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Al cinema. The Flash incontra Batman

Le uscite in sala. Il supereroe della DC Comics dotato di una velocità supersonica dovrà convincere l’Uomo Pipistrello a tornare in battaglia. “Last Words” di grande attualità sulle catastrofi ambientali. Due film con al centro i matrimoni e due horror “made in Italy”

THE FLASH è un film di genere avventura, azione, fantasy del 2023, diretto da Andy Muschietti, con Ezra Miller e Michael Keaton.

Vede Barry Allen aka The Flash (Ezra Miller), il supereroe della DC Comics dotato di una velocità supersonica, usare i suoi poteri per viaggiare nel tempo e tornare indietro, deciso a cambiare il passato. Il motivo dietro questa mossa azzardata è quello di salvare sua madre, ma la sua presenza nel passato cambia di conseguenza il futuro. È così che Barry si ritrova intrappolato in una realtà dove si trova il generale Zod (Michael Shannon). Quest’ultimo è tornato per distruggere il pianeta e Barry capisce da subito vi aver alterato talmente tanto il tempo e l’universo che non si vedono supereroi all’orizzonte, che potrebbero aiutarlo a fermare Zod. Con sua grande sorpresa, però, si imbatte in Batman (Michael Keaton), seppur completamente diverso da quello che conosce lui. Barry dovrà convincere l’Uomo Pipistrello a tornare in battaglia per portare in salvo un kryptoniano imprigionato. Inoltre, per salvare il mondo e ripristinare il vecchio futuro, a Barry non resta altro che correre, ma sarà sufficiente a resettare l’universo? Voto: 4 su 5

LAST WORDS fantascienza, diretto da Jonathan Nossiter, con Nick Nolte, Charlotte Rampling, Stellan Skarsgaard, Alba Rohrwacher, Silvia Calderoni e, per la prima volta sullo schermo, Kalipha Touray. Durata 125 minuti.

Un film fin dentro la fine del mondo. Selezionato in concorso a Cannes 73, e prodotto da Stemal Entertainment con Rai Cinema, il film, girato tra Parco Archeologico di Paestum e Bologna sotterranea, ci porta nel 2086. Qui, all’indomani delle grandi alluvioni, il pianeta che conosciamo non esiste più, la Terra sta morendo, ma l’ultimo uomo rimasto scopre per fortuna il cinema, ultima àncora a cui è affidata la memoria dell’umanità. «In Last Words c’è una profonda comprensione dello stato del mondo e di come lo stiamo maltrattando», spiega Charlotte Rampling. «Il mio personaggio non si sa bene da dove venga, ma è una donna capace di sorridere e di far capire come l’amore, l’empatia, la comprensione verso gli altri ci salvino dalla fine del mondo, anche se sono convinta che la natura ci farà fuori molto prima di quanto immaginiamo». «Nel mondo del 2086, l’Europa è un deserto», sottolinea Nossiter. «Non c’è più natura. Solo lattine di cibo in polvere per gli ultimi sopravvissuti. Non c’è più cultura, tranne qualche frammento di cinema sotto le macerie di ciò che rimane di Bologna. Niente più socialità, neppure la memoria di una stretta di mano. Un mondo proprio senza speranza? No! Grazie alle magiche risorse dell’immaginazione umana». E ancora il regista: «Last Words è un film che si confronta con il potere distruttivo delle catastrofi ecologiche senza perdere il coraggio della tenerezza e la gioia dello stare insieme per raccontarci delle storie. Proprio come l’ultimo uomo sulla Terra nel 2086: un giovane africano, impersonato non a caso dal non attore Kalipha Touray, un rifugiato gambiano che a sedici anni ha già assistito alla fine del mondo nella vita reale. E questo insieme al mitico Nick Nolte che interpreta un regista d’altri tempi che riscoprirà, insieme a un piccolo manipolo di sopravvissuti, il cinema. E dunque il senso della vita: il piacere di stare insieme, l’amore per la cultura e per la bellezza». E proprio sulla scelta di Kalipha Touray, «l’ultimo uomo della terra», sottolinea Rampling, attrice britannica, classe 1946, «dovevo avere una grande empatia con lui, era fondamentale, ma la sua presenza era veramente autentica, lui era il più vicino possibile alla verità. Non ha dovuto fare alcuno sforzo, era la storia che voleva raccontare». 

2 MATRIMONI ALLA VOLTA commedia, diretto da Philippe Lacheau, con Philippe Lacheau e Elodie Fontan. Durata 88 minuti.

Dopo la chiusura di Alibi.com, l’agenzia creata da Greg con i suoi amici Augustin (Julien Arruti) e Mehdi (Tarek Boudali), specializzata nel creare alibi per coniugi infedeli, i due sono ancora una coppia, ma il loro rapporto non sta andando a gonfie vele, nonostante Greg abbia promesso a Flo di non mentirle più. Lei è stanca di sentirsi trascurata da Greg che, alla sua compagnia, preferisce quella di un gruppo di pensionati appassionati come lui di modellini di barche. Per paura di perderla, Greg decide così di fare il grande passo e le chiede di sposarla. Flo ne è contentissima e la notizia viene annunciata ai genitori della donna, Gérard (Didier Bourdon) e Marlène (Nathalie Baye), che ne sono entusiasti. Al coronamento della loro storia d’amore si frappone però un grosso ostacolo: Gérard e Marlène vogliono assolutamente conoscere i genitori di Greg, che fino a ora l’uomo ha “tenuto nascosti”, e per un ottimo motivo. Suo padre è infatti un truffatore con una lunga fedina penale e sua madre un’attrice specializzata in film erotici. Greg non ha altra scelta, decide di riaprire la sua agenzia con l’aiuto dei suoi amici Augustin e Mehdi, sperando di trovare dei finti genitori più presentabili alla famiglia della sua futura sposa. Ovviamente, come prevedibile, nulla andrà come dovrebbe… Voto: 3 su 5

POLITE SOCIETY – OPERAZIONE MATRIMONIO azione, diretto da Nida Manzoor, con Priya Kansara e Ritu Arya. Durata 103 minuti.

