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Indiana Jones 5 ringiovanito e siciliano

La Disney ha messo online il trailer del film che uscirà nel giugno 2023, svelando il titolo. Harrison Ford a 80 anni torna nei panni dell’archeologo più celebre della storia del cinema. Ma, con le tecniche digitali, si rivede con 40 anni di meno. Il processo di de-invecchiamento dei protagonisti si sta diffondendo a Hollywood: da “Star Wars” a “The Irishman”. Molte scene girate tra Siracusa e Cefalù

«Mi manca il deserto, mi manca il mare, mi manca alzarmi la mattina chiedendomi quale meravigliosa avventura il mondo ci porterà». Indiana Jones è tornato e il trailer del quinto film della saga offre un assaggio del film che uscirà il 30 giugno 2023.

Harrison Ford torna nel suo ruolo più famoso alla veneranda età di 80 anni: l’archeologo più celebre della storia del cinema. Lucasfilm, che appartiene alla Disney, ha messo online il trailer del nuovo film, che svela il titolo: Indiana Jones and the Dial of Destiny (Indiana Jones e la ruota del destino). In una parte della pellicola, Ford appare ringiovanito, grazie agli effetti digitali. Gran parte dell’azione è ambientata alla fine degli anni Sessanta. Molte scene sono state girate in Sicilia: fedora in mano, sorriso smagliante e frusta Indy lo scorso autunno era stato avvistato a Siracusa, tra l’Orecchio di Dioniso, la Grotta dei Cordari e il Castello Maniace, e successivamente a Cefalù e a San Vito lo Capo. Oltre a Ford, il cast comprende Mads Mikkelsen, Antonio Banderas e Phoebe Waller-Bridge.

In una recente intervista rilasciata a Empire, il regista James Mangold – il primo che non sia Steven Spielberg a firmare una storia di Indy – ha dichiarato di aver cercato di catturare la magia della trilogia originale, rendendo al contempo più tangibile agli spettatori il senso del tempo passato.

Harrison Ford, 80 anni, in una sequenza del quinto episodio della serie Indiana Jones

«Volevo avere la possibilità di immergermi nel vecchio stile George [Lucas] & Steven e dare al pubblico un’esplosione di adrenalina, per poi ritrovarci dritti nel 1969. In questo modo il pubblico non vive il salto tra gli anni Quaranta e Sessanta come un’idea intellettuale, ma sperimenta letteralmente lo spirito burrascoso di quei primi giorni… e poi l’inizio di una nuova epoca».

A tal fine, il regista si è avvalso di una tecnologia di de-invecchiamento simile alle tecniche utilizzate in Star Wars e in film come The Irishman. Il risultato finale di solito risulta inquietantemente artificiale, ma Ford si vanta che non sarà questo il caso: «È la prima volta che lo vedo e ci credo», ha detto a Empire.

L’effetto speciale di ringiovanimento è stato usato solo nelle sequenze di apertura del film, ambientate nel 1944 in un castello, in cui si vede l’avventuriero-archeologo con frusta e fedora di nuovo alle prese con una banda di nazisti. «Poi si corre in avanti e si arriva al 1969», racconta il regista James Mangold. «L’idea è di far pensare che abbiamo trovato vecchi filmati d’epoca: una cosa girata tanti anni fa».

Il confronto: Harrison Ford quarantenne nel primo episodio “Predatori dell’Arca perduta” e, a destra, in quello ottantenne “ringiovanito” che vedremo nel giugno 2023

Harrison stesso ha trovato il suo alter-ego più giovane «lievemente spettrale», ma ha aggiunto che il rivedersi com’era ai primi anni Ottanta, quando uscì Predatori dell’Arca Perduta, non lo ha spinto a desiderare di tornare indietro nel tempo: «Mi sono meritato i miei anni».

Per ringiovanire il divo sono state usate una serie di tecnologie avanzatissime tra cui un nuovo software che ha navigato attraverso materiali di archivio trovando le immagini che poi sono state sovrapposte a quelle frutto delle ultime riprese. Indiana Jones 5 si svolge sullo sfondo della corsa tra superpotenze al predominio dello spazio. Il film fa un passo indietro alle radici di Predatori dell’Arca Perduta mettendo Indiana di nuovo di fronte ad avversari nazisti. Una serie di scene sono ambientate alla parata che accolse gli astronauti dell’Apollo 11 a New York il 13 agosto 1969. «Il fatto è che il programma Apollo per lo sbarco sulla Luna era in mano a un gruppo di ex nazisti. Quanto fossero ex è una buona domanda», ha detto Jez Butterworth, uno degli autori della sceneggiatura. L’antitesi di Indiana è uno scienziato chiamato Voller il cui personaggio, interpretato da Mads Mikkelsen, è liberamente ispirato a Wernher von Braun, l’architetto del programma spaziale della Nasa che in gioventù aveva fatto parte delle SS: «Un uomo che voleva correggere il suo passato. C’è qualcosa che potrebbe fare il mondo un posto migliore e lui la vuole. Il problema è che la vuole anche Indiana. Così nasce la storia».

Anche i protagonisti di “The Irish man” sottoposti a operazione di de-invecchiamento

Indiana Jones non è l’unico film che ha usato la tecnologia digitale per giocare con l’età dei suoi attori. Celebre all’epoca fu The Irishman, il dramma di mafia di Martin Scorsese del 2019, in cui le tecnologie della Industrial Light & Magic, già resa celebre dalla saga di Star Wars, fu usata per far fare un bagno di giovinezza alle attempate star, tra cui Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci.

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