Immagini

Emma debutta da protagonista sul grande schermo

L’artista salentina offre una performance di straordinaria intensità nel film “Il ritorno” presentato alla Festa del Cinema a Roma. «Mettersi alla prova in diverse forme d’arte, dalla musica alla recitazione, è un modo di trovare un punto di incontro fra mie diverse anime. Mi vedo come un condominio pieno di donne»

Alla Mostra del cinema di Venezia è stata Elodie a sfilare sul red carpet per il suo debutto da attrice nel film Ti mangio il cuore. Alla Festa di Roma a passeggiare sul tappeto rosso è stata un’altra delle “regine” della scena musicale nazionale, Emma Marrone. Per l’artista salentina si tratta di un ritorno sul set, dopo, fra gli altri, Gli anni più belli e A casa tutti bene – La serie, diretti da Muccino, ma è alla sua prima parte da protagonista nel film Il ritorno del regista Stefano Chiantini, una storia dai toni cupi e drammatici, nella quale offre una performance di straordinaria intensità.

«Mettersi alla prova in diverse forme d’arte, dalla musica alla recitazione, è un modo di trovare un punto di incontro fra mie diverse anime. Mi vedo come un condominio pieno di donne, che prima litigano, poi fanno pace e magari si prendono il caffè sul balcone», commenta Emma Marrone. «A volte vorrei essere una persona più semplice, ma crescendo ho iniziato a fare pace con le molteplici personalità dentro di me. Ho imparato che l’arte in questo può essere preziosa. Sono iperattiva, ho bisogno di trovare risposte che non ho dentro, e allora le trovo in quello che scelgo di fare».

Emma in una scena del film in cui interpreta il ruolo di una giovane madre

Emma, che è anche al lavoro sul suo nuovo album, nel film veste i panni di Teresa, giovane madre di un bimbo di un anno, Antonio. Non ha cercato la maternità ma le è capitata e così l’ha portata avanti. Il suo compagno, Pietro, non è una persona con cui è facile andare d’accordo e soprattutto non l’ha mai aiutata. Una situazione di pericolo per la propria famiglia porta Teresa a compiere un gesto estremo che le costa dieci anni di carcere. All’uscita, la donna, taciturna e piena di rabbia, spera di poter ricominciare la propria vita riallacciando innanzitutto il rapporto con il figlio cresciuto (Lorenzo Ciamei), ma ritrovare un posto nella propria famiglia (e nella società) si rivela molto più difficile del previsto.

«Quando ho letto il copione sono rimasta folgorata, ho capito subito che sarebbe stato un film complicato umanamente, ma volevo mettermi alla prova e scendere negli inferi di quel dolore, quell’angoscia apatia, senso di abbandono, calandomi nella vita di una donna che non mi appartiene, ma nella quale ho ritrovato in parte le emozioni di quelle volte in cui le possibilità anche a me sono state negate», racconta Emma. «Teresa sente il rifiuto da parte degli altri, la vita la sputa fuori dai legami affettivi, da un lavoro sicuro. Ho rivisto in lei la vita di tante donne e uomini che soccombono in questa società che spesso è poco inclusiva, dal punto di vista etico, sociale, politico. Teresa è vittima degli eventi ma anche di se stessa. Non esiste solo la mascolinità tossica ma anche la femminilità tossica… vanno considerate però le vicissitudini con cui si è confrontata. Oggi poi manca molto l’educazione al sentimento, che invece è fondamentale».

Emma Marrone insieme con il regista Stefano Chiantini

Nel personaggio, sottolinea ancora Emma, «ho messo tutta me stessa. Ho raso al suolo la mia vita, e ho iniziato a parlare, vestirmi, camminare, mangiare come Teresa», racconta sorridendo. «Avevo capelli lunghi bellissimi, ma non ho esitato a fare quel taglio corto realizzato anche molto male perché lei non può certo permettersi il parrucchiere delle star». E poi aggiunge: «Quando scelgo i progetti non lo faccio in base all’importanza del ruolo ma a ciò che penso di poter portare al personaggio. Mi sento una persona libera da ogni preconcetto o pregiudizio e ho imparato anche a liberarmi dal mio auto-giudizio che può essere anche più cattivo dei giudizi degli altri». 

Come tutti sono una fruitrice delle piattaforme ma ogni volta che posso compro il biglietto e vado al cinema. Si sta perdendo la concezione che l’arte vada pagata: invece bisogna ricordarsi che è un lavoro e va riconosciuto e supportato

Emma Marrone

Emma è un’appassionata di cinema e «penso che alcuni vadano visti in sala. Come tutti sono una fruitrice delle piattaforme ma ogni volta che posso compro il biglietto e vado al cinema. Si sta perdendo la concezione che l’arte vada pagata: invece bisogna ricordarsi che è un lavoro e va riconosciuto e supportato». 

Tra le attrici più amate cita Anna Magnani e, tra le interpreti di oggi, Jasmine Trinca e Benedetta Porcaroli, «ma ce ne sono tante bravissime. Da donna non provo invidia quando le altre donne fanno cose belle». Piuttosto «sono ancora molto pochi i film in Italia con donne nel ruolo principale e non subordinato a un uomo. Quindi viva le donne che si mettono in gioco e viva i registi che scrivono ruoli per donne protagoniste e non coprotagoniste».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *