Storia

Storici studi musicali/3: Rockfield

Aperti da due agricoltori con ambizioni musicali in piena campagna nel Galles. Qui nacque “Bohemian Rhapsody” dei Queen. Gli Oasis registrarono uno dei loro album migliori e i Coldplay “Parachutes”

La storia dei Rockfield Studios comincia nel 1959, quando due giovani agricoltori, Charles e Kingsley Ward, decidono di dedicarsi al rock’n’roll. Comprano una chitarra per la somma di cinque sterline – poco meno di 6 euro – e formano un gruppo all’inizio del 1960.

I fratelli vanno a Londra, dove all’epoca avevano sede tutti gli studi di registrazione del Paese, e incontrano il produttore George Martin, che non li fila per niente. Charles e Kingsley decidono quindi di creare il proprio studio, che chiamano “Future Sounds Limited” prima di optare per “Rockfield Studios”.

È intorno al 1965 che i newyorkesi di Elephant’s Memory attraversarono l’Atlantico per registrare lì. Tuttavia, la band non aveva un posto dove stare: non c’erano hotel intorno a Rockfield in quel tempo. La soluzione? Restare sul posto. Rockfield, piena campagna del Galles, diventa così il primo studio residenziale al mondo.

Freddie Mercury e l’esterno dei Rockfield Studios

La fattoria del suono

Rockfield Studios consente alle band di allontanarsi da tutte le tentazioni della fama per concentrarsi esclusivamente sulla musica. Un’occasione rara in un mondo in cui le rockstar non possono più uscire di casa senza essere adorate da centinaia di fan isterici. Potevano comporre, cantare il più forte possibile, tutto liberamente. Questo è particolarmente il caso dei Motörhead, che nel 1977 registrarono lì il loro primo album.

“Is this the real life? Is this just fantasy?”. Questa mitica melodia risuona istintivamente, accompagnata dalla voce angelica di Freddy Mercury. I Queen andarono ai Rockfield Studios nell’estate del 1975 per continuare a lavorare all’album A Night at the Opera. Un momento decisivo per la notorietà dei Queen, ma anche per quella degli studi. Kingsley Ward, comproprietario, sente Freddie Mercury suonare la melodia su un vecchio pianoforte polveroso. Non sapeva che stava ascoltando un’anteprima esclusiva di una delle canzoni più acclamate di tutti i tempi: Bohemian Rhapsody.

A Rockfield sono passati Black Sabbath, Hawkwind, Simple Minds, Iggy Pop e Robert Plant. E come parlare di Rockfield Studio senza menzionare gli Oasis? Appena ripresi dal successo del loro primo album Definitely Maybe, la band di Manchester ha composto lì il secondo album (What’s The Story) Morning Glory. Il risultato saranno tre dei successi senza tempo degli Oasis, Don’t Look back In AngerChampagne Supernova e Wonderwall.

Meta anche per studenti

Oggi l’esterno di Rockfield non è cambiato, ma l’interno si è completamente adattato alle nuove tecnologie. Lo studio è ancora attivo e si è espanso in diversi stili musicali. Dagli anni 2000, diversi gruppi sono venuti a registrare il loro album nella fattoria, tra cui The Corals per The Invisible Invasion, Suede con A New Morning o ancora i Coldplay per Parachutes. Più recentemente, i Maccabees sono venuti a registrare Given To The Wild e Maxïmo Park The National Health.

La manager Lisa Ward ha anche trasformato Rockfield in un luogo dove gli studenti di musica possono venire e mettersi in gioco e lavorare. «Per noi è essenziale mantenere gli studi», spiega Lisa Ward per Musictech. «Non vogliamo dedicarci al 100% all’istruzione, ma è davvero importante offrire agli studenti l’opportunità di venire a lavorare in un vero studio di registrazione commerciale e sentirsi come se fossero nel mondo reale».

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