Storia

Cat Stevens: i miei consigli a re Carlo III

Il cantautore che oggi si fa chiamare Yusuf ha scritto un “Manifesto per il buon sovrano” alla vigilia dell’incoronazione di King Charles. Allegata la canzone “King of a Land” che dà il titolo al suo nuovo album. «Mi sento fortunato a fare ancora questo mestiere, dopo tutti questi anni. Nell’era dello streaming, poi, non è facile»

L’incoronazione di re Carlo III avverrà sabato 6 maggio e  Yusuf/Cat Stevens  ha inviato un messaggio al monarca con la nuova melodia appena pubblicata King of a Land, title track del nuovo album di Yusuf/Stevens, in uscita il 16 giugno. 

«Uno dei privilegi di essere un artista è esprimere ciò che sembra inimmaginabile, e poi appenderlo lì affinché le persone riflettano; possiamo dire cose che gli altri non possono dire», scriveil cantante sui social. «Certo, so benissimo che la musica non può necessariamente risolvere i problemi del mondo, ma può aiutare a dirigere la narrazione. Ci sono alcune indicazioni nella mia canzone, King of a Land, che spero risuonino con Sua Maestà».

E, insieme alla canzone, Yusuf/Stevens ha condiviso il suo “Manifesto per un buon re”:

Manifesto per un buon re

1. Anche se sei un re, resti un servitore di Dio.

2. Rimuovere l’odio attraverso l’educazione e diffondere la pace.

3. Dai da mangiare agli affamati.

4. Siamo tutti esseri umani che commettono errori, quindi sii indulgente.

5. Aiuta i malati e i senzatetto.

6. Fai attenzione alle persone negative nella tua cerchia.

7. Ognuno ha un ruolo da svolgere, insegna loro a lavorare insieme.

8. Sii giusto e non fare favoritismi.

9. Ascolta le critiche costruttive. 

10. Sii un guardiano di tutte le fedi e della preziosa Terra che tutti condividiamo.

«La monarchia rappresenta un simbolo di unità nazionale, anche se non sono pochi quelli che ne vorrebbero la fine», ha poi commentato. «Il mio manifesto dice al Re di non dimenticare che è un servo in primo luogo di Dio e poi della gente. Tutto mentre i politici bisticciano: dovrebbero fare in modo di dire delle cose vere e non delle bugie».

La nuova canzone King of a Land racconta la storia disegnata nella bellissima illustrazione che adorna la copertina dell’album, creata dall’illustratore più popolare del New York Times, Peter H. Reynolds, in collaborazione con Yusuf. La canzone è immortalata in un nuovissimo video musicale, in cui i testi di Yusuf e le illustrazioni di Reynolds prendono vita. King of a Land parla di un ragazzino che immagina cosa farebbe se fosse il re di una terra chiamata “Woodbee”. La fede e i sogni infantili vengono riportati a una distanza commovente mentre Yusuf ci accompagna in un nuovo viaggio. La sua voce, le sue parole e le sue meravigliose melodie conducono l’ascoltatore alle porte di un mondo molto più bello e ottimista di quello in cui abitiamo attualmente.

«Yusuf / Cat Stevens ha creato un mondo vivido del possibile», ha dichiarato Peter H. Reynolds. «Che meraviglia immaginare se i bambini governassero il mondo, quanto sarebbe pacifico e giusto. I testi hanno immediatamente evocato un ragazzino con una corona di carta. Il suo regno: un trenino ambientato con un villaggio in miniatura La sua missione: fare in modo che ogni abitante di questo piccolo regno fosse libero, istruito, nutrito e capace di celebrare il possibile… di tutto ciò che dovrebbe essere, potrebbe essere, sarebbe. La canzone invita tutti a salire sul “Treno della pace” e andare avanti – insieme – verso un mondo migliore».

Mi sento fortunato a fare ancora questo mestiere, dopo tutti questi anni. Nell’era dello streaming, poi, non è facile. “Streaming” rimanda all’idea di flusso, ma qui per me siamo davanti a un diluvio. Anzi, a un’alluvione. Sono un po’ confuso. Io continuo a fare la mia parte: scrivo canzoni e poi le porto sui palchi

Yusuf/Cat Stevens
Yusuf/Cat Stevens

King of a Land arriva in mezzo a un’ondata di attività celebrativa, subito dopo l’annuncio del debutto di Yusuf / Cat Stevens al Glastonbury Festival. Domenica 25 giugno, Yusuf si esibirà nell’ambito festival delle leggende dell’ora del tè della domenica al Pyramid Stage. La performance è solo un mese prima del traguardo dei 75 anni di Yusuf, con l’uscita del suo diciassettesimo album in studio. 

King of a Land uscirà il 16 giugno. Due giorni dopo Cat Stevens terrà a Roma un concerto sul palco della cavea dell’auditorium Parco della Musica, l’unico appuntamento italiano del tour mondiale legato al nuovo album. Il leggendario cantautore britannico di Father and son e Wild world è legatissimo al nostro Paese, dove manca da ben nove anni: «Amo l’Italia, amo il cibo, amo le persone. Sarà perché nel mio dna c’è qualcosa di mediterraneo (vero nome Steven Demetre Georgiou, il cantautore ha origini cipriote, da parte di padre, nda). Non ho mai fatto il test, ma sono sicuro di avere sangue anche un po’ italiano», dice. 

King of a land è il diciassettesimo album della sua ultracinquantennale carriera da oltre 100 milioni di copie vendute: «Mi sento fortunato a fare ancora questo mestiere, dopo tutti questi anni. Nell’era dello streaming, poi, non è facile. “Streaming” rimanda all’idea di flusso, ma qui per me siamo davanti a un diluvio. Anzi, a un’alluvione. Sono un po’ confuso. Io continuo a fare la mia parte: scrivo canzoni e poi le porto sui palchi». 

Tra gli ultimi superstiti di un mondo che sta pian piano scomparendo, il songwriter racconta di sentirsi fuori posto nel panorama discografico: «Negli anni Settanta c’era una ricchezza nelle composizioni e nelle idee: era tutto nuovo, non c’era niente di già detto o già sentito. Oggi stiamo andando in un’era in cui a scrivere canzoni forse sarà l’intelligenza artificiale. Io mi rifugio nelle cose che ascoltavo negli anni Settanta». E nell’Islam, a cui si convertì adottando il nome di Yusuf Islam: «Fu un momento grandioso: ebbi la certezza che Dio esisteva, cominciai a studiare le religioni». Una vita intensa: «L’ho raccontata nell’autobiografia che ho appena finito di scrivere: uscirà a breve».

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