Eventi

2023, segnali di buon auspicio in Sicilia

A Siracusa restituiti alla comunità due storici edifici: Palazzo Montalto e il Teatro comunale. In Italia ci sono 428 teatri chiusi: la riapertura è un sintomo di rinascita. «La riapertura di un teatro chiuso dà la possibilità a migliaia di talenti di esercitare il loro cervello e la loro fantasia», è l’opinione di Riccardo Muti

In Italia ci sono 428 teatri chiusi. Alcuni (pochi) sono teatri grandi e importanti, altri (molti) sono piccoli e poco conosciuti. Della maggior parte di essi, però, nessuno parla: un silenzio innaturale abita da anni quelle sale che un tempo erano luoghi di cultura e di incontro, di vita e di pensiero, e l’indifferenza dell’opinione pubblica, dei mass media e della comunità è calata su tante storie che meritano, invece, di essere raccontate tutte perché siano monito per il futuro. A partire dalla consapevolezza che il teatro ha sempre svolto un ruolo sociale di affermazione delle identità culturali, di confronto e dibattito, di aggregazione della gente, di produzione e di sperimentazione di nuovi linguaggi. La chiusura di un teatro, spesso, ha espresso la decadenza di una comunità.

Il nostro è un Paese che ha costruito la sua storia sulla dorsale della cultura musicale e drammatica. Sappiamo che i Greci e i Romani quando raggiungevano posti nuovi costruivano prima di tutto un teatro e molti di questi ancora oggi sono agibili e in alcuni si rappresentano tragedie, si ospitano concerti, spettacoli di prosa, avendo a disposizione gradinate per centinaia di persone. E proprio la Sicilia ha molti di questi esempi. 

È per tali motivi che la riapertura di un teatro è un segnale di rinascita per una comunità. Perché la riapertura di un teatro chiuso dà la possibilità «a migliaia di talenti di esercitare il loro cervello e la loro fantasia fino ad emergere e diventare custodi del patrimonio artistico italiano che altrimenti rischia di esaurirsi dentro poche cattedrali nel deserto», come sostiene Riccardo Muti.

L’interno del Teatro comunale di Siracusa

È, quindi, un segnale di buon auspicio per l’anno che comincia la riapertura del Teatro comunale di Siracusa. Un’opera storica, risalente al 1897, in funzione sino al 1962, quando calò definitivamente il sipario. Dopo una lunghissima opera di restauro, costellata da scandali e indagini, e dopo una pomposa e fallimentare riapertura nel 2016, il teatro non è mai tornato a operare in modo organizzato. Privo di una conduzione illuminata e pressato da continui problemi strutturali. Adesso, con una apertura straordinaria nel primo giorno del 2023, è stata comunicata la lieta novella. Conclusi gli ultimi lavori di adeguamento del teatro ai canoni di sicurezza e agibilità, al più presto dovrebbe essere varata una stagione di spettacoli. Si pensa di partire nella prossima primavera. Meglio tardi che mai.

Il Teatro comunale di Siracusa non ha una grande capienza, appena 465 posti fra la platea e quattro piani di balconcini. Ideale per concerti di musica classica e jazz, spettacoli di prosa o di cabaret. Adesso comincia l’altro difficile compito: quello di far battere un cuore in questo teatro, di ridargli quel ruolo centrale che aveva un tempo nella vita della comunità e che dovrebbero avere tutti i teatri. Essere il centro nevralgico di fermenti, tensioni, idee, di giovani che hanno bisogno di dar forma ai propri talenti, nelle varie discipline artistiche, e che soffrono la mancanza di spazi dove esprimersi. Recuperando quel ruolo usurpato dalla televisione con le abbaglianti ed effimere luci dei talent show. 

La collettiva d’arte “Sicilia. Miti ed eroi” allestita in una sala di Palazzo Montalto. Rimarrà aperta fino al 16 marzo

E, in tema di restituzione alla comunità di beni culturali, il 2023 regala un altro segnale di speranza sempre a Siracusa con l’apertura di Palazzo Montalto, edificio di stile gotico chiaramontano del 1397, recentemente restaurato e aperto in questi giorni per ospitare in una delle sue sale la collettiva d’arte “Sicilia. Miti ed eroi” che rimarrà aperta fino al 16 marzo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *