Eventi

Sanremo 2023, le pagelle della prima serata

Uno straordinario monologo di Roberto Benigni sulla Costituzione, improvvisato davanti al presidente della Repubblica, ha aperto una lunga sfilata di canzoni bruttissime. Il “valletto” Gianni Morandi si anima quando canta. Il “vestito senza vergogna” di Chiara Ferragni. Blanco prende a calci le decorazioni floreali dell’Ariston e viene fischiato. La classifica di tappa: Mengoni in testa. Record d’ascolti
Roberto Benigni

Anna Oxa – Sali (Canto nell’anima) – voto: 4

Monastica, con tanto di cilicio ai fianchi. Mistica, fra new age e grida dark. Gorgheggi incerti (forse a causa dell’influenza). Retorica. 

gIANMARIA – Mostro – voto: 2

Il biondino di XFactor si analizza in famiglia e rappa su una cassa in quattro quarti fino a un ritornello ruffiano. Un mostro.

Mr Rain – Supereroi – voto: 2

Un Povia sbiadito. Si fa accompagnare da un coro di bambini-angeli. Zecchino d’oro o trovata ruffiana?

Marco Mengoni – Due vite – voto: 7

A tratti filosofeggia, due pagine di testo fitte fitte di parole che si aprono in un ritornello orecchiabile da cantare a braccia e cuore aperti. Perfetta l’interpretazione. 

Ariete – Mare di guai – voto: 3,5

Brano firmato con Calcutta e Dardust. Una ballata delicata, minimal, intimista e romantica. Bedroom pop. Ma lei è senza voce. Adolescenziale.

Ultimo – Alba – voto: 7

Voce e piano per una romantica ballad dall’intenso crescendo. Costruita per Sanremo.

Coma_Cose – L’addio – voto: 5,5

Portano sul palco dell’Ariston la loro crisi familiare. Una canzone d’introspezione. Non si lasceranno, almeno così dice la canzone. Sceneggiata soft-pop.

Elodie

Elodie – Due – voto: 5

Più bella che brava. Più look che voce. Ha lasciato Marracash per sposare (artisticamente) lo stile Mahmood. Canzone pop dalle tinte black. Confusa.

Leo Gassmann – Terzo cuore – voto: 5.5

La voce e la dizione del figlio di Alessandro rendono questa canzoncina orecchiabile e solare che risente dell’imprinting di Riccardo Zanotti, il frontman dei Pinguini Tattici Nucleari, co-autore del brano.

Cugini di Campagna – Lettera 22 – voto: 6

Sembrano i Cugini dei Pooh. Canzone scritta per loro dalla band siciliana La rappresentante di Lista. Sembra un gioco di parole, demenziale che spazia musicalmente dagli anni Settanta a oggi, nella quale la band di Anima mia non fa ricorso al leggendario falsetto. Dignitosa.

Gianluca Grignani – Quando ti manca il fiato – voto 6.5

Dopo tante mamme, anche un papà al Festival. L’ex “maledetto” oggi indossa le vesti del figliol prodigo e canta “Ciao papà/ o addio papà/ questa canzone te la canto adesso”. Una rock ballad nel suo stile. L’emozione gli toglie il fiato. Sofferta.

Olly – Polvere – voto: 2

Molti cambi di ritmo, ma banalissima. Abuso di autotune. Inutile. 

Colla Zio – Non mi va – voto: 3

Sono degli Stato Sociale in versione buskers, con un po’ di rap, squilli di fiati r&b e senza senso. Parole piazzate “ad minchiam” (sì pure questa). Ad minchiam.

Mara Sattei – Duemilaminuti – voto: 5.5

Canzone pop su un amore tossico. È  un pezzo supergriffato: suo fratello thasup lo co-firma con Damiano dei Maneskin. Ma lei sembra senza voce. Impalpabile.

