– I film nelle sale questa settimana. La pellicola di Alex Garland si cala nel clima elettorale americano, con un Paese spaccato a metà. «Ma avrei potuto girarla ovunque, il tema è la demonizzazione dell’avversario politico»
– Arriva il deludente biopic su Amy Winehouse, Viaggio fantastico fra le grandi icone pop del cinema e della musica nel film polacco “Brigitte Bardot Forever”. Un felino protagonista di “Vita da gatto”, film animalista
– Due documentari riguardano la Sicilia: “Toxicily” di François-Xavier Destors sul polo industriale inquinante di Priolo (Siracusa) e “Il cassetto segreto” di Costanza Quatriglio che recupera i filmati del padre
BACK TO BLACK drammatico, diretto da Sam Taylor-Johnson, con Marisa Abela e Jack O’Connell. Durata 122 minuti.
La vita e la carriera di Amy Winehouse, la cantante jazz inglese scomparsa il 23 luglio 2011, interpretata da Marisa Abela. Il film ripercorre i passi compiuti dalla musicista per diventare una star di fama mondiale e arrivare a vincere anche un Grammy Award. Al momento non si hanno ulteriori dettagli sulla trama.
Voto: 2.5 su 5
BRIGITTE BARDOT FOREVER fantasy, diretto da Lech Majewski, con Kacper Olszewski e Magdalena Rózczka. Durata 122 minuti.
È ambientato a metà del XX secolo nella Polonia comunista. L’adolescente Adam (Kacper Olszewski) vive con la madre (Magdalena Rózczka) e attende da sempre il ritorno del padre, disperso dopo la Seconda guerra mondiale. Quando la polizia segreta irrompe nella sua abitazione e tormenta la madre, Adam si rifugia in un cinema che proietta Il disprezzodi Godard e si ritrova catapultato nelle stanze private di Brigitte Bardot (Joanna Opozda). Il misterioso hotel è abitato da affascinanti personaggi sia di fantasia sia reali. Adam si ritrova così accompagnato da Marlon Brando, Cézanne e i Beatles nella ricerca di suo padre. Dai Beatles a Brigitte Bardot, le grandi icone pop del cinema e della musica fanno da guida al giovane Adam in un viaggio alla ricerca del padre misteriosamente scomparso.
Voto: 4 su 5
CIVIL WAR drammatico, diretto da Alex Garland, con Jesse Plemons e Kirsten Dunst. Durata 119 minuti.
Nessuna spiegazione, ma solo un’America divisa, in guerra e senza acqua. Si combatte nelle piazze, sulle highway, nei parchi, negli aeroporti e il nemico è un altro americano. È Civil War, il disaster-political-movie a firma di Alex Garland.
Ecco i protagonisti e la storia. Il giornalista Joel (Wagner Moura) e la fotografa Lee (Kirsten Dunst) da bravi cronisti hanno deciso che è rimasta una sola storia da raccontare: intervistare un presidente degli Stati Uniti (che somiglia molto a Trump e interpretato da Nick Offerman), ormai da tempo trinceratosi a Washington mentre dilaga una feroce Guerra Civile che ricorda il 6 gennaio di Capitol Hill, ma moltiplicato alla potenza. I due giornalisti partono così per un viaggio verso la capitale, cui si aggregano l’anziano e claudicante reporter Sammy (Stephen McKinley Henderson) e la giovane fotografa Jessie (Cailee Spaeny) che vede in Lee un modello da seguire. Per loro inizia un viaggio on the road tra mille feroci micro-conflitti, centinaia di auto abbandonate, rumorosi elicotteri da guerra, mentre quel che resta del governo ufficiale, che fa capo al presidente, si scontra con le truppe congiunte occidentali di Texas e California.
