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I vincitori dell’Orpheus Award 2024

– Claudio Jacomucci per la classica, Andrea Sabatino e Vince Abbracciante per il jazz  e Riccardo Tesi per la world music sono i trionfatori della XV edizione del premio che punta i riflettori sulla fisarmonica
– Il messinese Antonino De Luca al terzo posto nella sezione jazz. In aumento le produzioni che hanno per protagonista questo strumento. Il premio alla carriera al musicista americano Guy Klucevsek

Le città invisibili di Claudio Jacomucci per la classica, Melodico di Andrea Sabatino e Vince Abbracciante per il jazz e La giusta distanza di Riccardo Tesi per la world music sono i tre lavori che hanno vinto l’Orpheus Award 2024, il premio che da quindici anni l’Associazione Promozione Arte, sotto la direzione artistica di Gerlando Gatto e la presidenza di Renzo Ruggieri, organizza per premiare le migliori produzioni discografiche nelle quali la fisarmonica è protagonista o ha un ruolo di primo piano. 

E di anno in anno cresce la presenza di questo strumento popolare. Da una decina di produzioni si è giunti a ben 38. Rispetto alla scorsa edizione, eccezion fatta per il jazz, dove sono rimasti tredici i dischi selezionati, la classica ha registrato due nomination in più, da 5 a 7, mentre la world music da 16 è passata a 18. E molti dei dischi che si sono piazzati nei posti d’onore del podio avrebbero meritato anche loro un riconoscimento.

A decidere i vincitori è stata una giuria internazionale, formata da critici musicali di diverse testate nazionali e internazionali, capitanata da Gerlando Gatto. Eccoli:

  • CLASSICA: Le città invisibili Claudio Jacomucci

È una composizione in 11 movimenti per fisarmonica microtonale/preparata e sistema audio quadrifonico ispirata al capolavoro di Italo Calvino che esplora l’immaginazione attraverso brevi poesie in prosa che descrivono cinquantacinque città fittizie narrate da Marco Polo all’imperatore Kublai Khan. Le sue descrizioni possono essere lette come parabole o meditazioni sulla cultura, la lingua, il tempo, la memoria, la morte o la natura generale dell’esperienza umana. Jacomucci ha scelto undici città, una per ogni gruppo, e ha composto un brano musicale ispirato a quelle descrizioni. Ognuna di queste brevi composizioni si basa su una risorsa o tecnica specifica della fisarmonica microtonale/preparata.

«Proprio come i bambini smontano e distruggono i giocattoli, ho giocato con la fisarmonica senza la pretesa di progettare uno strumento “serio” e probabilmente rimarrà un esperimento molto personale. Ma le possibilità che offre sono molto particolari e mi è piaciuto molto scoprire nuovi suoni», commenta il vincitore. «Pensavo di sapere tutto sulla fisarmonica, ma questa ricerca mi ha fatto ripensare e trovare nuovi modi anche con la fisarmonica tradizionale: armoniche, multifonia, battiti sonori, toni di flessione verso l’alto, registri multi-timbrali regolabili, varie distorsioni delle canne preparate, suono dell’aria vario. Probabilmente non avrei mai trovato questi suoni senza la guida di Italo Calvino! Il suo favoloso libro mi ha costretto a ricercare ciò che lo strumento non mi aveva mai rivelato prima». 

Al secondo posto, staccato di un solo voto, il disco Piazzolla: Aconcagua Oblivion di Cesare Chiacchiaretta e Filippo Arlia con la partecipazione della Orchestra Filarmonica della Calabria.

  • JAZZ: Melodico Andrea Sabatino e Vince Abbracciante

Nel nuovo progetto discografico il jazz creativo e moderno del trombettista salentino si fonde con l’eleganza classica e raffinata del fisarmonicista Vince Abbracciante. Il duo propone la rivisitazione di otto brani che hanno fatto la storia della musica italiana: Cos’hai trovato in lui di Bruno Martino, due grandi successi cantati da Mina come Noi due, firmata da Alberto Testa e Augusto Martelli, e Brava del direttore d’orchestra, compositore, arrangiatore e paroliere Bruno Canfora, La strada di Nino Rota, colonna sonora dell’omonimo film di Federico Fellini, Ho capito che ti amo e Angela di Luigi Tenco, L’ultima occasione di Jimmy Fontana e Un giorno ti dirò di Gorni Kramer, brano portato al successo, tra gli altri, dal crooner Nicola Arigliano.