CONDUTTORI E OSPITI

Amadeus: è il solito, instancabile, brillante, divertito ex dj contento di giocare con il suo giocattolo preferito. Come Pippo Baudo, più di Baudo. Non per spessore culturale o scelte artistiche, ma per il fiato da maratoneta. Ha ridotto il Festival della canzone italiana al livello del Festivalbar: spariti i cantautori, il rock e l’indie, spazio alle canzonette che si ascoltano nelle radio commerciali, negli spot e nelle suonerie degli smartphone. Fa gonfiare le casse della Rai, ma le canzoni continuano a latitare. Voto: 4

Gianni Morandi: faceva il valletto anche quando era conduttore e direttore artistico, salvato poi da Luca e Paolo, figuratevi adesso. Si appoggia sulle spalle di Amadeus e fa da spettatore. Si anima quando deve cantare: la sua carrellata di “paleocanzoni brutte” era migliore di quelle nuove sentite nella gara. Voto: 7

Chiara Ferragni con il “vestito senza vergogna”

Chiara Ferragni: elegante, trae in inganno con l’abito “senza vergogna” sul quale è disegnato il suo corpo: «Non sono nuda, questo abito è un disegno del mio corpo. E il corpo di noi donne non deve mai generare vergogna e odio». Si commuove nel suo monologo, «scritto da sola», a sostegno delle madri e delle donne, contro il sessismo. Sembra la paginetta del diario di una ragazzina. Non riesce a trasmettere emozione. Resta una presenza gelida, algida, aliena. Banale e noiosa. Spaesata al di fuori degli smartphone. Voto: 5

Roberto Benigni: davanti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha parlato di Amadeus, musica, Costituzione, guerra, Russia, Iran, dittatura, libertà. Con leggerezza. Senza retorica. Emozionando. Divertendo. In splendida forma. Straordinario. Voto: 10

Pooh: in luglio vogliono tornare sul palco per un concerto unico allo stadio Meazza di Milano, ma i nonnetti del pop nazionale fanno ormai fatica a cantare. Nostalgia allo stato puro. Patetici. Voto: 4

Blanco mentre devasta le decorazioni floreali

Blanco: una volta al Festival si cantava Grazie dei fior, oggi invece vengono presi a calci. Il vincitore del Sanremo2022 in coabitazione con Mahmood distrugge le decorazioni con le rose di Sanremo sul palco dell’Ariston «perché non sentivo la voce in cuffia» mentre esegue il suo nuovo singolo L’isola delle rose. E si prende le bordate di fischi e di «buuuhhhh» del pubblico dell’Ariston. Maleducato, modello di una dilagante violenza fra i giovani. Voto: 0

Marco Mengoni fra Chiara Ferragni e Amadeus

LA CLASSIFICA DI TAPPA

1 – Marco Mengoni

2 – Elodie

3 – Coma_Cose

4 – Ultimo

5 – Leo Gassmann

6 – Mara Sattei

7 – Colla Zio

8 – Cugini di Campagna

9 – Mr.Rain

10 – Gianluca Grignani

11 – Ariete

12 – gIANMARIA

13 – Olly

14 – Anna Oxa

Gianni Morandi, Chiara Ferragni e Amadeus

GLI ASCOLTI

La prima serata del Festival è stata seguita da 10 milioni 757 mila spettatori pari al 62,4% di share. L’anno scorso la serata inaugurale del Festival era stata seguita da 10 milioni 911 mila spettatori medi, pari al 54,7% di share. La prima parte (21:23-23:38) era stata seguita da 13 milioni 805 mila spettatori, pari al 54,5% di share. La seconda parte (23:43-1:12) è stata vista da 6 milioni 412 mila spettatori, pari al 55,4% di share. 

Per trovare un risultato migliore di quello di quest’anno si deve tornare indietro nel tempo di ventotto anni. Al festival di Sanremo del 1995, quando sul palco c’erano Pippo Baudo, Claudia Koll e Anna Falchi. La prima serata registrò un incredibile 65,15% di share, facendo finire di diritto l’edizione negli annali della storia del Festival. «E io c’ero», ricorda Gianni Morandi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *