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Eurovision: la Svezia domina, l’Italia quarta

La favoritissima Loreen riporta il microfono di cristallo nel Paese degli Abba, vincendo per la seconda volta la competizione. Adesso il Paese scandinavo è primo, in coabitazione con l’Irlanda, per numero di vittorie totali. Marco Mengoni secondo dopo il voto delle giurie, viene bocciato dal televoto: si consola con il premio della critica. Seconda la Finlandia, terzo Israele. Brutte figure per Regno Unito e Germania. Tragica coincidenza: bombardata dai russi la città ucraina da dove arriva la band Tvorchi in gara per Kiev. E la principessa Kate suona con la band ucraina

Italia protagonista nel gran finale dell’Eurovision Song Contest 2023 alla Liverpool Arena, ma non riesce a conquistare il microfono di cristallo che va invece alla favoritissima Loreen, la trentanovenne cantante di origini berbere che con il brano Tatoo ha riportato la Svezia sul tetto dell’Europa musicale come ai tempi degli Abba. Loreen, tra l’altro, eguaglia l’impresa compiuta da Johnny Logan, un irlandese nazionalizzato australiano, l’unico fino ad oggi che ha ripetuto la sua vittoria in Eurovision: lo fece nel 1980 e nel 1987. Loreen vinse l’Eurovision per la Svezia nel 2012 quando la sua canzone Euphoria trionfò a Baku, in Azerbaijan, ricevendo il maggior numero di 12 punti di qualsiasi voce nella storia del Concorso, con 18 Paesi che hanno assegnato alla canzone il massimo dei voti.

Non solo. Con questa vittoria la Svezia conquista il primo posto per vittorie totali all’Eurovision Song Contest in coabitazione con l’Irlanda: sette. Fino a ieri, i loro vincitori più famosi erano le superstar globali, gli Abba, con la loro canzone di successo Waterloo. Questa canzone non solo ha portato loro fama internazionale, ma ha anche assicurato la vittoria del Paese nel 1974. Adesso c’è Loreen, pseudonimo di Lorine Zineb Nora Talhaoui, che ha interpretato la canzone tra due grandi piattaforme che pesano quasi due tonnellate. «Direi che l’intera performance riguarda l’energia femminile», ha spiegato nei giorni scorsi. «Abbiamo una percezione dell’energia delle donne che riguarda l’essere femminili e l’essere molto gentili e dolci. Volevo mostrare che io, essendo scalza e donna in questa performance, sono potente: qualcosa che chiameresti energia maschile, giusto?».

Marco Mengoni con il Tricolore e la bandiera arcobaleno

L’Italia, tuttavia, è rimasta sempre in gara. Due vite di Marco Mengoni è stata tra le canzoni più votate dalle giurie dei Paesi, che l’avevano piazzata al secondo posto. Dal televoto, invece, ha ricevuto poche preferenze ed è uscito dal podio, piazzandosi al quarto posto. Si consola con il Premio della critica. L’esibizione del vincitore di Sanremo 2023 era stata accolta da una ovazione alla Liverpool di Arena e il suo ingresso in scena, nella sfilata iniziale, con doppia bandiera, quella tricolore e quella lgbtq+, è stata sottolineata dagli applausi. Il nostro Paese è stato protagonista anche con Mahmood, ospite della finale, ha offerto una intensa e originale versione di Imagine di John Lennon, accompagnato da un’orchestra di archi. 

Il rapper, cantante e cantautore finlandese Käärijä

Il televoto ha premiato il rapper, cantante e cantautore finlandese Käärijä, dai bookmakers indicato favorito insieme con la Svezia, riportandolo al secondo posto. Terzo incomodo, sia nel duello con l’Italia che in quello con la Finlandia, è stata la rappresentante di Israele. Le luci della ribalta non sono una novità per Noa Kirel. Popstar e attrice affermata che ha avuto la sua serie tv, Noa è anche giudice di Music School e Israel’s Got Talent, dove è nota per offrire al pubblico esibizioni spontanee. 

Se la Svezia ha messo subito le mani sul primo posto, non abbandonandolo mai, tra Italia, Israele e Finlandia è stato un duello al cardiopalma, in continua altalena. Tutti i restati 22 Paesi in gara, rappresentati da altrettanti cantanti o band, si sono disputati le piazze fuori dal podio. 

Noa Kirel, popstar e attrice israeliana

Il televoto ha proiettato al quinto Alessandra, la cantautrice italo-norvegese, che aveva racimolato pochi punti dalle giurie. Comunque, si consola con oltre 25 milioni di stream per la sua Queen of kings. Fanalino di coda i metallari tedeschi Lord of the Lost. Ma la brutta figura è del Regno Unito, che giocava in casa e si è piazzato al penultimo posto. Era stato messo in campo un team di importanti manager per riconquistare un posto di primo piano nel panorama musicale europeo, ma la montagna ha partorito un topolino: Mae Muller, una brutta copia curvy di Dua Lipa.

La manifestazione è stata funestata dalla notizia dei bombardamenti russi sulla città di Ternopil, da dove arriva la band ucraina Tvorchi, in gara all’ Eurovision Song Contest con Heart of steel. Fino a ieri Ternopil era stata raramente attaccata. Tragicamente simbolico. Per suonare con i vincitori ucraini dell’Eurovision 2022, la Kalush Orchestra che ha suonato Stefania, si è seduta al piano la principessa Kate. Vestita di blu come uno dei colori dell’Ucraina. Sullo sfondo la Crimson Drawing Room del castello di Windsor.

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