Immagini

TV. Arriva “Il giovane Berlusconi”

– Film e serie tv in uscita nella settimana dal 7 al 14 aprile. Le Reti calano i loro assi
– Rai1 presenta Edoardo Leo nella crime comedy “Il clandestino”, Netflix ripercorre la storia de “Il giovane Berlusconi”, Luca Zingaretti è “il re” delle carceri su Sky
– Michael Douglas nei panni di Benjamin Franklin su AppleTV+, la premio Oscar Julianne Moore in “Mary & George”. Stasera su Sky prima televisiva di “The Palace” l’ultimo film di Roman Polanski

“The Palace” (da domenica 7 aprile su Sky Cinema e NOW)

Sky Cinema presenta in prima televisiva The Palace, l’ultimo film di Roman Polanski prodotto da Luca Barbareschi, in onda domenica 7 aprile alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K. La sceneggiatura è stata scritta dal regista insieme al grande sceneggiatore Jerzy Skolimovski e a Ewa Piaskowska e narra le strampalate vicende dell’ultimo giorno del vecchio millennio all’interno del lussuoso Palace Hotel, uno straordinario castello dall’atmosfera gotica e fiabesca incastonato nelle montagne della Svizzera, dove ogni anno, ospiti ricchi, viziati e viziosi convergono da tutto il mondo.

È l’alba del nuovo millennio e Hansueli (Oliver Masucci), il devoto manager del sontuoso Palace Hotel, ispeziona quasi militarmente lo staff prima dell’arrivo degli ospiti per la sera di Capodanno 2000 ribadendo che non sarà la fine del mondo. «Alle otto in punto ceneranno ai nostri tavoli delle persone davvero importanti. Le vite di milioni di persone dipenderanno dall’umore con cui questi se ne andranno la mattina dopo. È nostro dovere assicurarci che non gli si atrofizzino le chiappe perché le sedie sono troppo dure, che si rimpinzino di caviale fino a esplodere e che lo champagne gli esca dal naso e dalle orecchie. È chiaro?».

Ma nell’aria aleggia il Millennium Bug e il timore o la speranza che al rintocco della mezzanotte i conti dei grandi finanzieri subiscano oscillazioni inaspettate grazie al blocco dei sistemi informatici. In effetti quella che si prepara è davvero una guerra combattuta a colpi di stravaganze ed eccentricità degli ospiti dell’Hotel. Cani e pinguini con bisogni umani e umani con bisogni animali. Le loro storie danno vita ad una commedia assurda, nera e provocatoria. È la fine del 1999, non solo l’epilogo di un secolo, ma la fine di un intero e controverso millennio.

“Mary & George” (da domenica 7 aprile su Sky Atlantic e Now)

La storia di Mary Villiers, che decise di trasformare suo figlio nell’amante di Giacomo VI di Scozia, è al centro di Mary & George, da domenica 7 aprile su Sky Atlantic e Now. Mary approfittò del fascino del giovane George per avvicinarlo al re. In questo modo la coppia, di umili origini, scalò la società inglese districandosi fra scandali e intrighi, accumulando con l’appoggio della corona ricchezze e potere. La serie è basata sul saggio “The King’s Assassin” di Benjamin Woolley. Nel cast di Mary & George la premio Oscar Julianne Moore, Tony Curran e Nicholas Galitzine.

“Il Clandestino” (da lunedì 8 aprile su Rai1)

Edoardo Leo è Il Clandestino, serie crime comedy in sei serate per la regia di Rolando Ravello dall’8 aprile su Rai1. Interpreta Luca Travaglia, ispettore capo dell’antiterrorismo che lascia la polizia dopo un attentato in cui perde la vita la sua compagna. Si trasferisce da Roma a Milano, si mette a fare il buttafuori e cerca di tirare avanti, finché non decide di aiutare un cingalese, che gestisce un’officina meccanica, finito nei guai, con cui metterà in piedi un’improbabile agenzia investigativa al servizio degli ultimi, conosciuto come “il clandestino”.

Edoardo Leo: «Credo che la clandestinità di Travaglia sia psicologica e credo che molte persone possano aver provato questa sensazione di sentirsi non accettate, respinte in qualche modo». Il regista Rolando Ravello: «Scopre una nuova umanità, una capacità empatica verso il prossimo, ogni episodio entriamo in un mondo diverso, perché diventa investigatore privato senza volerlo e incomincia un percorso di profonda umanità grazie a quelli che riteniamo gli ultimi, i diseredati, e scopre il gusto dell’empatia, parola che oggi non esiste più, è un mondo senza empatia».

