Berardo

Francesco Loccisano, già storico collaboratore di Eugenio Bennato, Mimmo Cavallaro, Vinicio Capossela, Gianna Nannini, è stato il primo musicista italiano a portare la chitarra battente al festival di Sanremo. L’innato talento di Loccisano e la sua grande passione per la chitarra battente, capace di produrre suoni dall’indiscutibile fascino, col tempo lo portano a strutturare un suo personale stile interpretativo ed esecutivo che viene molto apprezzato da un pubblico sempre più ampio. Francesco, infatti, riesce a tirar fuori dal suo strumento un potenziale finora inespresso. la battente diventa non solo strumento sostenitore del canto, ma strumento solista in grado di affermare una propria tipicità unica.

Fra i “7 samurai” della giuria c’è l’italiana Magalí Berardo. La manager e promotrice di suoni e culture di matrice locale in prospettiva globale è impegnata nella definizione degli showcase serali della manifestazione. Già consulente per la scelta degli ospiti internazionali del Jova Beach Party, Berardo è la seconda italiana a rivestire la carica di Samurai in 29 anni di Womex.

Liraz Charchi (foto di Shay Franco)

Frontiera di suoni, al Womex si possono incontrare anche combinazioni impossibili. È il caso di Liraz Charhi, cresciuta a Ramla, in Israele, dove la sua famiglia era emigrata dall’Iran. Crescendo parlando ebraico a scuola e in farsi a casa, ha imparato a conoscere la vita iraniana pre-rivoluzionaria dai suoi genitori, accendendo un fascino duraturo per la musica e gli artisti di quei tempi perduti. Il momento galvanizzante è arrivato quando la sua fiorente carriera di attrice l’ha portata a Hollywood, dove ha scoperto la grande comunità americano-iraniana, ascoltando molte storie dell’Iran negli anni Settanta, ispirandole a dedicare d’ora in poi le sue attività musicali agli stili e al linguaggio del suo patrimonio culturale fusi con suoni elettronici moderni. Ne sono documento successivi tre album e la recente uscita di Glitterbeat, Roya è stata registrata a Istanbul con la partecipazione remota e necessariamente anonima di musicisti iraniani.

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