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Al cinema Babylon-Hollywood e la parodia di Avatar

Le uscite in sala. Il kolossal diretto da Damien Chazelle con Brad Pitt. “Io vivo altrove!”, commedia di e con Giuseppe Battiston. Dagli Spaghetti-western agli #Spaghetti-Fi con “Anatar” versione italiana del film di Cameron. “Anche io” sull’inchiesta #metoo

BABYLON drammatico del 2022, diretto da Damien Chazelle, con Margot Robbie e Brad Pitt. Durata 183 minuti.

Il film ci porta nella Los Angeles degli anni Venti del Novecento. È l’epoca d’oro di Hollywood, regno della sregolatezza, dell’esuberanza e delle folli ambizioni ma è anche un momento cruciale per l’industria cinematografica, con il passaggio dai film muti a quelli sonori. Una rivoluzione che segnerà l’ascesa di nuove stelle e la rovina di vecchie glorie. Seguiamo le vicende personali e professionali dei quattro protagonisti principali: Manny Torres (Diego Calva), un aspirante attore ispano-americano, che all’inizio si deve accontentare di un lavoro di assistente sul set, Jack Conrad (Brad Pitt), un famoso attore, tra i più pagati a Hollywood, noto per la sua vita privata sregolata, tra feste, divorzi e affari pochi chiari, preoccupato dall’arrivo dal sonoro, che rischia di stroncargli la carriera. C’è poi la conturbante ma insicura Nellie LaRoy (Margot Robbie), destinata a diventare una stella dall’oggi all’indomani. Per lei la vita dovrebbe essere un party senza fine. Il quarto protagonista principale di questa storia è Sidney Palmer (Jovan Adepo) un giovane trombettista jazz che ha l’opportunità di iniziare una carriera nel cinema. Intorno a loro ruotano diversi personaggi, da Elinor St. John (Jean Smart), giornalista specializzata in cronaca scandalistica senza peli sulla lingua, a James McKay (Tobey Maguire) un gangster tossicodipendente in cerca di gloria, da Fay Zhu (Li Jun Li), attrice e cantante spesso protagonista delle sfavillanti serate hollywoodiane, a Irving Thalberg (Max Minghella), uno dei più noti produttori cinematografici degli anni Venti e Trenta, unico personaggio del film realmente esistito. Voto: 4 su 5

IO VIVO ALTROVE! commedia, diretto da Giuseppe Battiston, con Giuseppe Battiston e Rolando Ravello. Durata 104 minuti.

La storia vede protagonisti Fausto Biasutti (Giuseppe Battiston) e Fausto Perbellini (Rolando Ravello). I due, oltre ad avere lo stesso nome, hanno la passione per la fotografia e odiano vivere in città.  Si incontrano per la prima volta in occasione di una gita in campagna per amanti della fotografia del paesaggio e nasce subito un’amicizia tra i due. Approfondendo la conoscenza scoprono di avere il grande sogno di abbandonare la grande città e trasferirsi in campagna a contatto con la natura.  La grande occasione si presenta quando Biasutti eredita la casa della nonna Adele a Valvana, sulle colline del nord est, e coinvolge subito il suo amico Perbellini.  Pieni di entusiasmo, i due partono alla conquista della loro nuova vita, ma dovranno fare i conti con le ostilità della gente del posto. Biasutti scopre infatti che la nonna parlava male di lui in paese e che i pregiudizi su chi viene dalla grande città sono difficili da sradicare in alcuni posti. Ecco perché integrarsi nella comunità sarà una bella sfida da affrontare. Voto: 4 su 5

ANATAR commedia, diretto da Alan Smithee, con Azzurra Rocchi e Raffaele De Vita. Durata 83 minuti.

