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Al cinema. Il dramma Ilva e Diabolik 3

–  I film nelle sale questa settimana. Si piange e si ride in “Palazzina Laf” con Michele Riondino e Elio Germano. Terzo episodio del “re del terrore” 
– Vincenzo Salemme e Max Tortora si scontrano in “La guerra dei nonni”. Christian De Sica triste e solitario in “I limoni d’inverno”
– Tra horror, Godzilla e action-movie, fanno la loro prima timida apparizione i film natalizi

PALAZZINA LAF drammatico, diretto da Michele Riondino, con Michele Riondino e Elio Germano. Durata 99 minuti.

Con Palazzina Laf, di e con Michele Riondino che così debutta nella regia, si ride e si piange. Si ride perché quello che accade in questo film, ambientato all’Ilva di Taranto, è divertente anche per la naturale simpatia dei protagonisti. Si piange invece quando ci si rende conto che quello che racconta sono fatti realmente accaduti che riguardano la Palazzina Laf, acronimo di Laminatoio a freddo. Ovvero un reparto dell’acciaieria dove venivano confinati e mobbizzati gli impiegati che si opponevano al declassamento. Impossibilitata a licenziarli, grazie all’art. 18, l’azienda li condannava a far nulla.

«L’idea nasce dai racconti contrastanti su quello che successe all’Ilva negli anni Novanta, dove lavoravano anche mio padre e i miei zii, e dove c’era appunto chi diceva che alcuni lavativi rubavano lo stipendio», spiega Riondino, nato a Taranto, classe 1979, da sempre impegnato nel sociale. «Comunque, per me, è un film allo stesso tempo politico, ideologico e di parte. Ci ho messo tanto tempo per dire con questo film verità oggettive che hanno portato poi alla prima sentenza sul mobbing quando questa parola neppure si conosceva». 

Palazzina Laf ci porta alla fine degli anni Novanta, precisamente nel 1997, quando la cosiddetta “novazione” del contratto, cioè la cancellazione del ruolo svolto fino a quel momento da impiegati per approdare a una posizione minore, da operai, portò a legittime proteste. Chi protestava finiva dritto alla Palazzina Laf dove si era appunto pagati per non fare nulla. Nel novembre del 1998 un processo condannò gli alti dirigenti dello stabilimento per questo comportamento, liberando finalmente le vittime di questi soprusi. Il film racconta la storia di Caterino (Michele Riondino) che sogna insieme alla fidanzata di trasferirsi in città. Quando i capi dell’azienda, nella persona del perfido dirigente interpretato da Elio Germano, decidono di fare di lui una spia, Caterino diventa l’ombra dei suoi colleghi e prende parte agli scioperi soltanto per denunciarli. Trasferito anche lui alla Palazzina Laf, non sapendo bene quale degrado vi si nasconda, scoprirà che quello che credeva essere un paradiso è in realtà un inferno, fatto per spingere i lavoratori a dimettersi o ad accettare il demansionamento. A sue spese scoprirà anche che da quell’inferno non c’è via d’uscita.

«A quell’epoca c’era una strategia della tensione: non venivano promossi lavoratori capaci, ma solo quelli che voleva l’azienda», continua Riondino, tra l’altro direttore artistico con Diodato e Roy Paci dell’Uno Maggio Taranto. «C’era allora un clima di scatenata arrampicata sociale. L’idea era che c’erano troppi quadri e a loro servivano operai». Che faceva allora il sindacato? «Era complice, silente, faceva finta di non vedere». 

Vanessa Scalera in Palazzina Laf è una delle mobbizzate: «Conoscevo bene quella storia, sono della provincia di Brindisi, stretta tra l’Ilva e la centrale termoelettrica di Cerano. Dell’Ilva si conoscono i processi, la questione ecologica, ma della Palazzina Laf si sapeva poco. Per me è stata quasi una chiamata alle armi». Diodato ha scritto per il film la canzone La mia terraVoto: 4.5 su 5

DIABOLIK CHI SEI? giallo, diretto da Antonio Manetti, Marco Manetti, con Giacomo Gianniotti e Miriam Leone. Durata 124 minuti.

È il terzo film sul re del terrore interpretato da Giacomo Gianniotti. Diabolik e la sua complice, nonché amante, Eva Kant (Miriam Leone) sono pronti a mettere in atto un nuovo ingegnoso piano, mentre l’ispettore Ginko (Valerio Mastandrea) cercherà ancora una volta di impedire alla coppia di portare a termine la loro missione e riuscire finalmente ad arrestarli.

Questa volta il ladro e l’ispettore verranno entrambi catturati da una banda di criminali, ritrovandosi faccia a faccia intrappolati nella stessa cella. Non avendo alcuna via d’uscita e sicuri di essere destinati alla morte, i due uomini avranno un confronto, durante il quale Diabolik rivelerà a Ginko il suo passato oscuro.

Nel frattempo, sia Eva Kant che Altea (Monica Bellucci) sono alla ricerca dei loro uomini. Le due donne uniranno le forze per salvare i loro amati? Voto: 3.5 su 5

LA GUERRA DEI NONNI commedia, diretto da Gianluca Ansanelli, con Vincenzo Salemme e Max Tortora. Durata 96 minuti.

