Le uscite in sala. I “Tre Moschettieri” in versione serie tv con un cast di stelle francesi. Ben Affleck racconta la storia di Michael Jordan e la Nike in “Air – La storia del grande salto”. Super Mario Bros. dai videogiochi Nintendo al grande schermo
I TRE MOSCHETTIERI: D’ARTAGNAN azione, avventura, diretto da Martin Bourboulon, con Eva Green e Vincent Cassel. Durata 121 minuti.
Il fascino del “cappa e spada” colpisce ancora e il romanzo di Alexandre Dumas sui Tre Moschettieri (più uno, D’Artagnan) rinverdisce in sala con un nuovo kolossal la sua popolarità, considerando che non meno di venti volte, tra cinema e tv, è stato portato sullo schermo. Martin Bourboulon dirige per l’occasione un cast all star francese per un dittico: I Tre Moschettieri – D’Artagnan, al cinema dal 6 aprile e poi I Tre Moschettieri – Milady, lasciando lo spettatore in attesa visto che il primo dei due si chiude con il finale in sospeso come in una serie tv o come un feuilletton come era la saga di Dumas all’epoca. I Tre Moschettieri – D’Artagnan, accompagnato in libreria dal romanzo e dal manga tratti dal film, prova a conquistare un pubblico giovane ad un film d’avventura che non sia un fumetto Marvel e in cui i protagonisti non siano in mondi distopici ma piuttosto in un viaggio nel tempo del XVII secolo, di re Luigi XIII e della Francia del cardinal Richelieu. Per l’occasione cerca di “attualizzare”, nei modi e negli atteggiamenti più che altro, la storia dei complotti all’ombra del trono di Francia, con scene d’azione e ritmo con moschettieri un po’ cowboy. Francois Civil è D’Artagnan, il giovanissimo guascone con il mito dei Moschettieri, spavaldo e coraggioso, appassionato, disposto a tutto per la verità. Vincent Cassel è un malinconico Athos, Romain Duris è un Aramis rock, il viveur Porthos è Pio Marmai, Louis Garrell è re Luigi XIII, la lanciatissima Vicky Krieps (Il Corsetto dell’imperatrice) è Anna d’Austria sua moglie, Eva Green è Milady. «Romain Duris è un attore camaleontico che può interpretare qualsiasi cosa», dice Bourboulon. «Lo trovo perfetto, sexy e seducente nel ruolo di Aramis. Ha una civetteria che gli appartiene. Abbiamo costruito insieme il suo stile e il suo look. Pio Marmai era ideale come Porthos: è un viveur, eccessivo, uno che ha ancora fame quando si alza da tavola. La personalità allegra e generosa di Pio rende facile proiettarlo in questo personaggio. Con Vincent Cassel, l’immagine di un lupo grigio per rappresentare Athos è emersa rapidamente durante le nostre discussioni. C’è una frase molto bella nel film scritta da Matthieu Delaporte e Alexandre De La Patelliere che mi piace molto: “Athos cerca di affogare i suoi demoni nell’alcol, ma con il tempo hanno imparato a nuotare”. Vincent ha saputo creare questo personaggio solitario e malinconico. Ho trovato interessante anche il confronto tra una nuova generazione di attori, rappresentata da François Civil e Pio Marma, e quella di Romain Duris e Vincent Cassel, che sono nel mondo del cinema da più tempo. Per quanto riguarda François, non avremmo potuto fare questo film con un D’Artagnan diverso da lui. Ha una rara precisione nel recitare, oltre a una fortissima forza fisica. È un D’Artagnan meraviglioso, affascinante, spensierato e insolente allo stesso tempo». Nella storia di questo primo film il focus è su D’Artagnan, giovane e vivace guascone che viene dato per morto dopo aver cercato di salvare una ragazza da un rapimento. Quando arriva a Parigi, cerca in tutti i modi di scovare gli aggressori ma non sa che la ricerca lo condurrà nel cuore di una vera guerra che mette in gioco il futuro della Francia. Alleandosi con Athos, Porthos e Aramis, tre Moschettieri del Re, D’Artagnan affronterà le macchinazioni del cardinale Richelieu. Ma, innamorandosi di Constance, la confidente della Regina, si metterà in serio pericolo guadagnandosi l’inimicizia di colei che diventerà il suo peggior nemico: Milady. I set sono bellissimi, quasi cartoline turistiche dalla Francia, luoghi suggestivi di Parigi come gli Invalides, il cortile del Louvre e poi ancora nell’Ile-de-France, in Bretagna, nelle Hauts-de-France, in Normandia, in Borgogna, nel Grand Est, nella regione dell’Auvergne-Rhònes-Alpes, nella cattedrale di Meaux, nel castello di Chantilly, a Fontainebleau e Compiégne. Voto: 3,5 su 5
AIR – LA STORIA DEL GRANDE SALTO drammatico del 2023, diretto da Ben Affleck, con Matt Damon e Ben Affleck. Durata 112 minuti.
Racconta l’incredibile e rivoluzionaria partnership tra un giovane Michael Jordan e la nascente divisione dedicata al basket della Nike, capace di rivoluzionare il mondo dello sport, quanto la cultura contemporanea, con il lancio del marchio “Air Jordan”. L’emozionante storia racconta l’impresa di una squadra non convenzionale che, con in gioco il proprio futuro, compie una scommessa decisiva, la visione senza compromessi di una madre che conosce il valore dell’immenso talento di suo figlio e il “fenomeno” del basket, diventato poi il più grande di tutti i tempi. Voto: 4 su 5
SUPER MARIO BROS. – IL FILM animazione, diretto da Aaron Horvath, Michael Jelenic, con Claudio Santamaria e Chris Pratt. Durata 92 minuti.