A parte il cinismo esasperato di questi giornalisti che preferiscono fotografare la morte di un collega piuttosto che salvarlo, momento cult di Civil War è quello che vede protagonista il grandissimo Jessy Plemons nei panni di un soldato secessionista con le idee molto chiare su chi è americano e chi no. E così quando si trova in servizio a un posto di blocco, con tanto di inquietanti occhiali dalle lenti rosse, è capace di interrogatori estremamente sincopati ed efficaci. Da parte sua solo qualche domanda sulla provenienza e forse sei salvo, ma se ti spacci per americano e i tuoi tratti e il tuo cognome dicono il contrario un colpo di mitra al petto e si chiude la questione.
Ma cosa c’è davvero dietro quest’opera e quanto racconta l’America di oggi? Nonostante le polemiche suscitate dal film già prima della sua uscita negli States, Civil War, a detta del regista, avrebbe potuto essere ambientato pure nella sua Inghilterra o in qualsiasi altra democrazia, perché la vera origine di quest’opera è la «demonizzazione dell’avversario politico, l’assunzione di entrambe le parti di una posizione di presunta superiorità etica che squalifica la parte avversa e impedisce ogni confronto, allargando sempre più le divisioni». E precisa poi Garland: «Ho iniziato a lavorare a questo film intorno al 2018 (all’inizio del mandato di Biden), dopo aver notato che nel mondo non c’era più disobbedienza civile e aver visto negli anni tante diverse proteste su temi pro-Trump, anti-Trump, controllo delle armi, cambiamento climatico e Brexit. Ero insomma sorpreso che, nonostante ci fossero tanti problemi, la gente non stesse davvero marciando per le strade».
Al di là dalla presa di distanza da parte di Garland, il clima politico negli Stati Uniti oggi è a dir poco caldo nel bel mezzo dello scontro tra l’attuale presidente Joe Biden e l’ex Donald Trump. Probabilmente Civil War non inciderà affatto sugli esiti di questo confronto, ma sicuramente farà riflettere questo film coraggioso che è anche il più costoso della società di produzione indie A24 (50 milioni di dollari).
Voto: 4.5 su 5
CATTIVERIE A DOMICILIO commedia, diretto da Thea Sharrock, con Olivia Colman e Jessie Buckley. Durata 102 minuti.
Si svolge nel 1922 e racconta di come le abitanti del piccolo paesino di Littlehampton, sulla costa meridionale dell’Inghilterra, si ritrovino da un giorno all’altro a ricevere lettere scandalose e oscene. In breve tempo si diffonde nella comunità la voce secondo cui dietro la misteriosa identità del mittente possa celarsi l’intraprendente e single Rose Gooding (Jessie Buckley). La vicina di casa della donna, Edith Swan (Olivia Colman), profondamente conservatrice, organizza una protesta che crea scandalo a livello nazionale. A causa delle accuse, però, Rose rischia di perdere la custodia di sua figlia, ma prima che ciò possa accadere un gruppo di donne, guidate dalla poliziotta Gladys Moss (Anjana Vasan), si propone di investigare per risolvere il mistero.
Voto: 3.5 su 5
NON VOLERE VOLARE commedia, diretto da Hafsteinn Gunnar Sigurðsson, con Lydia Leonard e Timothy Spall. Durata 97 minuti
Racconta la storia di un gruppo eterogeneo di persone che condividono la fobia di volare. Ad aiutarli nel superare la loro paura è l’agenzia Viaggiatori Impavidi, che organizza corsi per sconfiggere ogni timore e librarsi leggeri nel cielo. È la soluzione scelta da alcuni intrepidi (aspiranti) viaggiatori: una donna in carriera, una fashion influencer, il suo goffo fidanzato e un veterano di guerra ancora piuttosto combattivo. Cosa potrebbe andare storto? Per esempio, il volo di prova potrebbe essere posticipato. Per esempio, potrebbe esserci un malfunzionamento al motore. Per esempio, i nostri quattro eroi e il loro inesperto accompagnatore potrebbero trovarsi bloccati…. in Islanda. Le conseguenze e le reazioni non tarderanno a manifestarsi, con esiti imprevedibili…
Voto: 3 su 5
AUGURE – RITORNO ALLE ORIGINI drammatico, diretto da Baloji Tshiani, con Marc Zinga e Lucie Debay.