Gerri (Vincenzo Salemme), un nonno premuroso, attento e prudente, vive in casa con sua figlia, suo genero e i suoi adorati nipotini. La famiglia ha un equilibrio tutto suo. Con i bambini, nonno Gerri ha stabilito un rapporto affettuoso, basato su regole ben precise. A portare scompiglio, arriva un giorno nonno Tom (Max Tortora), che fino a quel momento aveva sempre vissuto all’estero. Lui è completamente diverso, è vivace e chiassoso e viene accolto come una novità eccitante in casa.

Tom vuole recuperare il tempo passato lontano, occupandosi dei suoi nipoti. Li vizia e asseconda ogni loro desiderio.Gerri è furioso nel vedere tutti i suoi sforzi e le sue regole infranti dall’esuberanza dell’altro nonno. Nasce così una vera e propria guerra tra nonni, fatta di piccole sfide senza esclusione di colpi. Voto: 3.5 su 5

I LIMONI D’INVERNO drammatico, diretto da Caterina Carone, con Christian De Sica e Teresa Saponangelo. Durata 110 minuti.

Racconta la storia di un intellettuale malinconico, Pietro (Christian De Sica), che sta scrivendo il suo prossimo libro, forse proprio l’ultimo della sua carriera. L’uomo trova nella vicina di casa, Eleonora (Teresa Saponangelo), con cui condivide l’attività di giardinaggio, un’improvvisa e imprevista armonia.

L’incontro di queste due persone che vivono una solitudine inespressa, porterà inizialmente a un dialogo profondo che permetterà loro di aiutarsi l’un l’altra ad alleviare un dolore, dato da un segreto che ognuno dei due cerca di mantenere nascosto. Pietro ed Elena si insegneranno a vicenda che è ancora possibile seguire il proprio cuore e darsi la possibilità di essere felici, prima che loro strade possano nuovamente separarsi. Voto: 3 su 5

SILENT NIGHT – IL SILENZIO DELLA VENDETTA azione, diretto da John Woo, con Joel Kinnaman e Kid Cudi.

Un padre in lutto (Joel Kinnaman), che ha perso da poco il suo giovane figlio, morto dopo essere stato coinvolto nel fuoco incrociato di una guerra tra bande nella Vigilia di Natale, è deciso a vendicare la morte del figlio a tutti i costi. Voto: 2.5 su 5

THE HOLDOVERS – LEZIONI DI VITA commedia, diretto da Alexander Payne, con Paul Giamatti e Dominic Sessa. Durata 133 minuti.

È la storia di un insegnante Paul Hunham (Paul Giamatti), che pare non piacere a nessuno, né ai suoi studenti né ai suoi colleghi e neppure al preside. Nessuno, infatti, pare gradire il suo essere rigido e pomposo. È il Natale del 1970 e Paul, senza una famiglia e un luogo dove trascorrere le festività, decide di restare a scuola durante le vacanze come supervisore degli studenti che ancora non hanno potuto far ritorno nelle loro case. Dopo qualche giorno, soltanto uno studente rimane nell’istituto: il quindicenne Angus (Dominic Sessa), un ottimo studente ma con un pessimo comportamento, che crea sempre problemi e rischia ogni volta l’espulsione. Oltre a Paul e al giovane, è rimasta nella scuola anche la capocuoca, che si occupa dei figli dei privilegiati nella scuola e che di recente ha perso suo figlio nella guerra in Vietnam.

I tre si ritroveranno a formare un’improbabile famiglia sotto le festività natalizie, condividendo diverse disavventure nelle nevose due settimane che trascorreranno insieme in New England. Voto: 4 su 5

UN ANNO DIFFICILE commedia, diretto da Olivier Nakache, Eric Toledano, con Pio Marmaï e Jonathan Cohen. Durata 118 minuti.

È la storia di due amici incorreggibili, Albert e Bruno (Pio Marmaï e Jonathan Cohen). Uno vive di espedienti e l’altro ha una vita privata disastrosa, ma entrambi sono al verde e pieni di debiti a causa del loro consumismo compulsivo. Con queste premesse, i due un giorno decidono di intraprendere un percorso associativo attratti soprattutto dalla birra e dalle patatine offerte alle riunioni.

Nel tentativo poco convinto di ricostruirsi una vita e cambiare atteggiamento, verranno coinvolti e trascinati da una serie di persone dominate dai propri ideali, giovani attivisti, allarmisti climatici, sostenitori della giustizia sociale e dell’eco-responsabilità. Riusciranno Albert e Bruno a trovare la via della redenzione? Voto: 2.5 su 5

CON LA GRAZIA DI UN DIO drammatico, diretto da Alessandro Roja, con Tommaso Ragno e Maya Sansa. Durata 74 minuti.

Il protagonista è Luca (Tommaso Ragno), un uomo dalla natura tormentata e solitaria. Quando arriva la notizia della morte del suo amico d’infanzia, parte per Genova, la sua città, per partecipare al funerale. Erano venticinque anni che non ci tornava, e rivedere i suoi compagni di allora dopo tutto questo tempo riporta alla sua memoria ricordi che pensava sepolti.

