Alla scoperta di “Everything Everywhere All at Once”, il film che ha sorpreso tutti con la vittoria di due Golden Globe e ben 11 candidature agli Oscar. Un mix fra multiverso e commedia familiare con una straordinaria Michelle Yeoh. Sulla scia del successo, il 2 febbraio torna nelle sale italiane, mentre negli Stati Uniti è già in streaming
Fresco della vittoria di due Golden Globe (Michelle Yeoh miglior attrice protagonista e Ke Huy Quan miglior attore non protagonista) e sulla scia di ben 11 nomination agli Oscar, il sorprendente Everything Everywhere All at Once tornerà nelle sale italiane il 2 febbraio. Il film era stato proiettato nell’autunno del 2022 (in primavera negli Stati Uniti), per poi andare in streaming soltanto in America.
Il film ruota attorno all’idea del multiverso ed è un esuberante vortice di anarchia di genere diretto da Daniel Kwan e Daniel Scheinert. I cineasti – che lavorano sotto il nome di Daniels e che sono meglio conosciuti per il meraviglioso inclassificabile Swiss Army Man (interpretato da Daniel Radcliffe nei panni di un cadavere flatulento) – sfidano le leggi della probabilità, della plausibilità e della coerenza. La trama di questo film è piena di colpi di scena come la pentola di spaghetti che appare in una scena iniziale, le dita fatte di würstel o ancora il bagel che racchiude i segreti dell’universo.
Le frenetiche sequenze d’azione, i voli del mumbo-jumbo fantascientifico, le arti marziali sono una parte importante del divertimento (e del marketing), ma non sono il fulcro della storia. Questa trottola scorre su tenerezza e fascino. Come in Eternal Sunshine of the Spotless o in Inside Out della Pixar, l’antica intelligenza è al servizio di un cuore sincero e generoso. Il film è un multiverso viaggio metafisico galassia-cervello, ma in fondo – e anche in superficie – è un dramma domestico agrodolce, una commedia coniugale, una storia di impegno degli immigrati e una ballata piena di dolore nel rapporto d’amore fra madre e figlia.
Al centro di tutto c’è Evelyn Wang, interpretata dalla grande Michelle Yeoh con grazia, grinta e perfetto tempismo comico. Evelyn, che ha lasciato la Cina da giovane, gestisce una lavanderia a gettoni da qualche parte in America con suo marito, Waymond (Ke Huy Quan). La sua vita è il suo piccolo universo di stress e frustrazione. Il padre di Evelyn (James Hong), che l’ha quasi rinnegata quando ha sposato Waymond, è in visita per festeggiare il suo compleanno. Waymond chiede il divorzio, che secondo lui è l’unico modo per attirare l’attenzione di sua moglie. La loro figlia, Joy (Stephanie Hsu), ha problemi di autostima e anche una ragazza di nome Becky (Tallie Medel), ed Evelyn non sa come affrontare l’angoscia adolescenziale di Joy o la sua sessualità.
Oltre alla straordinaria e camaleontica Michelle Yeoh, Everything Everywhere All at Once vede nel cast anche James Hong (il perfido Lo Pan di Grosso Guaio a Chinatown), Stephanie Hsu (Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings), Ke Huy Quan (icona del cinema degli anni Ottanta nel ruolo del giovane inventore Data de I Goonies, nonché compagno di avventure di Harrison Ford in Indiana Jones e il tempio maledetto) e Jamie Lee Curtis nei panni della spietata impiegata dell’ufficio imposte Deirdre Beaubeirdre. Proprio l’attrice protagonista della saga di Halloween è stata la più grande sostenitrice del film, conducendo una massiccia campagna social che ha contribuito in maniera determinante al passaparola e trasformandolo in un instant cult.