Mercoledì 28 dicembre al Centro Zō di Catania una straordinaria performance che vede insieme il meglio della musica delle due Isole del Mediterraneo: Elena Ledda (voce), Alfio Antico (percussioni), Etta Scollo (voce), Mauro Palmas (mandola) e Damiano Puliti (violoncello)
Nasce a Berchidda Insulae Lab, centro di produzione del jazz e della creatività artistica delle isole del Mediterraneo. Dal piccolo paese del nord Sardegna, sede del celebre festival internazionale, prendono forma nove nuove produzioni originali, frutto di residenze artistiche. Inoltre, ogni anno Insulae Lab ospiterà a Berchidda e dintorni 60 concerti e eventi.
La musica dialoga con le varie arti nel progetto che punta a coinvolgere i territori e rigenerarli e a diffondere la cultura del jazz grazie a una rete di festival e manifestazioni. L’arte e la cultura come antidoto allo spopolamento. Dalla Sardegna, con la sua posizione strategica al centro del Mediterraneo e la sua straordinaria tradizione musicale e poetica ancora viva, si irradiano le produzioni accolte in importanti teatri non solo delle Isole ma anche della Penisola e del mondo.
La mia immagine della Sardegna è quella di una pietra al centro del Mare Nostrum. Quando si getta un sasso si formano dei cerchi che continuano a espandersi. Queste opere che hanno visto la luce in un piccolo centro potranno così proseguire il loro viaggio nel mondo
Paolo Fresu
«Preziosa opportunità per gli artisti sardi e delle aree del Mediterraneo, Insulae Lab mette in contatto musicisti e performer, per dar vita a progetti idee sogni», spiega Paolo Fresu. «La mia immagine della Sardegna è quella di una pietra al centro del Mare Nostrum. Quando si getta un sasso si formano dei cerchi che continuano a espandersi. Queste opere che hanno visto la luce in un piccolo centro potranno così proseguire il loro viaggio nel mondo».
Il progetto guarda alla musica del futuro senza dimenticare le radici, con il coinvolgimento di conservatori e scuole con indirizzo musicale. Tra gli artisti coinvolti Luigi Lai, Danilo Rea, Rita Marcotulli, Elena Ledda, Mauro Palmas, Rossella Faa, Cuncordu e Tenore de Orosei, la danzatrice Donatella Martina Cabras, lo street artist Manu Invisible.
Uno di questi progetti che segna l’abbraccio fra le due isole maggiori del Mediterraneo, Sicilia e Sardegna, dopo aver debuttato a Firenze e aver girato tutta l‘isola dei nuraghi approda mercoledì 28 dicembre in Sicilia. S’intitola Attitos, Duru-Duru e Cantunovu e sarà ospitato alle ore 20:30 da Zō Centro Culture Contemporanee di Catania. È una straordinaria performance a più mani, che nel suo scorrere godrà dell’estro e dell’arte figlie dell’incontro fra Elena Ledda (voce), Alfio Antico (percussioni), Etta Scollo (voce), Mauro Palmas (mandola) e Damiano Puliti (violoncello). Un nuovo denso incontro d’animi destinato a lasciare nuova traccia, delicatamente forte, del suo passaggio, del suo essere e del suo fare musica.
Un incrocio tra voci femminili e arcaiche percussioni; ed un incontro tra repertori popolari sardi e siciliani rivisti attraverso un linguaggio nuovo a cavallo tra folk, jazz e classica. La monodia dei canti funebri della Sardegna (“sos attitos”) e delle filastrocche infantili (“sos duru-duru”) si incontrano con il nuovo canto siciliano (“cantunovu”), con il mondo arcaico di Alfio Antico – pastore e suonatore di tamburi a cornice – e con il poetico violoncello e il contrabbasso di Salvatore Maiore.
