Interviste

Giorgia: prima di cantare telefono a Baudo

L’affettuoso pensiero della cantante nei confronti del direttore artistico di Sanremo che la scoprì e lanciò. «Confesso che sono passata dal suo camerino come facevo prima di ogni serata, di ogni esibizione al Festival. Mi tranquillizzava, mi portava fortuna. Sì, sono passata dal suo camerino come in pellegrinaggio prima della prova generale». «Questo è il posto giusto per la rinascita». «La canzone “Parole non dette” non è dedicata ad Alex Baroni, però…». Un nuovo album e il debutto al cinema con Rocco Papaleo. Il prossimo 5 maggio in concerto a Messina
Giorgia e Pippo Baudo

«Ogni volta che sono venuta qui e Pippo Baudo non c’era gli ho telefonato. Stavolta no, però confesso che sono passata dal suo camerino come facevo prima di ogni serata, di ogni esibizione al Festival. Mi tranquillizzava, mi portava fortuna. Sì, sono passata dal suo camerino come in pellegrinaggio prima della prova generale. E credo proprio che domani sera, quando toccherà a me, qualche ora prima gli telefonerò». È l’affettuoso pensiero che Giorgia ha per il suo Pigmalione che la scoprì e lanciò in un Festival del 1994. E lei sa bene che, anche se Sua Pippità non è nelle migliori condizioni, «lui, sotto sotto, vorrebbe essere qua: per questo ancora non gli ho telefonato, non volevo aggiungere altri pensieri. Ma domani lo farò senz’altro».

Domani, mercoledì, è la sera in cui Giorgia calcherà per la quinta volta il palco dell’Ariston, dove trionfò nel 1995 con Come saprei. «Adesso c’è più leggerezza rispetto al passato, ma quel palco poi è sempre particolare…», commenta. «Perché sono di nuovo qui dopo tanto tempo? La chiave è stata la capacità persuasiva di Amadeus. All’inizio gli ho detto che non me la sentivo, che non mi ci vedevo, che Sanremo l’avevo fatto ed era il passato. Lui però mi ha fatto riflettere, mi ha fatto pensare che questo ritorno sia un atto di vicinanza verso il pubblico, il famoso rimettersi in gioco. Io sono nata qui, questo palco ha qualcosa della mia vita, è stato importante a livello professionale e personale. A 50 anni, dopo il difficile momento che abbiamo passato, sono dovuta risorgere da una sorta di incertezza soprattutto creativa, per ricostruire questo posto è perfetto».

Giorgia Todrani, 51 anni

È in gara con la canzone Parole dette male, una ballad dalle tinte soul. «Per come la sento io, questa canzone racconta di un saper lasciare andare: ci sono momenti che sono stati vissuti, sono finiti e a volte si resta legati a quello che è stato. Alla mia età lo capisco, è bene smettere di vivere nel passato, di guardare avanti senza paura. Mi aspetto molta emozione che è ciò che mi guida di più, Sanremo è una scuola perfetta per vivere le emozioni». Le chiedono se sia una canzone dedicata ad Alex Baroni, il cantante scomparso nel 2002 al quale era legatissima: «No, non è nata così, se lo dicessi mentirei. Quando mi è arrivata ho pensato che fosse bella da cantare, poi sono entrata nelle parole ed è evidente che il tema della perdita purtroppo l’ho sperimentato più volte, al di là di Alex. Di certo l’ho sentita molto e interpretandola posso metterci il mio».

Venerdì, nella serata dei duetti, si scambierà i brani con Elisa, cantando insieme Luce e Di sole e d’azzurro: «Ho subito pensato a lei perché cantare con lei è bello, musicalmente è qualcosa che mi nutre. La viviamo come un regalo al pubblico, anzi un qualcosa che restituiamo al Festival. Sono anche canzoni difficili, ma il fatto di stare insieme ci dà coraggio. Canteremo mano nella mano».

Il 17 febbraio esce il suo nuovo album, Blu1, che contiene Parole dette male e Normale, il singolo apripista di questo nuovo progetto artistico, scritto da Mahmood e Dardust: «Adesso ho trovato una nuova direzione artistica, è stato difficile reinventarla dopo trent’anni di musica. Ci ho lavorato due anni con Big Fish che mi ha prodotto il disco. È un po’ un ritorno alle origini tra r&b e hip hop, come si sente in Normale che per me è un modo nuovo di interpretare la ballad. Un messaggio? Dovevo avere la coerenza di raccontare un percorso emotivo, raccontare il vissuto semplice per finire ad avere lo sguardo verso l’alto: blu è il cielo di notte, che sembra scuro ma ti permette di vedere che c’è altro. Oggi mi pare che abbiamo tutti lo sguardo verso il basso, ma abbiamo la capacità di sentire e quella, soprattutto oggi, ci aiuta a vivere».

Giorgia debutterà anche sul grande schermo in Scordato, il nuovo film scritto e diretto da Rocco Papaleo e da lui interpretato insieme alla cantautrice e a Simone Corbisiero. Il film inaugurerà la sezione competitiva ItaliaFilmFest della quattordicesima edizione del Bif&st, sabato 25 marzo al Teatro Piccinni di Bari, e uscirà nei cinema il 13 aprile.

Infine, il tour in primavera con tappa in Sicilia venerdì 5 maggio al Teatro Vittorio Emanuele di Messina.

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