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C’è il pienone al Lovebars di Coez e Frah Quintale

– Sabato 20 gennaio con un “sold out” il PalaCatania accoglie il tour della inedita joint venture fra i due artisti. La scaletta del concerto
– «Non siamo alla canna del gas. Volevamo semplicemente rimescolare le carte. La cosa più difficile è stata la scaletta»
– Il fenomeno degli album e dei tour in condominio: da Colapesce Dimartino a Irama & Rkomi o Salmo e Noyz Narcos

Dai duetti, pardon, featuring si è passati ai tour in coppia o, meglio, a joint tour. Termine derivato dal mondo dell’economia (join venture) e che indica una “associazione temporanea di imprese”, ovvero «un contratto con cui due o più soggetti si accordano per collaborare al fine del raggiungimento di un determinato scopo o all’esecuzione di un progetto».

Se poi questa unione diventerà una coppia di fatto, come quella tra Colapesce e Dimartino, a deciderlo saranno i risultati. Nel frattempo, farà convergere due tifoserie garantendo qualche copia in più e un po’ di concerti con il “tutto esaurito”, che di questi tempi si regala a chiunque.

Da sinistra: Dimartino e Colapesce, Renga e Nek, Rkomi e Irama, Salmo e Noyz Narcos, Artie 5ive e Rondodasosa

La tendenza contagia tutti. Il joint venture ha la funzione di un defibrillatore per due vecchi marpioni come Francesco Renga e Filippo Neviani, meglio noto come Nek, uniti in tour, nel disco e al Festival di Sanremo per continuare a raschiare il fondo del barile dopo quarant’anni di carriera per il primo e trenta per il secondo. «Non rientra in una strategia», mentono spudoratamente. «Vogliamo pensare che non siamo più Renga e Nek, ma una cosa sola». 

E poi i cosiddetti “ggiovani”. Rapper di primo pelo, poi cantautori, adesso né carne né pesce. Confusi e infelici. Impauriti, soprattutto. Perché magari non saranno più i 15 minuti profetizzati da Andy Warhol, ma spesso la fama non dura più di un anno e, a ogni giro di boa a Sanremo, arriva un’altra nidiata di “ggiovani”. Lo hanno capito Irama & Rkomi che avevano già partecipato in coppia al game Celebrity Hunted 3 nel 2022 e di recente si sono incontrati a Los Angeles, dove poi si sono affidati al produttore Shablo noto per l’attenzione ai nuovi sound emergenti, ma anche alla tradizione musicale hip hop e R&B, per registrare insieme il joint album No Stress. «Il mercato è un po’ cannibale oggi, ti spinge a buttare fuori cose e generare i numeri», ammette Irama, che adesso ritenta con Sanremo. «Siamo stati tutti primi in classifica, abbiamo tutti fatto un qualche record. Però rimani solo se fra trent’anni qualcuno per strada canterà i tuoi pezzi». 

Album in condomincio anche per Salmo e Noyz Narcos, Artie 5ive e Rondodasosa. Così come non è passata inosservata la coppia formata da Coez e Frah Quintale, a cavallo tra rap e cantautorato. Lovebars è il loro primo joint album. Pubblicato lo scorso settembre, viene presentato con una serie di appuntamenti dal vivo a partire dal gennaio 2024 e che sabato 20 farà tappa al PalaCatania, sold out da tempo.

«È vero che dietro ai joint album ci sono ragionamenti e operazioni precise, ma in questo caso c’è davvero solo qualcosa di molto romantico», assicura Francesco Servidei, vero nome di Frah Quintale. Più sincero Silvano Albanese, alias Coez: «Un tornaconto può esserci comunque, ma non ha a che fare con i numeri e le classifiche», sottolinea. «Siamo entrambi ancora in classifica con dischi usciti cinque anni fa. Non siamo alla canna del gas. Volevamo semplicemente rimescolare le carte. Lo abbiamo immaginato come un disco di culto. E per certi versi già lo è». 

Unico problema, la condivisione degli spazi. «La cosa più complicata è stata chiudere la scaletta perché, oltre a quelli in comune, abbiamo entrambi diversi pezzi che la gente vuol ascoltare e c’era bisogno di trovare una soluzione soddisfacente per tutti».

Sta andando così bene che stavolta hanno saltato il giro a Sanremo. Già a partire dall’anteprima al PalaUnical di Mantova e nel debutto ufficiale all’Unipol Arena di Bologna, Coez e Frah Quintale hanno dimostrato non solo di avere una capacità naturale di connettersi con il pubblico, ma anche di avere un solido repertorio a cui attingere, da Lovebars ad Alta marea.

LA SCALETTA:

Lovebars

Terra bruciata

Faccio un casino

Cratere

Fari lontani

Che colpa ne ho

Una luce alle 03:00

Missili

Come nelle canzoni

Se esiste un dio

Vetri fumé

Le luci della città

E yo mamma

Niente che non va

Wu Tang

Occhiali scuri

La tua canzone

Sempre bene

Lambada

64 Bars

Colpa del Vino

Gli occhi

Due ali

Nei treni la notte

Era già scritto

Local heroes

DM

Aspettative

È sempre bello

8 miliardi

La musica non c’è

Sì ah

Alta marea

(la foto in apertura è di Tommaso Biagetti)

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