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Il dramma di Céline Dion: non posso cantare

La cantante canadese ha sospeso il tour che l’avrebbe dovuta portare in Italia la prossima estate: «Ho un raro disturbo neurologico». Soffre della sindrome dell’uomo rigido: colpisce una persona su un milione e non ha cura. L’annuncio in lacrime sulla sua pagina Instagram

Céline Dion ha annunciato questo giovedì 8 dicembre attraverso i suoi profili sui social network di soffrire di una malattia neurologica che l’ha costretta a cancellare il suo tour europeo del 2023. Il disturbo sofferto dall’artista canadese, come lei stessa ha rivelato, è noto come sindrome della persona rigida, un problema neurologico classificato come malattia rara che colpisce il sistema nervoso centrale e provoca spasmi muscolari. Questa malattia, che è autoimmune, colpisce una persona su un milione e non ha cura. «Gli spasmi colpiscono tutti gli aspetti della mia vita, a volte mi rendono persino difficile camminare e inoltre non mi permettono di usare le mie corde vocali come una volta», confessa la Dion visibilmente commossa nel video che si può vedere su il suo account Instagram, profilo sul quale conta 5,2 milioni di follower.

Céline Dion, 54 anni, durante il messaggio trasmesso su Instagram

«Un grande team medico lavora al mio fianco per aiutarmi a guarire, e anche i miei figli mi danno speranza e sostegno», ha spiegato Dion nello stesso video in lacrime. «Tutto quello che so fare, quello che ho fatto nella mia vita e quello che amo di più è cantare», aggiunge. Dal 2019 l’artista non è in scena. L’interprete ha sospeso il suo Courage Tour nel 2020 a causa della pandemia e lo scorso gennaio ha dovuto sospendere parte del tour che era previsto per quest’anno sempre a causa dei problemi di salute. Ora, e dopo l’annuncio della sua malattia, Dion ha nuovamente rinviato le date dei suoi concerti fino al 2024.

All’annuncio dell’artista attraverso i suoi social network si è aggiunto anche il comunicato ufficiale del Lucca Summer Festival, che aveva riprogrammato per il prossimo 15 luglio il concerto della cantante canadese dopo i rinvii subiti a causa della pandemia.

Nonostante tutti i contrattempi di salute che Céline Dion ha subito negli ultimi anni, nel 2020 la cantante si preparava a fare il salto sul grande schermo e debuttare con il suo primo ruolo da attrice nel cinema all’età di 52 anni. Per lei, dopo più di tre decenni di carriera musicale, 200 milioni di album venduti in tutto il mondo e con tanti titoli in cima alle classifiche, è stata una sfida partecipare al film romantico Text for You con Sam Heughan (Outlander) e Priyanka Chopra (Quantico).

Oltre a scusarsi con il suo pubblico e ringraziarlo per l’affetto ricevuto, Céline Dion ha voluto trasmettere un messaggio di speranza e ha assicurato di sentirsi già «sulla strada della guarigione». «Mi manchi tanto», ha detto rivolta al suo pubblico. «Do sempre il 100% quando eseguo il mio spettacolo, ma la mia condizione ora non me lo permette. Non ho altra scelta che concentrarmi sulla mia salute in questo momento», ha aggiunto la cantante nel suo messaggio, in cui riconosce quanto sia stato difficile per lei fare questo annuncio, nonostante si sia sempre mostrata come un libro aperto per i suoi fan.

La sindrome dell’uomo rigido

La sindrome dell’uomo rigido (in inglese stiff-person syndrome) di cui soffre Céline Dion è una rara e disabilitante patologia neurologica che ha origine nel sistema nervoso centrale. La malattia è caratterizzata da rigidità muscolare, concentrata sull’addome e da spasmi muscolari, spesso dolorosi, con la tendenza a sussultare in maniera anomala e con presenza di deformità anchilosanti, come la postura lombare fissa in iperlordosi. La malattia in genere progredisce lentamente nel tempo causando rigidità in tutto il corpo.

La rigidità muscolare progressiva immobilizza il torace e le anche, l’andatura diventa rigida e impacciata. I concomitanti spasmi muscolari dolorosi spontanei o riflesso-indotti possono causare cadute rovinose. La continua contrazione dei muscoli agonisti e antagonisti è causata dall’attività involontaria dei motoneuroni a riposo. La patologia è spesso secondaria e collegata ad altre patologie già presenti. Circa il 2/3 dei pazienti sono donne. L’esordio avviene attorno ai 45 anni e i sintomi si sviluppano nel corso di mesi o degli anni.

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