Anche il dopo Ferragosto non presenta produzioni eccelse. Restano i blockbuster del momento come “Barbie” e “Shark”
BLUE BEETLE fantascienza, diretto da Angel Manuel Soto, con Xolo Maridueña e Bruna Marquezine. Durata 137 minuti.
Racconta la storia un adolescente messicano, Jaime Reyes (Xolo Maridueña), che grazie a uno scarabeo alieno riceve dei superpoteri che lo rendono non solo potente, ma gli conferiscono anche una solida armatura con cui battersi, ovvero quella di Blue Beetle. Nel cast del film è presente anche Susan Sarandon nei panni di Victoria Kord, personaggio inedito creato appositamente per il film come villain ufficiale di Blue Beetle. Voto 3,5 su 5
I PEGGIORI GIORNI commedia, diretto da Massimiliano Bruno, Edoardo Leo, con Edoardo Leo e Massimiliano Bruno. Durata 117 minuti.
È ambientato durante le feste, quelle solitamente passate con i familiari, come il Natale, o con gli amici, come il Ferragosto, oppure quelle in cui ci si diverte ai danni degli sconosciuti, come Halloween, o nelle quali, in generale, non si lavora, come dovrebbe essere il Primo Maggio. Il film racconta quattro storie, tutte ambientate durante le festività. La prima è quella di tre fratelli, che nel giorno di Natale decidono di tirare a sorte per scegliere chi, tra loro, dovrà sacrificarsi e donare un rene al padre. Poi c’è un Primo Maggio un po’ burrascoso per un imprenditore, che già di per sé sul lastrico, deve affrontare anche il suo rapimento per mano di un ex dipendente. Quest’ultimo, dopo essere stato licenziato senza una giusta causa, è disposto a tutto pur di ottenere i soldi della liquidazione. In un estivo Ferragosto ad accendersi non è soltanto il fuoco del barbecue, ma anche un ardente scontro tra classi sociali, a cui fa da sfondo la classica grigliata. La causa scatenante sarebbero i figli adolescenti, nonché i rischi che questi corrono in un party ad alto tasso alcolico e sul web. Infine, il giorno di Halloween gioca un brutto scherzetto a un mago, che scopre di essere stato ingaggiato da quello che è da sempre il suo rivale in amore. Voto: 2,5 su 5
DON’T LOOK AT THE DEMON horror, diretto da Brandon Lee, con Jordan Belfi e Ashlyn Boots. Durata 95 minuti.
Si svolge a Fraser’s Hill in Malesia dove una giovane coppia, Martha e Matty (Malin Crépin e Jordan Belfi), si è da poco trasferita in una nuova casa che sembra essere infestata da spiriti maligni. A documentare e indagare sul caso è una troupe televisiva americana accompagnata da Jules (Fiona Dourif), una medium. Arrivati sul luogo in questione, i tecnici e la sensitiva si rendono conto che la casa è di recente costruzione e sembra strano a tutti che possano verificarsi eventi paranormali. Ma ben presto saranno smentiti da quello che vedranno. Diaboliche presenze sembrano possedere quel posto e le persone che ci abitano, Jules entra in contatto con le presenze e assiste a episodi di efferata e inspiegabile violenza. Molto sangue scorrerà in quel posto prima di scoprire che la demoniaca entità ha un oscuro e misterioso segreto legato al passato di quella casa. Voto: 3 su 5
PASSAGES drammatico, diretto da Ira Sachs, con Franz Rogowski e Ben Whishaw. Durata 91 minuti.
È la storia d’amore fra tre persone, nata dopo che il regista Tomas (Franz Rogowski) va a letto con una donna, l’insegnante Agathe (Adèle Exarchopoulos), l’ultimo giorno di riprese a Parigi. L’uomo ne parla orgogliosamente al marito Martin (Ben Whishaw), con cui sta da moltissimi anni, raccontandogli come essere stato con una donna si sia rivelata un’esperienza eccitante e manifestando il suo desiderio di approfondire la cosa. Quando anche Martin, però, inizia a instaurare una relazione extraconiugale, Tomas tornerà a rivolgere le sue attenzioni verso il marito. Da questo momento in poi tra Tomas, Agathe e Martin nasce una relazione narcisistica piena di passione, ma anche di gelosia. Voto: 2 su 5
UNA STANZA TUTTA PER SÉ drammatico, diretto da Matan Yair, con Gilad Lederman e Yarden Bar-Kochba. Durata 81 minuti.
È la storia di Uri, un ragazzo di 17 anni che al suo primo colloquio con l’esercito fallisce miseramente, commettendo un errore clamoroso: dire la verità. Il giovane, infatti, ha rivelato che nell’ultimo periodo condivide la stanza con la madre. Da quando suo padre è andato via di casa, sua madre non ha voluto più dormire in quella che era la camera coniugale, preferendo dormire con il figlio nella sua stanza. Uri ammette anche ingenuamente di fronte allo scrutinatore di non essere affatto adatto a entrare nell’esercito. Mentre sta per terminare il suo ultimo anno di liceo, il ragazzo si ritrova a dover trovare la sua futura strada e una stanza per sé, da dove affacciarsi e affrontare il mondo degli adulti. Voto: 2 su 5