Il produttore del film Salvatore Scarico ha dichiarato: «Anatar vuole presentarsi come uno degli apri fila di un nuovo genere cinematografico: lo #Spaghetti-Fi. Ci proponiamo di portare in sala e sugli schermi una nuova forma di eredità della parodia all’italiana mantenendo lo spirito ironico di questo genere. Anatar è una commedia brillante, grottesca, fantascientifica e, allo stesso tempo, satirica e osservatrice della realtà. Adatto a grandi e piccoli». Si racconta del popolo degli Anatar, ovvero extraterrestri umanoidi che si sono evoluti a partire dalle anatre, in viaggio nello spazio, dopo che il loro pianeta è collassato. Sono alla ricerca di un nuovo posto vivibile, un nuovo nido per la loro popolazione. Il loro esilio spaziale li porterà su Pandoro, un pianeta dove ogni essere vivente, comprese le piante, ha trovato un proprio equilibrio all’interno della natura. Dal momento in cui gli Anatar punteranno i loro occhi bramosi su Pandoro avranno inizio avventure, guerre, amori, dove astronavi e papere costruiranno una vera e propria fiaba moderna incentrata sull’accettazione di chi è diverso da noi. Voto: 3 su 5

ANCHE IO drammatico, diretto da Maria Schrader, con Carey Mulligan e Zoe Kazan. Durata 128 minuti.

È centrato sull’inchiesta fatta dalle giornaliste del New York Times, Megan Twohey (Carey Mulligan) e Jodi Kantor (Zoe Kazan), sugli abusi sessuali di Harvey Weinstein. Un lavoro che ha portato non solo a galla lo scandalo dei reati perpetrati dall’ormai ex produttore cinematografico, ma che ha anche rotto il silenzio sul tema delicato delle violenze sessuali a Hollywood, lanciando in tutto il mondo il movimento #Metoo. È il 2017 quando la giornalista Jodi Kantor riceve una soffiata su un’aggressione sessuale: la vittima è l’attrice Rose McGowan, mentre il predatore è il produttore Harvey Weinstein. Nonostante inizialmente la McGowan si rifiuti di commentare l’accaduto con Kantor, in seguito è lei stessa a ricontattarla, raccontandole quanto successo. È così che la giornalista inizia a incontrare anche altre attrici, che dichiarano di aver avuto incontri sessuali con il produttore, ma che le chiedono di non fare i loro nomi, per evitare ripercussioni sulla loro carriera. La cosa non permette alla Kantor di fare progressi, fino a quando la sua collega Megan Twohey non riesce a rintracciare un’ex assistente di Weinstein. Quest’ultima ha firmato un accordo di riservatezza e non divulgazione, motivo per cui non può rilasciare interviste. La Twoley, però, tramite alcune indagini interne, scopre come mai ogni denuncia penale contro Weinstein venga celermente archiviata dall’ufficio del procuratore, non permettendo a moltissime donne di avere giustizia. Voto: 3.5 su 5

LA LIGNE – LA LINEA INVISIBILE drammatico diretto da Ursula Meier, con Stéphanie Blanchoud e Valeria Bruni Tedeschi. Durata 101 minuti.

Racconta la storia di Margaret (Stéphanie Blanchoud), una donna trentacinquenne con una vita turbolenta, fatta di violenze inflitte e subite, che l’hanno portata a una fragilità emotiva che lei stessa non può definire a parole. Dopo un’accesa discussione con sua madre (Valeria Bruni Tedeschi), quest’ultima decide di denunciarla. Nell’attesa che venga celebrato il processo, il giudice impone a Margaret un ordine restrittivo: per almeno tre mesi la donna non potrà in alcun modo entrare in contatto con la madre, né stare a una distanza inferiore ai cento metri dalla casa dove abita la donna. Margaret si ritrova così isolata e allontanata dalla sua famiglia, nonché dalla cerchia di quelli che sono i suoi legami affettivi. Questa linea immaginaria marcata dall’ordine restrittivo diventa un ostacolo figurato tra lei e il suo desiderio di stare accanto alla sua famiglia. Sarà proprio questa volontà a portarla ogni giorno al limite di questo confine invisibile, ma impossibile da oltrepassare. Voto: 3 su 5

L’INNOCENTE commedia, diretto da Louis Garrel, con Louis Garrel e Anouk Grinberg. Durata 100 minuti. 