Si svolge a Londra e ha per protagonista Ria (Priya Kansara), una ragazza di origine pakistana molto determinata che sogna di diventare stunt-woman. La sua famiglia farà fatica ad accettarlo, ma con la complicità e il sostegno della sorella maggiore Lena (Ritu Arya) si iscriverà a un corso e inizierà un duro allenamento. Lena sta a sua volta attraversando un periodo di cambiamenti e fallimenti che la scoraggiano, deve accettare il fatto che non diventerà un’artista come ha sempre sognato. Incontrerà invece il figlio di un’amica della madre e deciderà di sposarlo. Ria è del tutto contraria a questo matrimonio, trova la famiglia del ragazzo snob e insopportabile ed è convinta che ci sia un misterioso complotto dietro a questa decisione. Non si fida di loro e non vuole che Lena finisca intrappolata in una vita che non la renderà felice. Decisa a sabotare queste nozze, Ria recluterà un gruppo di amiche e aspiranti stunt-woman che la aiuteranno a preparare la più ambiziosa e acrobatica sfida della sua vita, in nome dell’indipendenza di sua sorella e di tutte le donne. Voto: 3,5 su 5

BASSIFONDI drammatico, diretto da Trash Secco, con Gabriele Silli e Romano Talevi. Durata 94 minuti.

Racconta la storia di Romeo e Callisto (Gabriele Silli e Romano Talevi), due senzatetto che vivono sugli argini del Tevere nel centro di Roma e si mantengono con espedienti quotidiani. I due sono opposti sia fisicamente che caratterialmente, ma entrambi hanno in comune una cosa: adottano modi distruttivi e ostili nei confronti della società che vive “al di sopra” del Tevere, arrivando spesso a creare situazioni di conflitto. Sprofondati in una spirale di follia negativa, il loro rapporto subirà un forte cambiamento quando Romeo si ammala. Sarà Callisto a prendersi cura di lui, dimostrando il grande affetto che nutre nei suoi confronti. Voto: 2 su 5

BRIVIDI D’AUTORE horror, diretto da Pierfrancesco Campanella, con Maria Grazia Cucinotta e Franco Oppini.

Racconta la storia di una regista (Maria Grazia Cucinotta), che, nonostante le difficoltà che le si pongono davanti, prova a girare un film. Peccato che realtà e fantasia finiscano per scontrarsi continuamente l’una con l’altra fino a raggiungere una sconcertante simbiosi. Voto: 2 su 5

EMILY drammatico, diretto da Frances O’Connor, con Emma Mackey e Fionn Whitehead. Durata 130 minuti.

È la storia di Emily Brontë, la giovane e irriverente scrittrice inglese interpretata qui da Emma Mackey. Un’anziana Emily viene spinta dalla sorella Charlotte a raccontare cosa l’abbia ispirata durante la stesura di Cime Tempestose, uno dei romanzi più amati di tutti i tempi. È così che ha inizio il racconto della vita dell’autrice e della ricerca della sua voce letteraria. Questo viaggio introspettivo vede la giovane Emily affrontare alcuni drammi familiari e superare i confini della sua vita di donna dell’Ottocento. Emily una ribelle, non è attratta come le ragazze della sua età dalla prospettiva di un vantaggioso matrimonio che possa donarle una vita agiata né accetta un destino professionale come insegnate, uno dei pochi mestieri riservati alle donne del tempo. Definita “strana” da chi le sta intorno, Emily è sagace, desiderosa di apprendere, ma soprattutto vuole essere libera di pensare con la sua testa. Questa sua propensione le causerà diversi problemi in famiglia, dove non viene compresa, e affascinerà perfino William Weightman (Oliver Jackson-Cohen), il curato incaricato di insegnarle francese, nonché uno dei pochi che la esorterà a scrivere. I suoi familiari, invece, più volte non comprenderanno questo suo bisogno di esprimersi, troppo impegnati a fare in modo che la giovane “righi dritto”. Saranno gli ostacoli della vita, un travolgente amore impossibile, una società e una famiglia che la vuole diversa che porteranno la scrittrice a trovare il suo stile femminile e provocatorio, grazie al quale potrà esprimere il suo potenziale creativo e la sua libertà artistica. Voto: 3,5 su 5

AFTER WORK documentario, diretto da Erik Gandini, con Noam Chomsky. Durata 77 minuti.

È incentrato su come la maggior parte dei lavori o in generale dei posti di lavoro presenti oggi, scomparirà in un prossimo futuro, ovvero tra qualche decennio, a causa della tecnologia. Quest’ultima ha già superato ogni capacità umana, portando l’uomo a una profonda riflessione: ripensare il ruolo del lavoro nella su vita. La tecnologia permetterà quindi all’uomo di avere più tempo libero a sua disposizione. Ma siamo davvero pronti per un eccesso di tempo? Attraversando i quattro continenti, il documentario descrive paese ed esistenze molte diverse: c’è chi trascorre a malapena del tempo al di fuori del lavoro, chi, invece, riesce a fare il bagno nel tempo libero. Tramite le storie di vita di questi personaggi il film ci catapulta in una tensione esistenziale tra ciò che già è e ciò che tra pochi anni potrebbe essere. Voto: 3 su 5

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