Una serie tra dramma, action e commedia con, tra gli altri, Hassani Shapi, Alice Arcuri e Fausto Maria Sciarappa. Una sfida per Leo con un personaggio complesso dalle diverse sfaccettature. «In più mi avventuro in una cosa nuova per me, portare sulle spalle tutta una serie», commenta. «Di solito gli ispettori risolvono i casi con intuito e intelligenza, Travaglia invece è molto fisico, non ha paura di niente perché sente che deve espiare una colpa quindi si infila nelle situazioni più pericolose pensando che tanto non gli può succedere nulla di peggio di ciò che gli è accaduto, una cosa che per me aveva già un fascino incredibile».

“Il giovane Berlusconi” (da giovedì 11 aprile su Netflix)

Nelle prime immagini del trailer si vede un giovanissimo Berlusconi intervistato da Mike Buongiorno che gli domanda: «Tu ti occupi bene di tante cose, distribuzione, editoria, cinema, calcio, costruzioni, come fai non lo so, ma non ti è mai venuto in mente di entrare in politica?». Secca la risposta. «Io sono un uomo del fare, quindi quello che so fare bene è l’imprenditore, lasciami fare il mio mestiere».

Netflix racconta Il giovane Berlusconi in una docuserie in uscita in Italia l’11 aprile sul colosso streaming (e a seguire in molti altri Paesi partendo da Francia, Germania e Austria dove verrà trasmesso da Zdf Arte e Orf) diretta da Simone Manettie. La serie è composta da tre episodi ricchi di dettagli inediti e testimonianze come si vede nel trailer ci i racconti di Fedele Confalonieri e Adriano Galliani. Ma anche di Dell’Utri: «Marcello, qua dobbiamo fare noi un partito». Non mancano i ricordi dei grandi antagonisti, come Achille Occhetto: «Non eravamo preparati alla sfida di Berlusconi». Poi si vedono Gianni Minoli, Pino Corrias, Iva Zanicchi e tanti altri.

Il giovane Berlusconi ripercorre il successo del Cavaliere dai suoi esordi come imprenditore all’invenzione della televisione commerciale alla metà degli anni Settanta fino alle elezioni politiche del 1994. Silvio Berlusconi si lancia, come molti in quegli anni, nel business dell’edilizia. Realizza Milano 2, una new town avveniristica immersa nel verde, dove per evitare la selva delle antenne sui tetti, si progetta, per la prima volta in Italia, la cablatura di tutta la cittadina con il cavo coassiale. Ed è così che, nel 1974, in un sottoscala nasce una televisione al servizio dei residenti che possono seguire la messa, le riunioni di condominio, le attività sportive dei propri figli e la pubblicità del negoziante sotto casa. Nessuno avrebbe immaginato che da lì a poco la televisione condominiale di TeleMilanoCavo si sarebbe trasformata in uno dei più grandi gruppi tv privati europei. Berlusconi fiuta l’affare: la televisione privata è il business del futuro. Vuole dei programmi vivaci, colorati, ma al tempo stesso rassicuranti, e la pubblicità deve esserne l’anima.

Il monopolio della Rai viene aggirato dal cosiddetto “pizzone” di Berlusconi, un nastro registrato con programmi e pubblicità che viene consegnato a tutte le emittenti, sparse lungo il territorio nazionale, affiliate con Canale5, che ha ormai sostituito TeleMilano. Con questo escamotage rudimentale quanto geniale, una piccola televisione locale di Milano riesce a far sentire la sua voce in tutta Italia e a vendere tanta, tantissima, pubblicità.

E così, durante la coda sanguinosa degli anni di piombo Berlusconi fa sognare i telespettatori, raccontando un’Italia che ancora non esiste, ma che si paleserà da lì a poco. Intere generazioni crescono davanti ai teleschermi del gruppo Fininvest, che mandano in onda telequiz, soap opera, telefilm americani, cartoni animati giapponesi, calcio, programmi comici. Berlusconi parla al consumatore e agli inserzionisti, mentre la tv di Stato si rivolge al cittadino: da questo momento i confini tra i due mondi si faranno più labili, la comunicazione berlusconiana plasma un pubblico nuovo, che presto diventerà elettorato. E non si ferma: per tutti gli anni Ottanta l’impero di Berlusconi cresce così a dismisura, inglobando, oltre alle televisioni e alla pubblicità, anche l’editoria, giornali, riviste, assicurazioni, banche, catene di negozi e una squadra di calcio, l’AC Milan, rendendo ancora più popolare la sua immagine di imprenditore di successo.

La docuserie racconta la straordinaria storia di una delle più famose e controverse personalità europee. Tre puntate della durata di cinquanta minuti ciascuna, nessun narratore, ma testimoni, capaci di confidenze e aneddoti inediti. Un racconto ricco di storie mai raccontate prima. Oltre alle interviste, la serie è costituita da materiale di repertorio, in parte inedito o raro. La serie usa la musica, gli archivi e i racconti personali come elementi chiave di una storia di grande impatto visivo.