È la storia di Sylvie (Anouk Grinberg) e Abel (Louis Garrel), madre e figlio che si ritrovano in conflitto, dopo che lei decide di sposare Michel (Roschdy Zem), l’uomo di cui è innamorata e che sta per uscire di prigione. Sebbene Sylvie e il suo fidanzato abbiano piani per il futuro, come l’inizio di una nuova vita insieme e l’apertura di un negozio di fiori, Abel non è entusiasta della relazione della madre. Il ragazzo è convinto che Michel non sia onesto e non possa condurre un’esistenza lontano da criminalità e illegalità. Deciso a far cambiare idea a sua madre e a proteggerla, Abel insieme al suo migliore amico Clémence inizia a indagare su Michel, ma il giovane presto si renderà conto come lui stesso sia costretto a deviare dalla retta via. Voto: 3,5 su 5

ME CONTRO TE IL FILM – MISSIONE GIUNGLA commedia, diretto da Gianluca Leuzzi, con Luigi Calagna e Sofia Scalia. Durata 73 minuti.

Quarto film con protagonisti I Me contro Te. Dopo le avventure nell’Antico Egitto, Luì (Luigi Calagna) e Sofì (Sofia Scalia) vorrebbero solo riposarsi, ma una nuova minaccia incombe sulla Terra. Una fonte magica nascosta tra la giungla custodisce la chiave per annullare tutti gli incantesimi del mondo ma, se contaminata, può trasformare la Terra in un deserto spoglio e senza vita. Viperiana lo ha scoperto e con l’aiuto del suo fedele servitore Serpe ha già iniziato a mescolare nella fonte pozioni stregate che rendono l’acqua viola; ci vorrà solo qualche giorno perché tutto sia irreversibilmente avvelenato. Inizia una lotta contro il tempo per Luì e Sofì che insieme all’aiutante di Pongo e accompagnati dalla guida Serenino e da Tara, figlia del capo tribù dei Pesantosi, dovranno decifrare la mappa che li condurrà alla fonte magica e sventare il piano diabolico di Viperiana. Ma devono stare attenti, perché tra loro si nasconde un nemico inaspettato! Voto: 2,5 su 5

GOOD MORNING TEL AVIV documentario, diretto da Giovanna Gagliardo. Durata 91 minuti. 

Tel Aviv è la città che non dorme mai, la più laica e cosmopolita di tutto il Medio Oriente, capitale del gay pride e del business, della creatività e della finanza, dell’innovazione scientifica e del culto della tradizione, città-laboratorio, in perenne evoluzione. Strutturato come un racconto visivo che si snoda in 24 ore, il film prende avvio nelle notti della città, proseguendo nelle albe rigorose dove pulizia e decoro predispongono la città al tradizionale dinamismo quotidiano. Il racconto di una lunga giornata- tipo con numerose interviste, a partire dal sindaco di Tel Aviv, alla guida della città dal 1998. Ma anche incontri con grandi economisti, architetti, imprenditori, commercianti, filosofi, cineasti, artisti, scrittori… C’è, infine, la domanda delle domande: come sarà Tel Aviv, fra dieci o venti anni? Tutti concordi sul suo ruolo di unicum, forse difficile da capire, ma con molto da imparare, ascoltando i suoi abitanti. Voto: 3,5 su 5

IL PITTORE DEI DUE MONDI documentario, diretto da Lorenzo Borghini. Durata 53 minuti.

È incentrato su Luca Alinari, uno dei più grandi artisti del Novecento italiano. Il film è un viaggio intimo nell’universo del pittore che ha vissuto a cavallo tra il XX e il XXI secolo, raccontato mediante diverse fonti, come video realizzati dallo stesso artista, sue interviste e le testimonianze di familiari e persone a lui. Il documentario si muove tra il percorso artistico di Alinari e la sfera privata del pittore fiorentino, capace di spaziare dalla Pop Art ai paesaggi interiori di un’arte più concettuale. Grande sperimentatore di generi, l’artista ha commissionato tra loro diversi linguaggi pittorici, che lo portano verso la fine della sua vita a rivelare tramite l’arte stessa gli aspetti più reconditi della sua personalità. Voto: 3,5 su 5

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