«La musica di questo disco è un fiore raro, nato dalla passione, dalla creatività e dalla cura di Andrea Sabatino e Vince Abbracciante. La scelta dei brani, oculata e molto originale, serve da ponte di lancio per una serie di improvvisazioni di altissimo livello», sottolinea Enrico Rava nelle note di copertina. «È un grandissimo piacere constatare il percorso di Andrea che, da quando l’ho conosciuto dieci anni fa, si è trasformato da trombettista emergente molto dotato in un musicista maturo e molto interessante, con un controllo invidiabile sullo strumento e un senso per la melodia fuori dal comune. Questa è anche l’occasione per me di conoscere un musicista unico e straordinario come Vince Abbracciante. È un viaggio nella grande musica italiana di cui si sentiva il bisogno».

Al secondo posto, anche in questo caso con uno scarto ridotto di voti, l’eccellente Leaves di Renzo Ruggeri, un EP di cinque brani, nel quale l’esperto musicista dialoga con l’orchestra su melodie e atmosfere che ricordano le colonne sonore dei film anni Sessanta. 

Da segnalare al terzo posto Respiri del fisarmonicista siciliano Antonino De Luca. Il cd propone sei composizioni originali e brani di Michel Petrucciani, Enrico Rava, Horace Silver e Michal Tokaj, tutte eseguite in solo. «Avevo bisogno di dare forma tangibile alla mia idea di suono puro della fisarmonica sola», spiega il musicista messinese. «Il risultato è questo dico, che trae ispirazione dalla parte che questo meraviglioso strumento necessita per funzionare: il mantice, il suo “respiro” pulsante. Abbracciare la fisarmonica per suonare significa appoggiarla sul petto, lasciare che diventi un tutt’uno con il cuore, per pulsare all’unisono ed esprimere emozioni e stati d’animo vari e contrastanti, unicamente attraverso il suo Suono, sintesi di simbiosi totale».

  • WORLD MUSIC: La giusta distanza Riccardo Tesi

È l’album con il quale il “re dell’organetto” ha viaggiato con la fantasia e con le musiche durante il lockdown. Da Tindari a Mex Moon, è una avventura fuori dai confini del tempo e geografici, fra jazz, world, rock, classica. E La giusta distanza è davvero un album notevole, affascinante, carico di energia e di poesia, ricco di colori e suoni, confezionato con grande raffinatezza. Undici composizioni originali, più la cover di Ballata di una madre di Eugenio Bennato, che disegnano una mappa di un Mediterraneo immaginario che va dal Mar Nero sino al Golfo del Messico. 

«Il mio Mediterraneo è immaginario. Prende spunto dalle parole del compositore francese Darius Milhaud, secondo il quale il Mediterraneo va da Istanbul a Rio de Janeiro. È una espressione che va al di là dei limiti geografici, una espressione culturale che abbraccia anche il Sudamerica», ha spiegato il musicista in una intervista a segnalisonori.

E il viaggio di Riccardo Tesi attraversa il Mar de la Plata in Citrustango, è illuminato da lune messicane (Mex Moon) e si spinge fin quasi a Oriente con Bucarest, spostando sugli sconfinati territori della musica: jazz, world, rock, classica. «Dal punto di vista musicale sono un artista a 360 gradi, mi definisco un musicista contemporaneo. Da Sting alla classica, dal jazz alla canzone d’autore. Il mio stile abbraccia tante influenze, che si sovrappongono e si mescolano nelle mie composizioni».

Notevole anche il secondo arrivato, Italia folksongs, con la stupenda voce di Ilaria Pilar Patassini che duetta con la fisarmonica di Daniele Di Bonaventura.

Guy Klucevsek

ALLA CARRIERA: Guy Klucevsek

Il premio della carriera è stato assegnato al settantasettenne fisarmonicista e compositore americano Guy Klucevsek che si è collegato dall’America alla diretta streaming nel corso della quale sono stati annunciati i premi. Klucevsek ha sbalordito il pubblico di tutto il mondo con la sua padronanza dell’ingombrante strumento nei concerti d’avanguardia, come in quelli di jazz o di world music. Inclusa una compilation tributo a Burt Bacharach. Klucevsek si è esibito e ha registrato con una varietà di musicisti creativi come John Zorn, Bill Frisell, Anthony Braxton e Kronos Quartet. Nel 1996, ha co-fondato Accordion Tribe con maestri fisarmonicisti di tutto il mondo, tra cui Lars Hollmer (Svezia), Maria Kalaniemi (Finlandia), Bratko Bibic (Slovenia) e Otto Lechner (Austria). 

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