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La falsa rivoluzione di Taormina Arte

Presentato a Roma per grandi linee il programma. Le anticipazioni sul FilmFest: abolito il concorso, molte retrospettive, ospiti e film reduci da Cannes, tante commedie per la felicità della neosovrintendente. Un contenitore senza identità, senza una linea editoriale. Il cartellone della lirica, del teatro e della danza. Poche presenze siciliane e il consulente americano dai precedenti oscuri con la trovata degli influencer

Tao Film Fest «vedrà una rivoluzione in atto: non sarà più “esternalizzato” come servizi e tanto meno come brand, ma ce ne occuperemo noi in prima persona, per cercare di dare una propria identità a questo festival del cinema, che ha e deve avere caratteristiche molto diverse rispetto, ad esempio, a Venezia o a Cannes: pur conservando quel glamour che è connaturato a Taormina, vogliamo che torni a essere un festival molto partecipato, vissuto dal pubblico, con un focus sulla commedia». È stato l’urlo di battaglia di Beatrice Venezi, direttrice artistica di Taormina Arte, alla conferenza stampa romana per l’annuncio del programma di questa stazione, nei cui dettagli si entrerà il prossimo 6 giugno a Palermo. 

Peccato che alle parole non seguano i fatti. Perché al suo fianco la Venezi ha il “carneade” Barrett Wissman, chiamato sei settimane fa a ricoprire il doppio ruolo di gestione e scelte artistiche del festival cinematografico, co-presidente di IMG Artists, indagato in America – come riportano alcune agenzie di stampa – per un caso di frode sui titoli in cui le società di investimento hanno pagato tangenti per gestire le attività del fondo pensione statale di New York. 

Perché tra Enti e Fondazioni che collaborano con TaoArte troviamo la Fondazione Luciano Pavarotti, l’Opèra-Théâtre de Metz, ARTEVEN, il Circuito teatrale regionale del Veneto oltre alla MUPA di Budapest. E l’unica istituzione siciliana citata è quella del Teatro Massimo Bellini di Catania.

Da sinistra: Federico Mollicone (Presidente della Commissione Cultura alla Camera), Beatrice Venezi (Direttore artistico Fondazione Taormina Arte Sicilia), Ester Bonafede (Sovrintendente Fondazione Taormina Arte Sicilia), Barrett Wissman (Direttore esecutivo e co-direttore artistico del Taormina Film Fest), Gian Marco Mazzi (Sottosegretario del Ministero della Cultura)

Si sbandiera la volontà di diversificarsi da Venezia e Cannes e poi si punta sul cast del nuovo film di Indiana Jones, la cui anteprima mondiale sarà a Cannes, e si spera di far venire Johnny Depp, che sfilerà anche lui sulla Croisette. Più originale il Magna Graecia Film Festival che ha invitato l’attore e regista Russell Crowe nelle vesti di bandleader. 

Infine, dulcis in fundo, la grande “rivoluzione” dell’americano Barrett Wissman, il coinvolgimento di «protagonisti del mondo dei social media chiamando a girare i propri video influencer affermati in una speciale serata di cortometraggi. Tra i nomi che abbiamo contattato ci saranno infatti Bella Thorne, Khaby Lame, Nina Dobrev e Jacqueline Fernandez, che contano decine di milioni di follower a testa». Come se non ci fossero state già le telecamere di The White Lotus a diffondere l’immagine di Taormina nel mondo. 

D’altronde quale rivoluzione si poteva aspettare da una Fondazione la cui sovrintendente, architetto Ester Bonafede, si era presentata avvisando che a Taormina sarebbero stati proiettati «solo film positivi», perché la Perla dello Jonio è un luogo di vacanza dove si viene per rilassarsi. Così le altre anteprime saranno tre commedie italiane, mentre dalla cerimonia dei Nastri d’argento arriveranno Ficarra e Picone con il regista Roberto Andò con il “nastro dell’anno” al film La stranezza.

La locandina del nuovo episodio di Indiana Jones, Ficarra e Picone nel film “La stranezza” (in alto) e il regista John Landis

In questo clima positivo viene perfino eliminato il concorso. Sarà, dunque, una festa, non un festival. Con tante, tantissime retrospettive, da quella dedicata al centenario della Warner Bros. con la proiezione di una ventina di vecchie pellicole, all’omaggio a John Landis, annunciato fra gli ospiti insieme con il solito Willem Dafoe e con il regista Abel Ferrara.

Grande spazio alla lirica, con un programma che va dal gala “Pavarotti forever”, in apertura il 23 giugno, con Placido DomingoAida GarifullinaVittorio Grigolo e Mario Biondi, al “Trittico” pucciniano e alla Turandot con la regia di Giancarlo Del Monaco e numerose stelle della lirica, con i cantanti Alberto Gazale, Marcelo Puente, Marco Berti, Massimo Cavalletti, Marcelo Alvarez e Annunziata Vestri. 

Eleonora Abbagnato

Eleonora Abbagnato in Giulieta e Jacopo Tissi in Past Forward saranno le stelle della danza. Per la musica classica attesi ospiti sono il violinista Pinchas Zukerman e i Solisti Aquilani, in programma Le 4 stagioni di Vivialdi e un reading – voce recitante di Giorgio Pasotti – dedicato a Gabriele D’Annunzio in occasione dei 150 anni dalla nascita. Tra gli spettacoli di prosa, Aldilà del fiume e degli alberi, un testo di Hemingway con regia di Giancarlo Marinelli, e Francesco, il giullare che inventò il presepe, regia di Leonardo Petrillo, con Luca Lazzareschi, ispirato a Laudato sì, per gli 800 anni di San Francesco d’Assisi.

Insomma, un calderone con un po’ di tutto per tutti i gusti, un contenitore senza identità, senza una linea editoriale, disorientando sempre di più il pubblico Certo, c’è stato di peggio a TaoArte, ma anche di meglio. 

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