Interviste

Joe Barbieri, storia di un artista vero

Al via oggi da Milano il tour “30 Anni Suonati” per presentare “Tratto da una notte vera”, documento di un concerto intimo in uscita domani 7 ottobre. È il racconto di trent’anni di carriera del cantautore napoletano, magnifica eccezione sulla scena musicale nazionale. «I dischi servono anche a questo, a raccontare un percorso, pieno di momenti differenti, anche se la stragrande maggioranza di questo percorso è inquadrabile in una luce coerente». Prende forma il desiderio di comporre una colonna sonora
La copertina dell’album

Il cuore sulla copertina del disco sembra sottolineare quell’aggettivo che accomuna Tratto da una storia vera, album pubblicato lo scorso anno, e Tratto da una notte vera, in uscita il prossimo 7 ottobre, e che è la costante di Joe Barbieri: l’autenticità. E, in Tratto da una notte vera, sono palpabili l’atmosfera di genuinità e le emozioni di un concerto a Bari.

«Quasi tutto quello che ho pubblicato è fonte di esperienze dirette», racconta l’artista napoletano. «Le canzoni sono state il veicolo delle emozioni per quello che ho vissuto. Questo mi ha permesso di avere una corrispondenza di amorosi sensi con chi mi ascolta. E, poi, il livello del racconto: non uso sequencer, ma soltanto strumenti acustici. È un suono che nasce dalle mani, dallo studio, dal talento dei musicisti che mi accompagnano». E dal cuore.

Tratto da una notte vera è il documento di un tour intimo nei ricordi. È la storia di trent’anni di carriera, dagli esordi con Pino Daniele, inizio anni Novanta, alla fugace apparizione con I tuoi abbracci nel lontanissimo 1993 nella sezione “Sanremo Giovani”, per diventare poi una magnifica eccezione sulla scena musicale nazionale, nella quale Joe Barbieri si è mosso con l’arte del cantare piano e con eleganza.

«I dischi servono anche a questo, a raccontare un percorso, pieno di momenti differenti, anche se la stragrande maggioranza di questo percorso è inquadrabile in una luce coerente», commenta Barbieri. «Certo, le esperienze che fai da ragazzo inizialmente non sono perfettamente a fuoco… La gioventù, come si dice, è un momento di formazione. Quelle esperienze le riscopri dopo. In questo tour documentato nel disco mi è capitato di recuperare canzoni “acerbe” e di farle coesistere con quelle che sono arrivate dopo».

Un ruolo importante ha avuto il “disco madre” Tratto da una storia vera, nel quale ci sono il passato, il presente e il futuro di Joe Barbieri. «Aveva l’embrione dell’opera che ti offre la prospettiva su quello che avevi fatto e mi ha dato la voglia di fare questo album “live”», spiega. «Quello era un disco di gratitudini. Dicevo grazie a persone, situazioni, accadimenti che hanno contribuito alla mia crescita. Era una foto di gruppo, che raccoglieva le canzoni e la voce della mia gente».

Quelle persone che Barbieri ha voluto ringraziare dedicando loro il brano Maravilhosa Avventura, uno dei due inediti di Tratto da una notte vera. «Si fanno chiamare così in onore al mio vecchio album Maison Maravilha», racconta l’artista. «Da quando li ho scoperti, è nata una stima reciproca. C’è un rapporto d’amicizia, talmente speciale che ho desiderato scrivere questa personale dichiarazione d’amore».

Il secondo inedito è Retrospettiva Futura, un’altra dichiarazione d’amore, questa volta verso il cinema, forma d’arte verso la quale Joe ha più volte dichiarato di voler dedicare parte delle proprie composizioni in futuro. Proprio per questo motivo, in una intervista precedente, aveva annunciato: «Per i prossimi lavori, sto pensando di centellinare le parole, di rimuoverle talvolta a favore della musica. Mi piacerebbe scrivere per il cinema». 

«Un desiderio che sta prendendo forma», sorride Barbieri, non riuscendo a trattenere l’emozione e la soddisfazione. «Diciamo che il prossimo passo è in questa direzione. Ho scritto tanta musica strumentale, ma ci sono anche due-tre canzoni nuove. Certo scrivere colonne sonore ti provoca un piacere fisico diverso, suoni con un’orchestra…».

Tratto da una notte vera è un disco prezioso, fragile e, a suo modo, sontuoso nelle sonorità, negli arrangiamenti. Ed è davvero una libidine risentire le spazzole accarezzare la batteria o farsi cullare dalla voce di Joe Barbieri. Spazia tra il jazz, la bossa-nova, la milonga, l’eleganza dello swing, il gusto rétro per gli scenari orchestrali, l’avventurosa sensibilità per il tocco alla francese, la canzone d’autore italiana, fino all’atto di devozione verso Dettagli, un gioiello a firma dei miti brasiliani Roberto ed Erasmo Carlos e con un perfetto adattamento italiano ad opera di Bruno Lauzi, portato al successo da Ornella Vanoni nel 1973, l’anno in cui nasceva Barbieri. 

Canzoni che si potranno ascoltare anche in 30 Anni Suonati, titolo del nuovo tour che ripercorrerà l’itinerario artistico di Joe Barbieri, mettendo in scaletta per la prima volta accenni ai suoi brani d’esordio oltre ad alcune canzoni mai o poco eseguite prima d’ora dal vivo, il tutto sostenuto dall’irrinunciabile presenza di molti tra i maggiori successi del cantautore napoletano. Sul palco, oltre a Joe (con la sua voce e la sua immancabile chitarra), prenderanno posto Pietro Lussu (pianoforte), Bruno Marcozzi (percussioni e batteria) e Daniele Sorrentino (contrabbasso).

L’inizio del tour sarà anticipato da un’anteprima giovedì 6 ottobre al Teatro Filodrammatici di Milano (all’interno del programma del JazzMi Festival) dove Barbieri arriverà per un doppio set, alle 19:00 e poi alle 21:00, per poi spostarsi venerdì 7 ottobre al Teatro Acacia di Napoli per una notte speciale alla quale prenderanno parte alcuni colleghi (tra i primi a confermare la propria presenza Fabrizio Bosso, Mario Venuti, Tosca e Nino Bonocore) che hanno costellato con la loro amicizia e le loro collaborazioni la carriera dell’artista napoletano.

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