La seconda stagione della serie “The White Lotus”, ambientata nell’Isola, ha ottenuto ben 23 candidature agli Emmy Awards. Sabrina Impacciatore e Simona Tabasco in gara per il premio di miglior attrice non protagonista. Ma a fare da mattatore è l’ultimo capitolo della saga di “Successsion”, che ha incassato 27 nomination
Succession pigliatutto: la quarta e ultima stagione della saga dei Roy, un clan altamente disfunzionale liberamente ispirato alla famiglia di Rupert Murdoch, ha dominato le nomination alla edizione numero 75 degli Emmy, l’equivalente degli Oscar per la televisione. Una ventina di premi saranno consegnati in una cerimonia da Los Angeles trasmessa in diretta tv sulla Fox: la data del 18 settembre è ancora ballerina alla luce dello sciopero a oltranza degli sceneggiatori che ha paralizzato dal primo maggio l’80% delle attività di Hollywood.
Nelle quattro stagioni, Succession ha accumulato un successo di critica da record, consolidandosi come una delle serie più avvincenti della televisione. La serie introduce gli spettatori all’interno della prolifica famiglia Roy alla vigilia dell’ottantesimo compleanno del patriarca Logan Roy. Logan è l’amministratore delegato di Waystar RoyCo, un conglomerato mediatico di grande successo, una società immaginaria selvaggia. Mentre la potente azienda occupa tutto, dagli slot televisivi ai parchi di divertimento, c’è un’aria di ansia per quanto riguarda la salute di Logan e il futuro successo di Waystar. A seguito di uno spavento per la salute e rivelazioni di fallimenti dietro le quinte, i figli di Logan tentano di aiutare a correggere i vari problemi soddisfacendo le loro ambizioni.
La serie si è anche ispirata al Re Lear di Shakespeare. La notevole lotta per il potere tra Logan ei suoi figli rispecchia quella del monarca titolare e delle sue figlie. Kendall, Shiv e Roman, ciascuno in lizza per le ambite posizioni di CEO, si legge come un tradimento a spese di Logan. Nella commedia, le figlie di Lear, Goneril e Regan, complottano contro di lui con la speranza di salire sul trono. Tuttavia, le loro ambizioni portano a un conflitto tra le sorelle. Cordelia, la sorella più giovane, viene estromessa a causa della sua lealtà ma funge da cavallo oscuro nella narrazione.
Succession di Hbo, visibile in Italia su Sky e in streaming solo su Now, ha incassato 27 nomination, più di ogni altra serie. E sempre per Hbo la seconda stagione di White Lotus ambientata in Sicilia è stata candidata come miglior dramma assieme al popolare adattamento del videogioco sugli zombie The Last of Us e a La Casa del Drago, il suo prequel di Trono di Spade. È la prima volta dal 1992 – allora fu la Nbc con I’ll Fly Away, L.A. Law, Law & Order e Quantum Leap – che un solo network conquista quattro candidature nella categoria del miglior dramma. Per Hbo il trionfo arriva in un momento di transizione: l’ultimo anno è stato sulle montagne russe dopo la fusione tra Warner Bros e Discovery, l’ingresso in un servizio in streaming che ne ha modificato il nome (ora si chiama semplicemente Max) e l’imminente accordo con Netflix per la concessione in licenza di iconiche serie come Insecure e Six Feet Under.
Tornando a Succession: alla resa dei conti dei premi ci sarà una fortissima concorrenza interna nella categoria del miglior attore in una serie drammatica: tre degli attori in cinquina – Jeremy Strong, Kieran Culkin e Brian Cox – sono in corsa tra loro. Tra le attrici in una serie drammatica, Sarah Snook di Succession ha tra le rivali Keri Russell di Diplomat ed Elizabeth Moss del Racconto dell’Ancella. Per il migliore attore in una serie comica, inevitabile la nomination di Jason Sudeikes per Ted Lasso, insidiato da Jeremy Allen White che interpreta la parte di uno chef ansioso quanto ambizioso in The Bear, ma anche da Bill Hader per Barry e Martin Short di Only Murders In the Building. Hacks e Jean Smart sono fuori gioco quest’anno: le previsioni sono che Quinta Brunson sia una vittoria scontata come migliore attrice in una commedia per Abbott Elementary della Abc: sarebbe la prima donna afro-americana a conquistare l’Emmy come attrice comica dopo Isabel Sanford nel 1981.
C’è anche un po’ d’Italia in questa lista di nomination perché la seconda stagione di The White Lotus, interamente girata in Sicilia e che vanta nel cast oltre agli attori americani una serie di interpreti italiani, è stata nominata tra le migliori serie drammatiche e in tutto ha ricevuto 23 candidature. Ma la bella notizia è che fra quelle 23 nomination ce ne sono ben due alle attrici italiane: Sabrina Impacciatore, nel ruolo dell’inflessibile ma seppure molto fragile manager del resort Valentina, e Simona Tabasco, che interpreta Lucia, una ragazza pronta a tutto per di riuscire a conquistarsi il suo spazio al sole. Entrambe sono candidate come miglior attrice non protagonista in una serie drammatica.
«Della prima serie non sapevo nulla, non l’avevo vista. In America spopolò, in Italia fu di nicchia», racconta Sabrina Impacciatore. «Il provino è stata una cosa complessa. L’agente mi disse che l’avevano fatto tutte le attrici italiane dai 35 anni in su. Ho visto sei episodi e sono rimasta folgorata. Dopo 48 ore mi chiama l’agente: sono impazziti per te». E adesso la cinquantacinquenne attrice romana non ha intenzione di lasciare Hollywood: «Chi si muove? Sono qui da quattro mesi. È un posto senza eros e io ne sono sempre a caccia. Ma non avevo mai incontrato persone così meravigliose. Le feste sono solo occasioni di lavoro. Ho incontrato per caso Michelle Pfeiffer, il mio mito Laura Dern, Anne Hathaway, Ana de Armas. E tutte mi dicono: “Sabrina i love you”». E adesso il sogno dell’Emmy, molto meglio di un Telegatto.