La band palermitana ha suonato alla festa di compleanno della popstar a Noto. «Abbiamo preso parte a diversi luxury event per vip, come il matrimonio indiano da 10 milioni di dollari in Puglia». Poco noto in Italia, il gruppo di electro-swing è popolarissimo all’estero: «Quattro tour negli Stati Uniti, due “sold out” al Blue Note di Tokyo. Abbiamo fatto concerti alle Maldive, in India, Russia». «La nostra cover di “Via con me” di Paolo Conte sarà sigla di una trasmissione della tv americana»
Che lo swing da ballare piacesse a Madonna lo si poteva arguire dal ritmo ubriacante da Cotton Club di Hanky Panky, brano del 1990 contenuto nell’album I’m Breathless. E, quindi, per i palermitani Swingrowers è stato quasi un gioco da ragazzi conquistare il cuore della “material girl” e assicurarsi un posto in prima fila al compleanno numero 64 che la signora Louise Veronica Ciccone ha festeggiato qualche giorno fa nella tenuta di Castelluccio, fra Palazzolo Acreide e Noto.
«Noi siamo dentro una società che cura luxury event per vip», spiega Pisk, nome d’arte di Roberto Costa, fondatore della band siciliana che suona electro-swing. «Otto anni fa, partecipammo al matrimonio indiano da dieci milioni di dollari a Fasano, in Puglia, quello per il quale portarono gli elefanti del Circo Roma. Lo scenario fu il resort Borgo Egnazia, lo stesso nel quale Madonna l’anno scorso ha festeggiato il compleanno per i 63 anni. Era arrivata una richiesta per una band tutta di uomini, perfetta per noi che proprio in quel momento eravamo stati abbandonati dalla nostra cantante».
All’assistente personale della popstar viene fatto recapitare tutto il materiale audio e video degli Swingrowers, che viene sottoposto all’esame di Madonna. «È stata proprio lei a valutarci ed a volerci. Non nascondo che per noi è stata una emozione», confessa Costa.
Era l’inizio di una settimana delirante, nel corso della quale la band siciliana riceveva in continuazione le richieste della star. «Soltanto due giorni prima del compleanno è stato definito il repertorio». Che, per volontà di MDNA, doveva comprendere canzoni italiane, come Buonasera signorina, Mambo italiano, Volare, Via con me di Paolo Conte, e siciliane, come Brucia la terra, il brano di Nino Rota, con testo di Kaballà, utilizzato nel film Il Padrino III. «Noi abbiamo suonato nel corso di tutta la cena», racconta Costa. «Ogni tanto Madonna si alzava e si scambiava di posto con alcuni invitati e, in quella occasione, accennava qualche passo di danza o ci faceva un gesto di approvazione. Le figlie piccole, credo quelle adottive, hanno invece ballato sempre».
Una «bella botta» per gli Swingrowers, band in attività da oltre dieci anni e molto popolare oltr’Alpe. «Con l’Italia abbiamo un rapporto contrastante», commenta con un velo di amarezza il leader della band palermitana. «Siamo un po’ meno conosciuti. Il nostro mercato principale è all’estero. Anche negli ascolti su Spotify registriamo più utenti in America, Giappone, Germania, Regno Unito. Tuttavia, i brani in italiano all’estero funzionano».
La storia della band, in effetti, sfiora il nostro Paese. Comincia in pieno revival dello swing, intorno al 2010, quando in tutt’Italia, in Sicilia a Palermo e Catania, riesplode la follia dello swing, quel ritmo “saltellante” diffusosi in America negli anni Trenta. Nascono scuole, si organizzano feste a tema, il jazz diventa un ballo. Gli Swingrowers sono fra i protagonisti nei localini e nei lidi di Mondello. La danza del jazz impazza, con tutte le sue varianti, a partire dalla più diffusa, il lindy hop, passando per shim sham, balboa e tanto altro. Allora un duo, gli Swingrowers crescono nella “la la land” fra brillantina, bretelle, gonne a ruota, scarpe bicolori, pagliette, piume, burlesque. «Inizialmente eravamo così anche noi, ma presto abbiamo cercato di evolverci», tiene a sottolineare Roberto Costa. «Abbiamo introdotto la musica elettronica e abbiamo adottato un look più moderno». Ma, soprattutto, la band ha cominciato a far circolare online la propria musica.
«Mettevano i brani su Soundcloud e un giorno di dodici anni fa sono stati intercettati da una etichetta discografica di Brighton. Ci hanno fatto venire a Londra e abbiamo firmato un contratto. Nel 2012 è uscito il primo album Swingrowers (Pronounced Swing Grow’ers) e la nostra musica è entrata nelle radio inglesi, è stata utilizzata per spot, sigle tv. Ad esempio, la nostra versione di Via con me è stata colonna sonora dello spot Buitoni e adesso sarà la sigla di una trasmissione di cucina alla televisione americana. L’etichetta ha puntato molto su di noi e ci ha aperto la strada per quattro tour negli Stati Uniti, due “sold out” al Blue Note di Tokyo. Abbiamo fatto concerti alle Maldive, in India, Russia, la pandemia ha fatto slittare una serie di spettacoli in Sudafrica. Ci manca soltanto il Sudamerica». Finora la loro musica e i loro video hanno totalizzato ben oltre 100 milioni di views e più di 8 milioni di streaming annuali in tutto il mondo.
Orfani della cantante, gli Swingrowers sono rimasti in tre, Roberto Costa aka Pisk (producer), Alessio Costagliola (chitarra) e Francesco Patti (sax). Per l’occasione del compleanno di Madonna, hanno invitato ad aggregarsi Davide Inguaggiato (contrabbasso), Roberto Gervasi (fisarmonica) e Davide Shorty alla voce, «con il quale è capitato spesso di collaborare». Il sogno è quello di crescere e diventare una big band. «Io sono cresciuto ascoltando i dischi di mio padre pianista jazz ed il mio obiettivo è quello di ampliare la formazione, di portarla almeno a sei elementi», conferma Costa. «Sono indeciso se aggiungere fiati o inserire la batteria, che sta tornando di moda. Mi piacerebbe, soprattutto, replicare i suoni di quei dischi degli anni Trenta e Quaranta che ascoltavo a casa, ma è una impresa difficile». Madonna insegna, però, che nulla è impossibile.
Nel frattempo esce Love!, il nuovo singolo degli Swingrowers, l’ultimo con Loredana Grimaudo al canto.