È la storia di Koffie (Marc Zinga), che dopo essere stato considerato uno zabolo, ovvero uno stregone, viene bandito dalla madre. Dopo aver trascorso quindici anni lontano da Lubumbashi, il paesino in Congo in cui è nato, torna per pagare la sua dote. Koffie fa ritorno insieme alla sua futura moglie Alice (Lucie Debay), una donna bianca, e dovrà affrontare i pregiudizi e i sospetti dei suoi familiari.
Voto: 2 su 5
VITA DA GATTO family, diretto da Guillaume Maidatchevsky, con Capucine Sainson-Fabresse e Corinne Masiero. Durata 83 minuti.
Vede protagonisti Clémence (Capucine Sainson-Fabresse), una bambina di dieci anni e Rroû, un gattino che ama gironzolare per i tetti di Parigi. Un giorno la bambina trova il cucciolo nella soffitta di casa sua e decide di adottarlo. Quando la famiglia parte per le vacanze in un villaggio di montagna nel cuore dei Vosgi, a nord est della Francia, Rroû si trova per la prima volta a contatto con la natura. Per un gatto di città, abituato ai tetti e allo smog, non è facile confrontarsi con la foresta selvaggia. Animali sconosciuti e sentieri ricchi di ostacoli mettono a dura prova il gattino che, affidandosi al suo istinto di esplorazione, si avventura per boschi e fattorie. Clémence fa amicizia con Madeleine (Corinne Masiero), la vicina di casa, una donna in principio scontrosa che con il tempo si affeziona molto alla bambina e al suo micino. Tutti insieme vivranno un’avventura meravigliosa e indimenticabile.
Voto: 2.5 su 5
TOXICILY documentario, diretto da François-Xavier Destors. Durata 75 minuti.
Racconta la silenziosa rassegnazione della gente che vive in una delle zone più contaminate d’Italia. A Priolo Gargallo in provincia di Siracusa è stato costruito uno dei più grandi complessi petrolchimici d’Europa, sono settant’anni che il cielo, la terra e il mare intorno a quella zona raccolgono gli scarti tossici della raffineria. La popolazione esposta alla tossicità dell’ambiente in cui vive, si ammala sempre di più di cancro e tutto accade senza che nessuno faccia nulla per opporsi. Un tacito accordo in nome della produttività e del progresso. Destors ci mostra la cruda realtà dietro alla povertà di una comunità costretta a sacrificarsi per non morire di fame.
Voto: 4 su 5
IL CASSETTO SEGRETO documentario, diretto da Costanza Quatriglio.
È una storia che parte dalla Sicilia e fa il giro del mondo. Attraversa tutto il Novecento, dà voce ai maggiori intellettuali e artisti dell’epoca, e mostra le immagini dei volti più noti del cinema e della letteratura. Costanza Quatriglio, apre la biblioteca di suo padre Giuseppe Quatriglio, giornalista, saggista e scrittore, firma storica del Giornale di Sicilia. Quando Costanza decide di donare gli archivi di suo padre alla Biblioteca Centrale della Regione Siciliana, si rende conto dell’inestimabile tesoro conservato per anni nella casa dove è cresciuta. Bobine di pellicola 8mm, fotografie, registrazioni sonore, documenti, che partono dagli anni Quaranta e che fanno un giro del mondo durato quasi un secolo.
Vediamo immortalate personalità come Carlo Levi, Jean Paul Sartre e Leonardo Sciascia. Grandi artisti e star del cinema come Renato Guttuso, Anna Magnani, Cary Grant e Ingrid Bergman. A tutto questo, la regista aggiunge preziose riprese che ritraggono il padre quasi novantenne, effettuate da lei tra il 2010 e il 2011. Un documentario che unisce memoria personale e memoria collettiva, e che ha Palermo e la Sicilia come punto di partenza e di arrivo.
Voto: 4 su 5