I toscani Piqued Jacks con la canzone “Like an Animal” ottengono il passaporto per Liverpool. I favoriti Eiffel 65 si fermano al quinto posto. Premi minori ai siciliani Roy Paci e Lorenzo Licitra
I Piqued Jacks saranno i nuovi Måneskin? Così la pensano a San Marino dove ieri sera hanno consegnato alla band di Buggiano (Pistoia) il passaporto per rappresentare la Repubblica del Titano all’Eurovision Song Contest che si svolgerà dal 9 al 13 maggio a Liverpool.
Vincitori a sorpresa i Piqued Jacks, appena rientrati in patria reduci da una tournée negli Stati Uniti. Il loro nome sta venendo alla ribalta oramai da diversi mesi. «Siamo entrati in contatto con la realtà musicale statunitense nel 2012 quando abbiamo registrato l’EP Just a Machine a Los Angeles, chiamati dal produttore Brian Lanese», raccontano i quattro ragazzi toscani tutti “scognomati”: E-King voce e piano, Littleladle basso, Penguinsane chitarra e ThEd0g alla batteria. «Dopo questa esperienza molto positiva, abbiamo deciso di trasferirci ad Austin, Texas, proprio per cercarvi spazio», continuano. «Era il cosiddetto treno che difficilmente sarebbe ripassato, e noi ci siamo saltati su (non senza difficoltà). Una volta là, a suon di e-mail, telefonate ed esplorazioni, piano piano, abbiamo iniziato a suonare in giro. Veramente, quando siamo partiti per il primo tour (ottobre 2013) avevamo soltanto tre date già fissate, alla fine ne abbiamo fatte cinquanta».
Alle loro spalle si sono piazzate Le Deva, trio tutto al femminile, mentre al terzo posto troviamo un’altra band, i XGiove, che hanno messo in luce una interessante miscela fra rock e folk. Del nutrito drappello di artisti siciliani, sono entrati nella Top Ten gli storici Eiffel 65, guidati da Jeffrey Jey (Gianfranco Randone all’anagrafe di Lentini), al quinto posto, e la catanese di Londra Vina Rose, decima (ma avrebbe meritato di più). Restano nell’anonimato Deborah Iurato, Lorenzo Licitra e Roy Paci.
A metà strada fra provincia profonda e voglia d’Europa, un po’ Antenna Sicilia e un po’ saggio di fine anno della scuola, Una voce per San Marino è stato un Sanremino, un girone degli ultimi, un playout con in palio non la possibilità di restare in Serie A, ma di passare direttamente dalla Serie B alla Champions League, un’idea folle che l’anno scorso ha sedotto Achille Lauro e, quest’anno, molti cantanti del giro festival e talent hanno seguito il suo esempio. Presentato da Senhit, che per tre volte ha rappresentato il Titano all’Eurovision, e Jonathan Kashanian, che continua a dire festivàl, Sanremo è sempre lì, evocato, scimmiottato male. Le basi musicali fanno tanto Sanremo vintage, gli anni in cui nessuno guardava il festival. È tutto minimal: la scenografia, i siparietti, l’imitatore, la giuria guidata da Al Bano. Problemi audio, una qualità video da dvd pirata, regia da tv condominiale, testi basici, sketch malriusciti. E quando c’è da montare un microfono i tempi sono biblici. Con Sanremo ci sono in comune i tempi lunghi: dopo due ore erano state ascoltate soltanto dieci delle ventidue canzoni in gara, e i monologhi (di Senhit, sic!). Ci sono anche i premi di contorno: miglior look a Lorenzo Licitra, il premio di Radio San Marino a Tromba di Roy Paci, quello della critica all’australiano Alfie Arcuri per Collide, mentre Mayu ottiene la targa come artista emergente.
Non è dato sapere quanti l’hanno visto su San Marino RTV, di certo su Twitter è andato forte, primo in tendenza, ma i commenti non erano lusinghieri. Rispetto alla rassegna ligure, le canzoni di quella della Repubblica del Titano hanno però una dimensione internazionale. Essendo scritte per l’Eurovision song contest, i parametri cambiano e la qualità è anche migliore.
