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Sanremo 2023, Mediaset non alza bandiera bianca

Fine della pax televisiva: per la prima volta dopo vent’anni le reti del Biscione continueranno la propria normale programmazione anche durante la settimana del Festival. Due i motivi dello scontro: la risalita negli ascolti della tv di Berlusconi (a un punto dalla tv di Stato) e il “caso Toffanin”

Fine della pax televisiva. Il “patto di non belligeranza” non scritto tra Mediaset e Rai nel corso della settimana del Festival di Sanremo 2023, per la prima volta da vent’anni non verrà rispettato dalle reti del Biscione. Che quest’anno non alzeranno bandiera bianca, ma continueranno la propria normale programmazione. 

«Le reti Mediaset continueranno la propria normale programmazione anche durante la settimana del Festival di Sanremo, l’evento di musica, costume e tv più importante in Italia: da editori riteniamo un valore aggiunto fornire al pubblico un’alternativa di visione e assicurare ai telespettatori Mediaset tutti gli appuntamenti abituali senza pause. Lo possiamo fare perché, dal punto di vista commerciale, l’andamento positivo della raccolta pubblicitaria Mediaset durante i Mondiali di calcio ci ha dimostrato che in questa fase di mercato gli eventi in onda sulle reti concorrenti poco incidono sui ricavi pubblicitari della nostra programmazione».

Quindi, quest’anno Amadeus dovrà confrontarsi con trasmissioni come C’è posta per te la sera della finale, Le Iene andrebbero in onda di martedì cercando di sottrarre spettatori al debutto del Festival, e poi il Grande Fratello Vip (anche se potrebbero subire variazioni sul giorno di messa in onda rispetto all’abituale). 

La differenza fra Rai e Mediaset nel 2022 è stata di un punto

Due sarebbero i motivi di questo clamoroso cambiamento di strategia. Mediaset non è stata mai così vicina alla Rai nel corso dell’anno: la differenza fra gli editori Rai e Mediaset nel 2022 è stata di un punto di share nel giorno medio, a favore della tv pubblica, contro i 4,2 del 2021 e i 3,2 del 2020. Guardando al dato di audience, i 3,184 milioni della Rai si confrontano con i 3,096 di Mediaset per una differenza che scende tra il 2021 e il 2022 da 422mila a 87mila persone. Anche in prima serata il 37,85% dell’editore Rai si confronta con il 36,2% di Mediaset; nel 2021 erano a 37,9% contro 32,18 per cento. Si è chiuso così, con un testa a testa, un 2022 che per la Tv è stato foriero di cambiamenti non da poco.

Amadeus e Silvia Toffanin

Il “gran rifiuto” di Silvia Toffanin

L’altro motivo è legato allo “scontro” su Silvia Toffanin che ha rimandato al mittente l’invito a prendere parte a una serata del Festival: «Non è interessata a quel genere di prestazioni artistiche». Una frase che era suonata come uno sgarbo nei confronti di Amadeus e della tradizione del Festival. Anche Silvia Toffanin dovrebbe andare regolarmente in onda con Verissimo il sabato prima della finalissima.

Il precedente storico

C’è un precedente storico che fa tremare la Rai. Nel 2004 una puntata del Grande Fratello 4 condotto da Barbara D’Urso in onda contro il Sanremo i Simona superò in ascolti la serata del Festival con 8.3 milioni di telespettatori ed il 32.26% di share. Certo quella edizione fu tra le più sfortunate della storia della gara canora, ma resta un segnale di preoccupazione. A distanza di vent’anni gli scenari nel panorama televisivo sono decisamente cambiati. La platea si è ormai sparpagliata su più fronti. Basti pensare alle piattaforme di streaming che hanno raccolto il loro pubblico sottraendone in parecchi casi alla tv generalista. Quali ripercussioni si potrebbero incrociare in vista del possibile ritorno della controprogrammazione Mediaset nella settimana Sanremese?

Rai Pubblicità è in ansia perché un crollo degli ascolti porterebbe anche a un drastico calo degli introiti che arrivano dai vari investitori del Festival di Sanremo, il tutto mentre continua a farsi forte la voce di un bando per la libera concorrenza per l’assegnazione dell’organizzazione delle prossime edizioni dove Mediaset potrebbe tentare il grande ribaltone.

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