Il popolare videogioco della Nintendo diventa un film. S’inizia quando i due fratelli idraulici Mario (voce italiana di Claudio Santamaria) e Luigi, durante il tentativo di riparare una tubatura sotterranea, si ritrovano catapultati in un universo magico, attraverso un misterioso condotto. Ma quando i due si separano, Mario intraprende una frenetica avventura alla ricerca del fratello perduto. Fortunatamente nella sua missione può contare sull’amicizia di Toad, abitante del Regno dei Funghi, e sui saggi consigli della determinata guerriera Principessa Peach, alle prese con l’imminente invasione del cattivissimo Bowser. Apprese le tecniche di combattimento da Peach, Mario dovrà fare appello a tutte le sue forze non solo per ritrovare Luigi, ma anche per fermare l’attacco di Bowser, magari trovando altri alleati lungo la strada… Nella versione originale del film Chris Pratt presta la voce all’eroe-idraulico Mario, Charlie Day a suo fratello Luigi, Anya Taylor-Joy a Peach, Seth Rogen dà la voce al gorilla Donkey Kong, mentre Jack Black è all’antagonista del film, Bowser. Voto: 3,5 su 5
MIA drammatico, diretto da Ivano De Matteo, con Greta Gasbarri e Edoardo Leo. Durata 108 minuti.
Racconta la storia di una famiglia semplice e felice in cui entra violentemente un ragazzo, un manipolatore, che stravolge la vita di una quindicenne meravigliosa, rendendola un incubo. Quando la ragazza, aiutata dal padre, riesce ad allontanarsi e ricominciare a vivere, il ragazzo decide di distruggerla. Al padre rimane solo una cosa: la vendetta. Voto: 4 su 5
LA COSPIRAZIONE DEL CAIRO thriller, diretto da Tarik Saleh, con Tawfeek Barhom e Fares Fares. Durata 126 minuti.
È incentrato sulla morte del Grande Imam durante il discorso di benvenuto di fronte un gruppo di studenti della rinomata università del Cairo, quella di Al- Azhar, nota come il centro del potere dell’Islam sunnita. La scomparsa dell’Imam dà inizio a una lotta senza esclusione di colpi per influenzare coloro che dovranno prendere il suo posto. Lo sa bene Adam, un ragazzo di provincia da poco arrivato in città, che finirà nel bel mezzo di questi scontri e di questi giochi di potere, dopo che un suo compagno di studi viene rinvenuto morto nel cortile dell’università. Voto: 3 su 5
L’APPUNTAMENTO drammatico, diretto da Teona Strugar Mitevska, con Jelena Kordic Kuret e Adnan Omerovic. Durata 100 minuti.
È ambientato in Bosnia ed Erzegovina. Un gruppo di persone molto varie e appartenenti ad ambienti sociali molto diversi decidono di partecipare a uno speed dating in un albergo della città. Sette coppie già scelte in precedenza, hanno un’intera giornata per conoscersi, parlando e partecipando a giochi e attività organizzati dalle due moderatrici. Tra loro ci sono Asja (Jelena Kordic Kuret) e Zoran (Adnan Omerovic), due quarantenni. Asja è una donna single molto sola e infelice, mentre Zoran è un uomo affascinante e un affermato banchiere. Tra i due non nasce nessuna affinità, anzi, Zoran non sembra affatto interessato a partecipare e dà l’idea di essere lì per tutt’altra ragione. Nel corso della giornata, Asja scopre infatti che l’uomo che ha di fronte in realtà ha partecipato all’assedio di Sarajevo nello schieramento opposto e nel 1993 ha sparato contro casa sua ferendola. Zoran è lì per incontrare la sua vittima in cerca di assoluzione, e mentre l’incontro prende una piega completamente diversa, i due si confrontano con dolore e rabbia nel tentativo di rimarginare le profonde ferite del passato. Voto: 3 su 5
LEILA E I SUOI FRATELLI drammatico, diretto da Saeed Roustayi, con Taraneh Alidoosti e Sa’Ied Poursamimi. Durata 165 minuti.
Si svolge nell’Iran odierno e racconta la storia di Leila (Taraneh Alidoosti), una donna di 40 anni, che ha trascorso la sua intera vita a prendersi cura dei genitori e dei suoi quattro fratelli. La sua è una famiglia irrequieta, dove si litiga costantemente e si sente il peso dei vari debiti, nati dalle sanzioni contro l’Iran. Mentre i suoi fratelli lavorano per racimolare qualche soldo da portare a casa, il suo compito è solo quello di occuparsi della famiglia, ma Leila è stanca di questa vita. La donna, infatti, ha escogitato un piano, che potrebbe aiutarli a uscire dalla miseria in cui vivono: vorrebbe avviare un’impresa. Peccato che la sua idea venga ostacolata dall’egoismo di suo padre, Esmail (Sa’Ied Poursamimi), portando i già di per sé fragili equilibri familiari a frantumarsi, forse per sempre… Voto: 2,5 su 5