Sono tutti convinti che il defunto sia stato vittima di una vita fatta di eccessi che non gli ha lasciato via d’uscita. Ma Luca sa che non è così. Scavando nel passato del suo amico e nel proprio, l’uomo si trova a indagare sui fantasmi e sulle ragioni della natura umana che tracciano il percorso destinato ad ognuno di noi. Voto: 2 su 5

IL CIELO BRUCIA sentimentale, diretto da Christian Petzold, con Thomas Schubert e Paula Beer. Durata 89 minuti.

È ambientato nel corso di una torrida estate, durante la quale gli incendi boschivi diventano incontrollabili. Racconta la storia di due giovani amici berlinesi, che decidono di recarsi in una casa sulle coste del Mar Baltico per le vacanze. Leon (Thomas Schubert) è uno scrittore, ma sta attraversando una crisi, che lo porta a terminare con varie difficoltà il suo secondo romanzo mentre attende il suo editore. Felix (Langston Uibel), invece, deve comporre un portfolio da presentare all’Accademia delle Belle Arti per un’esposizione dedicata all’acqua.

Appena arrivati, però, i due scoprono che in casa ci sono già degli inquilini: Nadja (Paula Beer), bella e disinibita venditrice di gelati, che studia letteratura e attira le attenzioni di Leo, e il suo ragazzo occasionale David (Enno Trebs), atletico bagnino che attrae Felix. Ben preso tra i quattro giovani nascono rapporti precari e mutevoli, che portano a galla le problematiche di ognuno di loro. L’arrivo in casa dell’editore (Matthias Brandt) getterà ulteriormente la situazione nel caos.

Nel frattempo, la loro vacanza si trasformerà in un incubo, quando il cielo inizierà a tingersi di rosso e la foresta vicina ad ardere furiosamente. In breve tempo si ritroveranno circondati da alte mura infuocate. Voto: 2 su 5

IL PAESE DEL MELODRAMMA drammatico, diretto da Francesco Barilli, con Luca Magri e Luc Merenda.

Carlo Gandolfi (Luca Magri) è un ottimo cantante lirico, ma con una carriera ormai interrotta dopo la tragedia che ha colpito la sua vita: la morte della moglie e della figlia. Da quanto è accaduto questo triste evento, Carlo è un uomo alla deriva, che non fa altro che bere.

Un giorno, però, decide di fargli visita La Morte in persona (Luc Merenda), che ha una richiesta da fargli: tornare a calcare il palcoscenico nei panni del protagonista del Macbethdi Verdi. Non solo, La Morte esige anche un’interpretazione perfetta. Se Carlo non accetterà, lo trascinerà con sé nel suo eterno regno. Voto: 2 su 5

DOPPIA COPPIA commedia, diretto da Igor Biddau, con Raffaella Afeltra e Michele Manca. Durata 88 minuti.

È la storia di una coppia di amici, Fernanda e Vincenzo (Emanuela Mascherini e Stefano Manca). Fernanda è una guida di trekking e, approfittando della passione per le camminate in montagna, organizza con Vincenzo una gita in Toscana. Ad accompagnarli ci sono Anna e Tonino (Maria Celeste Sellitto e Michele Manca), loro amici single che vorrebbero far incontrare.

L’avventura in alta quota, tra ripidi sentieri e dolci imprevisti, non mancherà di sorprenderli. I piani dei due amici prenderanno pieghe inaspettate e l’amicizia e l’amore si confonderanno mettendo alla prova i sentimenti tra le due coppie che impareranno a conoscersi in maniera più profonda. Voto: 3 su 5

HOME EDUCATION – LE REGOLE DEL MALE horror, diretto da Andrea Niada, con Julia Ormond e Lydia Page. 

Rachel (Lydia Page) è una ragazza cresciuta isolata nei boschi secondo i principi di un culto esoterico che la sua famiglia segue. Quando suo padre Philip muore, sua madre Carol (Julia Ormond), una donna molto autoritaria e oppressiva, la convince che l’uomo risorgerà, se le due dimostreranno il grande amore provato per lui. La giovane si ritrova così a vivere insieme al cadavere del padre e senza contatti con il mondo esterno, al di fuori di qualche incursione a scopo esoterico nel bosco. La scomparsa di Philip, però, non passa inosservata. Mentre attende che il corpo, in via di putrefazione, si rianimi, Rachel si imbatte in Dan (Rocco Fasano), un giovane che stringe un’amicizia con lei, ma che secondo Carol rappresenterebbe una minaccia per la figlia. Voto: 2 su 5

GODZILLA MINUS ONE fantascienza, diretto da Takashi Yamazaki, con Ryunosuke Kamiki e Minami Hamabe.

L’azione si svolge nel Giappone del Dopoguerra in piena crisi economica. Il Paese, però, si ritrova a fronteggiare una nuova e potente minaccia, quando viene attaccato da Godzilla, l’enorme mostro che costringe la popolazione giapponese, ancora devastata dall’ultima guerra, a combattere di uovo per sopravvivere. Voto: 2.5 su 5

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