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Mahmood: ho “svecchiato” Sanremo

– Vincitore con “Soldi” nel 2019 e poi nel 2022 con “Brividi” in coppia con Blanco, torna sul palco dell’Ariston che lo ha lanciato svelando «un lato nuovo del mio mondo musicale»
– Il brano “Tuta gold” fa da apripista all’album “Nei letti degli altri”: «È il posto sicuro dove ti nascondi, ti riposi, fai sesso, ami, tradisci, sei tradito… Sul letto ho esorcizzato i miei tanti demoni». Tour estivo con tappe in agosto a Catania e Palermo
– «Nel brano in gara racconto le mie esperienze. Torno al passato, a ciò che ha provocato sofferenza ma per capire come mi hanno fortificato»

È considerato da molti uno spartiacque e gli viene riconosciuto il merito di aver “svecchiato” il Festival con la sua prima vittoria del 2019, tanto che, a Sanremo, si parla di un pre e di un post Mahmood: dopo aver esordito sul palco dell’Ariston nel 2016 con il brano Dimentica nella sezione Nuove proposte e aver vinto Sanremo giovani nel 2018 con Gioventù bruciata, Mahmood è diventato a tutti gli effetti un Big e, a Sanremo 2019, si è aggiudicato il primo posto con Soldi. Gradino più alto del podio ripetuto poi anche nel 2022 in coppia con Blanco e la loro Brividi. E oggi, con la settantaquattresima edizione del Festival al via il 6 febbraio, il cantautore tornerà in gara con Tuta gold: «La mia canzone possiamo definirla un genere club baile funk, ma è un viaggio tra il passato e il presente legato a un immaginario che è nato quest’ultima estate».

Un viaggio tra passato e presente, con la presenza costante del Festival nella sua vita: «Il Festival di Sanremo per me rappresenta una possibilità di crescita», commenta. «Lo spirito con cui ho vissuto le edizioni alle quali ho partecipato è sempre stato un modo per svelare nuovi lati di me, nuovi lati anche della mia musica, di quello che scrivo, di quello che produco in studio con i miei musicisti». 

La copertina dell’album “Nei letti degli altri”. (La foto in apertura è di Giulia Bersani)

E con Tuta gold sembra che Mahmood voglia stupire ancora una volta il pubblico: «Credo che con questo pezzo in realtà svelerò ulteriormente un lato nuovo di tutto il mio mondo musicale, quindi sono molto felice di essere qua. Ho già detto che tornerei tutti gli anni, perché per me è proprio un modo per mettermi alla prova, un modo di crescere. Quel palco mi ha fatto tanto crescere e credo lo farà sempre».

Mahmood è uno dei pochi in gara a Sanremo con un progetto. Tuta gold è infatti destinata soprattutto a preparare la strada al nuovo album Nei letti degli altri, in uscita il 16 febbraio e annunciato con una serie di materassi nelle strade di alcune città italiane: «Nel brano in gara racconto le mie esperienze, ma per capire come mi hanno fortificato». Il letto «è il cuore del disco, forse anche della nostra vita. È il posto sicuro dove ti nascondi, ti riposi, fai sesso, ami, tradisci, sei tradito… Sul letto ho esorcizzato i miei tanti demoni, ho provato a superare la paura di non essere amato, per me è anche lo spazio dell’autoanalisi».

Tra i “feat” annunciati quelli con Tedua, Angele e con Chiello (in Paradiso, «per la prima volta non canto io il ritornello di una mia canzone»), mentre il 9 gennaio, vigilia della finale festivaliera, si esibirà nella serata delle cover con i Tenores di Bitti Remunnu e Locu, rileggerà Com’è profondo il mare: «Quella di Dalla per me è una delle canzoni italiane più belle di sempre. Rappresenta il senso di libertà. Il mare non lo puoi recintare. Io mi sento libero anche artisticamente: è l’unica cosa che mi permette di fare questo lavoro senza renderlo un lavoro. E poi mi rende felice portare la Sardegna, terra d’origine di mia madre, sul palco dell’Ariston».

I Tenores di Bitti

Dopo Sanremo ci sarà prima un European tour poi il tour estivo in Italia, che in agosto farà tappa in Sicilia: Il 20 agosto alla Villa Bellini di Catania e, l’indomani, 21 agosto, al Teatro di Verdura di Palermo. Ma soprattutto il nuovo disco da lanciare, per ribadire posizioni: «Mi ci sono voluti due anni e mezzo per finirlo: in questo periodo sono cambiato molto, mi sento maturato, soprattutto a livello emotivo e nei rapporti con le persone. Prima mettevo più barriere, non so se per timidezza, ora sto cercando di essere più empatico. Questo è il mio viaggio personale». Dentro questa cornice, Tuta gold «fissa quadri di vita differenti, collegati dal mio modo di raccontare. Torno al passato, a ciò che ha provocato sofferenza, ma che ha avuto anche risvolti positivi perché quei dolori mi hanno fatto crescere, reso migliore, portato alla maturità emotiva che questo disco mi ha regalato». Nelle memorie evocate in cui c’è il bullismo subito da adolescente («non so se posso aiutare qualcuno, ma sono il più sincero possibile nel raccontare la mia esperienza»), e, di nuovo, dopo Soldi, un riferimento al complicato rapporto con il padre: «Ne riesco a parlarne solo perché l’ho superato».

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