Interviste

Roberto Colella: “Sotto chi tene core”

Il frontman della band napoletana La Maschera sprona a risvegliarsi, ad avere coraggio e cuore, a sporcarsi le mani. “Vivere è resistenza”, canta nel brano che apre il nuovo album dandogli il titolo. Ogni canzone riflette i colori dei murales di Scampia, della Napoli di Pino Daniele e dei Sud del mondo. Mercoledì 5 luglio a Mascali e l’indomani in concerto a Palermo

Roberto Colella è cresciuto a Scampia. Dopo diverse esperienze musicali, fonda la band La Maschera, «che può far riferimento a Pulcinella, ma vuole soprattutto indicare la persona, dall’etimologia greca del termine», tiene a precisare. Con la band, come un moderno Masaniello, si muove fra i vicoli della sua città, tra personaggi, storie, amori, contraddizioni, eccessi, vizi, problemi, sogni e speranze. Vede formarsi a pochi passi da casa sua il centro sociale Gridas, un’associazione culturale senza scopo di lucro fondata nel 1981 da Felice Pignataro, Mirella La Magna, Franco Vicario, e altre persone riunite dall’intento comune di mettere le proprie capacità artistiche, culturali, al servizio della gente comune. Per poi entrare «in contatto con loro, partecipando al Carnevale di Scampia», dedicando a Mirella una canzone Mirella è Felice, «e mi sarebbe piaciuto conoscere meglio Felice, morto nel 2004. Era un pittore di murales, lui disegnava i bordi e coinvolgeva i ragazzi del quartiere a riempirli di colori. Il colore come terapia, grazie alla quale ha strappato tanti giovani alla camorra».

Roberto Colella e la sua band sembrano voler raccogliere l’eredità di Felice Pignataro. Ogni canzone del loro nuovo album Sotto chi tene core è una spruzzata di colore sul muro grigio delle periferie fisiche ed emotive. Uno di quei murales realizzati da Felice Pignataro. Sono i mille colori della Napoli di Pino Daniele che attraversano l’intero disco. Combinati con «quelli africani del Paul Simon di Graceland o di Milton Nascimento e Daniele Sepe, artisti che hanno contribuito, oltre al grande “nero a metà”, a formare la mia identità sonora», spiega Colella.

Gridas, l’associazione di Felice e Mirella, vuol dire “gruppo risveglio dal sonno”. È riferito alla frase di una delle incisioni della “quinta del Sordo” di Francisco Goya: “El sueño de la razon produce monstros”. Il sonno della ragione genera mostri. Anche Colella, con le sue composizioni, sprona a risvegliarsi, ad avere coraggio e cuore, a sporcarsi le mani. “Vivere è resistenza”, canta nel brano che apre l’album dandogli il titolo.

«Sotto chi tene core gioca sul dualismo tipico napoletano», sottolinea Roberto Colella. «Non mettendo l’articolo, “core” assume due significati: cuore e coraggio. Indicando due narrazioni: una sentimentale, l’altra di resistenza sociale. Entrambe contenute nell’album». 

Colori e storie di vita napoletane che s’incrociano con altre tonalità e vicende appartenenti ai Sud del mondo. Ad esempio, al Burkina Faso di Thomas Sankara, il patriota a cui è dedicata la malinconica ballata Conosci Thomas?, figura carismatica e iconica per milioni di africani, spesso indicato come “il Che Guevara africano” o “il Presidente ribelle”, ucciso in un colpo di Stato guidato da un suo ex compagno d’armi. 

Da sinistra in alto: la copertina dell’album, Mirella e Felice Pignataro e, sotto, un murales di Pignataro. In basso, Thomas Sankara, il “Che Guevara africano”, e il cantante portoghese Vitorino durante le prove

«Io sono curioso talvolta in modo quasi maniacale», racconta il frontman della band La Maschera. «Se ascolto un brano che mi piace, voglio sapere tutto, anche sulla situazione geo-politica del Paese. Sono stato in Senegal, poi mi sono innamorato della musica del Mali, infine sono approdato nel Burkina Faso, dove ho conosciuto le vicende di Thomas Sankara. È un eroe dimenticato ed ho voluto raccontare la sua storia, non nella retorica del pugno chiuso, ma di una amicizia tradita: fu assassinato infatti dal suo amico. Se Napoli fa da sfondo all’album, anche Sankara parla in napoletano, tranne nel ritornello in francese. La sua è una storia affine ai vari Sud del mondo. La condizione in cui versa il Burkina è comune a tanti Paesi. Proprio ieri pomeriggio ho ricevuto la telefonata del fratello di Sankara: è stata una soddisfazione per me».

Oltre al francese, a Napoli, città multiculturale, si parla anche portoghese. La lingua di Vitorino Salomé Vieira, meglio noto come Vitorino, un cantautore portoghese le cui canzoni hanno fatto da colonna sonora alla “rivoluzione dei garofani” del 1974 che segnò la fine del regime dittatoriale in Portogallo. «È stato un onore duettare con lui, che oggi ha 82 anni», si emoziona ancora Roberto Colella, che da Vitorino ha preso in prestito la toccante Se mai fosse, trasposizione di Se tu és meu amor dell’autore lusitano, presente a sua volta. È un finale epico, corale e vibrante, una marcia bandistica, un inno alla libertà: “Nella terra dove son nato / Dove i campi son della gente / Non ci sono padroni e schiavi / Me ne vaco e so’ già cuntento”. Chiuso dal boato del pubblico del Palapartenope al termine di un concerto della band.

Roberto Colella (foto Marco Carotenuto)

Un identico boato aspetta La Maschera giovedì 6 luglio all’Averna Spazio Open ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo per un concerto da non perdere nell’ambito della rassegna “sponde sonore”. Sul palco saliranno Roberto Colella (voce/tastiera/chitarra), Vincenzo Capasso (tromba), Alessandro Morlando (chitarra elettrica), Antonio ‘Gomez’ Caddeo (basso e contrabbasso), Marco Salvatore (batteria) e Michele Maione (percussioni). In scaletta gran parte di Sotto chi tene core, non mancheranno i brani più famosi della band, da Pullecinella a La Confessione, da Te vengo a cercà Senza fa rummore, contenuti nei precedenti album, ‘O vicolo ‘e l’allerìa e ParcoSofia. «Siamo davvero felici di suonare a Palermo, per noi è la prima volta», conclude Colella. «Non vediamo l’ora di portare in giro Mirella, Felice Pignataro, Thomas Sankara, le storie di quotidianità e resistenza… insomma di ricreare e condividere quell’atmosfera spensierata e riflessiva che caratterizza i nostri concerti». 

Mercoledì 5 luglioall’eco-agriturismo Notti Stellate in via Antonino Saetta a Mascali, ci sarà anche la possibilità di un “incontro ravvicinato” con Roberto Colella fra canzoni e vino naturale in un “Fuori salotto”, format di house concert e hub di produzione artistica/culturale, esploso negli ultimi mesi a Milano, che unisce le performance di cantautori in chiave intima e il desiderio dei fondatori di creare momenti di valore, preziosi per il pubblico e gli artisti. S’inizia alle 19:30 con Brando Madonia e, dopo il concerto di Roberto Colella, si prosegue fino a notte fonda con dj set.

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