– A San Siro il primo dei due concerti milanesi del Boss del rock che alterna canzoni a messaggi politici conto l’amministrazione Trump. «L’America sopravviverà a questo momento»
– «Stasera, chiediamo a tutti coloro che credono nella democrazia e nel meglio del nostro esperimento americano di unirsi a noi, alzare la voce contro l’autoritarismo e far risuonare la libertà!»
«Ciao Milano! Siete pronti? Siete pronti? Siete pronti?!». Bruce Springsteen si presenta in camicia, cravatta e gilet, ai 58mila di San Siro per il primo dei due concerti da recuperare dall’anno scorso. Ma non è un segnale di imborghesimento. Tutt’altro. Il Boss del rock resta il working hero di sempre, pronto a mettere la sua chitarra e la sua voce al servizio dei buoni e contro i cattivi. E il brano con cui comincia, No surrender, è il suo manifesto: non mollare.
La E Street Band, nonostante un acciaccato Little Steven, convalescente per un’operazione, si mette subito in azione, trasformandosi in una perfetta macchina da guerra. E, come sta accadendo in molti concerti di questo tour, la musica si alterna a messaggi politici contro l’amministrazione Trump. «Benvenuti nel tour della terra della speranza e dei sogni», urla. «La potente E Street Band è qui stasera per invocare il potere virtuoso dell’arte, della musica, del rock’n’roll in tempi pericolosi. A casa mia, l’America che amo, l’America di cui ho scritto, che è stata un faro di speranza e libertà per 250 anni, è attualmente nelle mani di un’amministrazione corrotta, incompetente e traditrice. Stasera, chiediamo a tutti coloro che credono nella democrazia e nel meglio del nostro esperimento americano di unirsi a noi, alzare la voce contro l’autoritarismo e far risuonare la libertà!».
“Grandi ruote rotolano attraverso i campi, dove scorre la luce del sole” . Sono le parole di Land of Hope and Dreams che si leggono sul megaschermo. “Incontrami in una terra di speranza e di sogni… Fai che questo sia l’ultimo giorno domani splenderà il sole e tutto questo buio passerà”. Parole profetiche a sottolineare anche i tempi bui che stiamo attraversando. E ancora prima di attaccare Rainmaker tira in ballo nuovamente Trump: «Quando le condizioni di un Paese sono mature per un demagogo puoi scommettere che si presenterà. Questo è per il caro leader americano».

E non è un caso se in mezzo alla scaletta sia posizionato anche Long Walk Home, scritto per esprimere il dissenso per l’ex presidente americano George W. Bush e il suo stupore per il fatto che amici e vicini potessero averlo votato. Prima di cantarla il Boss spiega: «Questa è una preghiera per il mio Paese». E prima di intonare in assolo House of a Thousand Guitarslancia un appello «ai valori condivisi della democrazia, unica arma possibile contro l’autoritarismo».
E ancora su My City of Ruins, commenta: «Ho sempre cercato di essere un buon ambasciatore americano, ho passato la vita a cantare i nostri successi, ma anche i nostri fallimenti nel vivere il nostro ideale civile e i nostri sogni. In ogni caso ci sono dei problemi. Quindi prima di tutto lasciatemi dirvi grazie per ascoltare i miei brani. Sta succedendo qualcosa di davvero strano, bizzarro e pericoloso là fuori in questo momento. In America, perseguitano le persone perché esercitano il loro diritto alla libertà di parola e perché esprimono il loro dissenso. Questo sta succedendo ora. L’America di cui vi ho cantato per cinquant’anni è reale e, a prescindere dai suoi difetti, è un grande Paese con un grande popolo. Quindi sopravviveremo a questo momento. Ora ho speranza, perché credo nella verità di ciò che ha detto il grande scrittore americano James Baldwin. Ha detto: “In questo mondo non c’è tutta l’umanità che si vorrebbe, ma ce n’è abbastanza”. Preghiamo».
Nei bis si accendono le luci sulla platea e si scatenano Born in the Usa, Born to Run e Dancing in the Dark. Per chiudere con due cover: Twist and Shout e Chimes of Freedom di Bob Dylan.
Quasi tre ore di concerto senza sosta, in cui Springsteen, oggi settantacinquenne, non si è risparmiato scendendo anche giù dal palco per cantare, abbracciare il suo pubblico e regalare a un fortunato fan la sua armonica. Un magnifico concerto di rock’n’roll, folk songs e combat rock. Si replica giovedì 3 luglio.