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OZZY OSBOURNE: ora potrò morire felice

– Il Principe delle tenebre ieri sera è uscito di scena con il concerto finale “Back To The Beginning” in quella Birmingham dove è iniziata la storia dei Black Sabbath e dell’heavy metal. Insieme hanno eseguito soltanto quattro canzoni
– Seduto su una sorta di trono con pipistrello, ha cantato con una voce incrinata dai malanni. Una lunga maratona con la partecipazione di tanti popolari discepoli seguita da quasi 5 milioni di spettatori in diretta streaming

«È il momento di tornare dove tutto è cominciato. È il mio regalo a Birmingham». Con queste parole un visibilmente emozionato Ozzy Osbourne, Principe delle tenebre, esce di scena, sicuro che dopo questo ultimo show potrà «morire felice». E in effetti il titolo del megashow di ieri sera al Villa Park di Birmingham – Back To The Beginning, il ritorno all’inizio – dice tutto. Ozzy non è più il Principe delle tenebre di un tempo: lotta contro il morbo di Parkinson e altri problemi di salute. Ma questo concerto gli ha dato un nuovo motivo per rialzarsi ogni mattina, come ha raccontato la moglie Sharon Osbourne. 

Ozzy non è più quello di un tempo. Presenta sia il suo set solista che quello dei Sabbath seduto su un trono, e s’intuisce chiaramente che sta soffrendo per mantenersi sul palco. È profondamente commosso e la folla lo conforta e lo sostiene quando non può raggiungere le note. Si percepisce che lui avrebbe voluto essere in forma per set più lunghi. Ma che gioia vedere il quartetto originale dei Black Sabbath anche se solo per quattro canzoni. Altro che Oasis, è qui, a Birmingham, che passa la storia del rock. Ad assistere, oltre ai 45mila spettatori del Villa Park, alcuni dei quali hanno pagato fino a 3mila euro per essere presenti allo storico evento, c’erano 4,6 milioni di spettatori in diretta streaming.

Ozzy Osbourne durante il concerto

O Fortuna di Carl Orff aggiunge un senso di maestà esagerata, insieme al teschio magnificamente sciocco di Ozzy e al trono adornato con pipistrello che si alza da sotto il palco. Lui è seduto, la sua voce è incrinata, ma c’è un’energia febbrile nella sua una classica posa “spettrale” con gli occhi spalancati e gli artigli di gatto che provoca il ruggito della folla. «È così bello essere su questo cazzo di palco, non ne avete idea», dice.

Si parte con il brano che nel 1980 contribuì al lancio della carriera solista di Ozzy, I Don’t Know, per poi passare a Mr. Crowley dall’album d’esordio Blizzard of Ozz, come anche il successivo Suicide Solution, una canzone per cui venne citato in giudizio negli anni ‘80 perché accusato di incoraggiare un giovane fan a uccidersi, anche se un giudice l’ha rigettata. Zakk Wylde conclude con un assolo piuttosto sorprendente, mentre Ozzy applaude felicemente. 

Brian May tra il pubblico

«Sono stato sdraiato per sei anni e non avete idea di come mi sento», dice alla folla. «Grazie dal profondo del mio cuore». Non manca di esprimere gratitudine anche per la moglie Sharon Osbourne e il direttore musicale Tom Morello. I ritmi si rilassano e le torce telefoniche illuminano lo stadio per Mama, I’m Coming Home, che ha davvero il sapore di un addio. L’energia si sprigiona di nuovo per Crazy Train, e Ozzy finalmente canta con la voce migliore di tutta la notte.

Poi, tra fiamme sataniche e suoni di campana, ecco il ricongiungimento: sul palcoscenico salgono il chitarrista Tony Iommi, il bassista Geezer Butler e Bill Ward prende posto alla batteria, ovvero i Black Sabbath. Un allarme aereo e il muro di suono alzato da Iommi introducono War Pigs, con la voce di Ozzy che si solleva sulle ali del coro del pubblico. Butler apre NIB con un assolo di basso spaventosamente funky e melodico, mentre Bill Ward suona a torso nudo a 77 anni. Si chiude con due classici tratti dal disco Paranoid: Iron Man – con Ozzy che ringhia: “IO SONO IRON MAN! FOTTUTAMENTE PAZZO!” –  e la title track. Soltanto quattro canzoni. Quanto basta per mandare in visibilio il pubblico del Villa Park. Fuochi d’artificio, esplosioni di coriandoli. Cala il sipario. Il Principe delle tenebre spegne i riflettori. Uno spettacolo epico, l’addio che questa straordinaria band meritava.

A rendere l’evento ancora più epico, la line-up, con i signori del metal mondiale: Metallica, Slayer, Pantera, Gojira, Anthrax, Alice in Chains, Halestorm, Tool, Lamb of God, Mastodon. Ma anche icone di altri universi alternative: Billy Corgan, Slash e Duff McKagan, Jonathan Davis, Fred Durst, Zakk Wylde, Sammy Hagar, solo per citarne alcuni. Tutti insieme, in un’unica giornata, per rendere omaggio ai maestri. La direzione musicale affidata a Tom Morello, che l’ha definito «il più grande spettacolo heavy metal della storia». Durato oltre 12 ore: cominciato alle 14:40 è finito a notte fonda dopo le 2:00.

Tutti i partecipanti al raduno dei “Signori del Metal”: al centro, sul trono, Ozzy Osbourne

I biglietti sono andati sold out in meno di 20 minuti, con prezzi da capogiro, da 236 euro fino a 3.000 per i pacchetti vip. Di buono c’è che tutti i profitti saranno devoluti in beneficenza a Birmingham Children’s Hospital, Cure Parkinson’s e Acorn Children’s Hospice.

Una fan sugli spalti

Birmingham, città industriale e grigia, ha dato i natali al metal, nel 1978. E i Sabbath sono la sua voce più cupa e potente. Lo stadio Villa Park, casa dell’Aston Villa, è stato per un giorno la “cattedrale del metallo” per celebrare un’eredità culturale che ha attraversato mezzo secolo e venduto oltre 75 milioni di album nel mondo. Solo il singolo Paranoid, un classico della band britannica, a più di cinquant’anni dalla sua pubblicazione, ha superato su Spotify il miliardo di stream.

Che Back To The Beginning sia davvero il canto del cigno dei Black Sabbath è difficile dirlo. Certo sarà irripetibile. In una recente intervista a Classic Rock il chitarrista, Tony Iommi, non ha escluso la possibilità di un nuovo album: «Può essere una bella cosa ma non voglio trascorrere troppo tempo a comporre e poi finisce tutto in niente» ha osservato. Anche il bassista Geezer Butler e il batterista Bill Ward si sono detti favorevoli a un nuovo lavoro discografico. Di sicuro c’è che ieri sera il “principe delle tenebre” ha spento i riflettori per davvero, i suoi Black Sabbath sono entrerati nella leggenda. Come ha detto Ozzy: «Birmingham Forever». E con lei, per sempre, i Black Sabbath.

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