Storia

Mary McCartney apre le porte di Abbey Road

Su Disney+ il documentario “If These Walls Could Sing” immergerà lo spettatore nel cuore dei mitici studi. A fare da guida sarà la figlia di Paul. Una storia cominciata nel 1931 che continua ancora. «Quando entri in un luogo con così tanta storia intorno, è un po’ sacro in un certo senso», dice Elton John nel trailer
Paul e Mary McCartney

Dopo McCartney 3,2,1 e l’immancabile The Beatles: Get Back diretto da Peter Jackson, la piattaforma streaming Disney+ ospiterà nuovi documentari sulla storia dei Beatles. Il prossimo s’intitola If These Walls Could Sing e immergerà lo spettatore nel cuore degli studi di Abbey Road (sarà disponibile negli Stati Uniti dal 16 dicembre, non è ancora nota la data di uscita in Italia). Girato dalla figlia di Paul McCartney, Mary, in occasione dell’anniversario numero 90 dei leggendari studi, il documentario vede la partecipazione di illustri ospiti: Elton John, Nile Rodgers, Noel Gallagher, Roger Waters, George Lucas, e ovviamente Paul e Ringo.

«Quando entri in un luogo con così tanta storia intorno, è un po’ sacro in un certo senso», dice Elton John nel trailer. «La gente vuole venire qui. Vogliono il suono di Abbey Road». Dai tempi dei Beatles, molti artisti sono passati attraverso i muri di Abbey Road, dai Pink Floyd ai Rolling Stones, passando per New Order, Johnny Marr, Oasis. 

If These Walls Could Sing si annuncia come un film molto personale che promette di dare «l’accesso esclusivo allo studio più famoso e più antico del mondo ancora in funzione» indica il trailer, in cui Mary McCartney guiderà lo spettatore «attraverso nove decenni per raccontare le storie di alcuni delle più iconiche registrazioni e le persone che le hanno rese possibili».

Da qui parlava Radio Londra

Qui Radio Londra

Situati al numero 3 di Abbey Road a Londra, gli studi erano originariamente una casa con nove camere da letto costruita nel 1829. La casa discografica Emi, una fusione fra Gramophone e Columbia Graphophone, acquistò questa casa nel 1931. Vi costruì tre studi per ospitare registrazioni musicali classiche. Durante la Seconda guerra mondiale gli studi furono utilizzati come quartier generale della Bbc. La stazione radio registrava lì i programmi attraverso i quali trasmetteva messaggi in codice per i combattenti della resistenza francese.

Dopo la guerra, la Emi decise di modernizzare gli studi installando nuove tecnologie come un registratore a quattro tracce. Questo nuovo cambiamento attirò sempre più musicisti e artisti jazz, pop e rock, come il rocker britannico Cliff Richard che venne a registrare il suo singolo Move It negli anni Cinquanta.

Resi popolari dai Beatles

Ma è nel 1962, quando sir George Martin divenne il produttore degli allora ancora sconosciuti Beatles, che gli studi Emi presero una nuova svolta. Lì il gruppo britannico ha registrato un totale di 190 delle sue 210 canzoni e Abbey Road è diventata una seconda casa. Successivamente, diverse altre personalità del mondo della musica si accalcano per le sessioni di registrazione: Pink Floyd (hanno registrato lì nove album), Deep PurpleThe KillersRadioheadOasisPanic! At The Disco e più recentemente Kanye WestSam SmithEd SheeranFontaines D.C , Adele e persino Lady Gaga. Luogo di pellegrinaggio anche per artisti italiani. Ad Abbey Road hanno registrato brani o interi album Cesare CremoniniEmma MarroneFrancesco GabbaniEnrico Ruggeri e il maestro Ennio Morricone. Nel gennaio del 2020 Coez registrò anche un documentario in occasione del lancio degli Spotify Singles in Italia. Il cantautore, in esclusiva per il format, registrò una versione inedita di La tua canzone, tratta dal suo ultimo album, e la cover Via di Claudio Baglioni.

Con il declino della popolarità della musica classica, gli studi hanno voluto rinnovarsi prendendo la decisione di dedicare la “Big Room” alle registrazioni di colonne sonore originali. I predatori dell’arca perduta (1981) è stato il primo film la cui colonna sonora è stata registrata lì. Successivamente toccherà alle saghe di Harry PotterIl Signore degli AnelliStar Wars, nonché alcuni film di James Bond (Skyfall) e il premio Oscar Gravity.

La perfezione del suono

I Beatles sono stati indubbiamente i protagonisti importanti per quanto riguarda la storia degli studi di Abbey Road. Ma ciò che ha reso famoso questi studi è senza dubbio il perfezionismo e la professionalità dei tecnici del suono nel loro lavoro. Molti sono diventati famosi nel loro campo, come George Martin o Geoff Emerick. Per questo nel 2015 gli studi hanno deciso di creare scuole di formazione con l’obiettivo di trasmettere il know-how di Abbey Road ai giovani fonici. Le prime a nascere sono state quelle di Londra, Melbourne e Parigi, installate in uno dei più grandi studi francesi, l’Omega di Suresnes. Quelle di Berlino, Francoforte e Amsterdam hanno poi aperto nel 2017.

Nel 2010 cominciarono a circolare voci sull’ipotesi di vendere Abbey Road in seguito ai problemi finanziari della Emi. Ma furono messo presto a tacere. Gli studi sono stati classificati come monumento storico e non sono in vendita. Fa parte del patrimonio inglese anche il famoso passaggio pedonale su cui hanno camminato i quattro Beatles per la copertina del loro undicesimo album. 

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