Un’altra produzione originale che immersa nel silenzio del granito logudorese fa risuonare forti gli echi della world music ancorati come radici alle tradizioni pastorali e capaci di elevare ad arte e ispirazione i sani e consueti gesti dell’antico vivere; il tutto mentre lo sguardo, guidato da voci di donna che permeano e avvolgono e coinvolgono, volge al mare Mediterraneo: ponte naturale fra modi di sentire, di suonare, di cantare e raccontare. Mondi che entrano in contatto, contaminati dalle passioni e da infinite collaborazioni spesi in giro per l’Isola, le Isole e il mondo intero. Un insieme contemporaneo che accende la quotidianità di Berchidda e spinge l’immaginazione alla ricerca stimolando il gusto, fra giorni e notti laboriose trascorse a provare e riprovare per dare forma alla prima “perfetta”.
Questi i protagonisti:
ELENA LEDDA
Ha iniziato gli studi di canto molto giovane, all’età di 16 anni. Durante la sua carriera, è stato fondamentale l’incontro con Mauro Palmas, musicista e compositore sardo, con il quale avrebbe condiviso diversi progetti. Viene definita la voce più importante nelle scene tradizionali sarde e mediterranee, animatrice del grande temperamento della nuova cultura sarda. È un soprano drammatico con una voce straordinaria, Elena Ledda ha portato nel mondo (dalle più piccole città a New York, Sydney, Rio de Janeiro, ecc.) oltre tre decenni di musica. Il suo repertorio unico, con musica popolare aperta verso i lidi del Mediterraneo, riporta in vita la memoria del canto tradizionale. La sua carriera è ricca di produzioni originali ed è rinomata per il suo lavoro con i più grandi protagonisti della cultura nazionale e internazionale, tra cui Don Cherry, Nana Vasconcelos, Lester Bowie e altri. Ha partecipato a numerose produzioni prestigiose (teatro, musica, italiane e straniere) e al film Passaggi Di Tempo, diretto da Gianfranco Cabiddu. Iniziando con la sua prima registrazione, Ammentos nel 1979, ha continuato il suo viaggio artistico con grande emozione e soddisfazione.
ALFIO ANTICO
Il “dio tamburo” è di Lentini. Grazie alla sua conoscenza e al profondo legame con la tradizione e la sua immensa creatività, è riuscito a stabilire uno stile musicale unico, diventando così il più grande portavoce nel mondo del suo strumento: il tamburo a cornice. Per diciotto anni visse lavorando da pastore, circondato dalla natura, assorbendo storie e leggende raccontate da sua nonna. Un solo incontro nella Piazza della Signoria di Firenze è bastato per far sì che Eugenio Bennato “scoprisse” Alfio e, insieme a Teresa De Sio, lo scegliesse come membro del suo gruppo Musicanova. Da allora, Alfio Antico è diventato un musicista professionista, esibendosi in studio e in tour con alcune delle più grandi musiche italiane, da Lucio Dalla a Fabrizio de André, oltre a tanti altri. Le sue abilità strumentali sono il suo segno distintivo e sono spesso imitate.
ETTA SCOLLO
Compositrice e cantante nata a Catania. Ha vinto il World Music Prize Ruth per il progetto Canta Ro’. La sua opera musicale poetica Il fiore splendente ha visto la partecipazione di artisti come Giovanni Sollima, Marcus Stockhausen, Nabil Salameh e Franco Battiato, con il quale ha poi collaborato al suo lavoro dal vivo Diwan – l’essenza del reale. Ha inoltre rielaborato la musica di Verdi per il Rigoletto, in occasione della Neu Köllner Oper di Berlino. Sta lavorando a un nuovo album che uscirà all’inizio del 2023.
MAURO PALMAS
Ha sperimentato nuove possibilità per la musica tradizionale di incontrare altre espressioni vocali, prefigurando una musica aperta al jazz, alla musica d’autore e ad influenze mediterranee. È un compositore, polistrumentista e suonatore di mandola, ha iniziato la sua carriera giovanissimo e si è dedicato al campo della musica popolare. Fonda Suonofficina nel 1977, rivolgendo la sua attenzione alla musica sarda e mediterranea. È autore di musica per film e teatro, e le sue collaborazioni musicali spaziano dalla musica popolare al jazz e a forme di ricerca che spaziano in diverse geografie e non appartengono ad un genere specifico.