Il podio e le pagelle:
1 – Piqued Jacks, Like an Animal (gruppo musicale indie rock italiano). Un rocketto senza infamia né lode. Buona voce. 6 ,5
2 – Le Deva, Fiori su Marte (girl band vista lo scorso anno a Sanremo in duetto con Orietta Berti, alla prima uscita in versione trio). Pop classico un po’ barocco di effetto. 5
3 – XGiove, Fuoco e benzina (band di Porto Sant’Elpidio). Kombat rock folk. 6
4 – Mayu, C’è qualcosa in me che non funziona (Svizzera, già finalista ad Area Sanremo). Interpretazione carica di pathos, tra urban, blues e soul. Sorpresa. 8
5 – Eiffel 65, Movie Star (celebre gruppo italiano che ha fatto la storia della dance nei primi anni 2000 a suon di Blue (Da Ba Dee) e Too Much of Heaven. A Sanremo nel 2003). Musica dance nel loro stile forse un po’ datato. 5
6 – Edoardo Brogi, Due punti sull’equatore (cantautore toscano). Elettro-pop anonimo. 4
7 – Ellynora, Mama Told Me (ex Amici). Acustica, minimale, delicata, bella interpretazione. 7,5
8 – Tothem, Sacro e profane (band metal romana con una esperienza pluridecennale). Cerca di fare qualcosa di nuovo, ma non decolla. 5
9 – E.E.F., Something for You (band funky jazz di Ancona). Discepoli di Stevie Wonder. 6
10 – Vina Rose, Oblivious (cantante catanese residente a Londra, finalista lo scorso anno). Un classico pop dal sapore internazionale ben interpretato . 7
Alfie Arcuri, Collide (Australia, già secondo ad Australia Decides e autore di “Running” di Sandro, selezionato per Cipro nel 2020). Sound internazionale. 6
Deborah Iurato, Out of Space (ha vinto Amici nel 2014 e nel 2016 ha debuttato a Sanremo fra i “big” in coppia con Giovanni Caccamo). Canta in inglese un pop dal sound internazionale. Riesce a gestire bene la voce. 7
Deshedus, Non basterà (band romana progressive rock, finalisti lo scorso anno). Maneskin taroccati. 4
Iole, Sul tetto del mondo (Iolanda Capasso, cantautrice di Napoli, ex “Io Canto”). Elettro-soul languido e sensuale. 5,5
Kida, Stessa pelle (si presenta per San Marino). Appena 17 anni, ancora acerba. Urla e stona. 4
Lorenzo Licitra, Never Give Up (vincitore X Factor di 2017 davanti ai Måneskin). Dance tra Village People e George Michael. 4
Mate, Prisma (al secolo Maria Teresa Amato, ex X Factor, finalista lo scorso anno). Scambia il palco per una passerella di costumi da bagno. Canzone sbarazzina, banale. 3
Nevruz, L’alieno (cantautore campano di origini turche, terzo ad X Factor 2010, l’edizione dalla quale sembrava dovesse uscire il rappresentante italiano per il rientro all’Eurovision nel 2011). Meno grezzo rispetto a quello conosciuto a XFactor. Stile Nomadi. 6
Piqued Jacks, Like an Animal (gruppo musicale indie rock italiano). Un rocketto senza infamia né lode. Buona voce. 6
Ronela, Salvaje (rappresentante albanese lo scorso anno all’Eurovision con “Sekret”). Dance in salsa Latina. 3
Roy Paci, Tromba (alcuni Sanremo, tour internazionali, Zelig, Festivalbar, hit come Toda joia toda beleza). Gioca sui doppi sensi. Un divertissment senza grande impegno. 4
Simone De Biagi, Catching Memories (San Marino). Ritirato a causa di un mal di gola.
Thomas, 23:23 (Bocchimpani, ex Amici). Cerca di fare qualcosa di nuovo, ma senza convinzione. 5