“Il Re 2” (da venerdì 12 aprile su Sky Atlantic e Now)

Per scoprire la verità, il prezzo da pagare è sempre altissimo. Il “re del carcere S. Michele” è tornato: dal 12 aprile in esclusiva su Sky e in streaming solo su Now Luca Zingaretti di nuovo protagonista dei nuovi episodi del prison drama Sky Original

In otto episodi diretti da Giuseppe Gagliardi, la seconda stagione del Re è scritta da Peppe Fiore, Alessandro Fabbri e Federico Gnesini e vede l’attore romano di nuovo nei panni di Bruno Testori, il direttore di un carcere di frontiera alla fine della prima stagione reso prigioniero del suo stesso regno, il San Michele. Accanto a Zingaretti tornano Isabella Ragonese, che interpreta di nuovo Sonia Massini, ora comandante delle guardie penitenziarie del San Michele, Anna Bonaiuto ancora pubblico ministero che indaga sulla rete di illeciti e connivenze che fanno capo a Testori, Laura Lombardo “promossa e trasferita” in un altro tribunale proprio per colpa sua, e Barbora Bobulova, l’ex moglie di Testori, un’agente dei servizi che lavora nel reparto cybersicurezza.

Tornano anche Alida Baldari Calabria, interprete della giovanissima figlia di Bruno, nonché i pretoriani del San Michele: Alessandro Gazale, Antonio Gargiulo, Paolo D. Bovani, Salvatore D’Onofrio e Federico Pasquali. New entry nel cast di questa stagione sono Fabrizio Ferracane nei panni di Gregorio Verna, a capo dei servizi segreti, Thomas Trabacchi in quelli di un magistrato detenuto al San Michele, Vittorio Mancuso, Caterina Shulha che sarà Claudia Agosti, l’avvocata di Mancuso, e Stefano Dionisi nei panni di un detenuto del carcere che diventerà presto amico di Testori.

Bruno Testori è ora un detenuto nel suo stesso carcere, quando Gregorio Verna, capo dei servizi segreti, fa cadere le sue accuse e lo reintegra nel ruolo di direttore. In cambio deve far parlare un detenuto, il magistrato Vittorio Mancuso, accusato dell’omicidio di una dipendente della Slimpetroil Spa, rinomata compagnia energetica di bandiera, scoprendo perché si sia macchiato di quel delitto prima che l’uomo testimoni davanti a un Gip.

“Franklin” (da venerdì 12 aprile su Apple TV+)

Dicembre 1976. Benjamin Franklin, famoso in tutto il mondo per i suoi esperimenti sull’elettricità, s’imbarca in una missione segreta in Francia. Già settantenne, lo scienziato parte con l’obiettivo di convincere la monarchia francese a sostenere l’esperimento democratico americano. Nell’arco di otto anni riuscirà a barcamenarsi fra spie britanniche e transalpine, favorendo prima l’alleanza franco-americana (1778) e poi il trattato di pace con l’Inghilterra (1783). 

La serie Franklin, dal 12 aprile su Apple Tv+, ripercorre questa avventura. Nel ruolo del protagonista c’è Michael Douglas, che torna sul piccolo schermo dopo il successo delle tre stagioni de Il Metodo Kominsky.«Non so di chi posso fidarmi. Sono qui per aiutare il mio Paese. Ma il tempo sta per finire. Ma voi chi siete veramente? Siamo ciò che il ruolo ci richiede di essere. Questo è il tipo di gioco pericoloso. È proprio il tipo di gioco che mi piace».

In gioco c’è l’indipendenza dell’America nel trailer della nuova miniserie Franklin, in arrivo il 12 aprile con i primi tre episodi su Apple TV+. L’attore e produttore Michael Douglas, vincitore di due Oscar, 4 Golden Globe, un Premio BAFTA e un Premio Emmy, affronta spie britanniche, colleghi ostili e informatori francesi. «Abbiamo un’alleanza?», chiede Edward Bancroft (Daniel Mays) fuori campo, al quale Franklin risponde con sicurezza: «Abbiamo una battaglia». Con il «destino dell’indipendenza americana» in bilico, all’età di 70 anni (Douglas ne ha 79), lo scienziato e politico statunitense Benjamin Franklin aveva intrapreso una missione segreta in Francia, durata otto anni. Franklin salpa per la Francia per una missione segreta. Usando la sua fama e il suo carisma e senza un’adeguata formazione diplomatica, Franklin riesce a convincere la monarchia assoluta a sostenere l’esperimento americano di democrazia, un’impresa che si rivela vitale per vincere la guerra rivoluzionaria. 

Basata sul libro “A Great Improvisation: Franklin, France, and the Birth of America” di Stacy Schiff, vincitrice del premio Pulitzer, la serie tv è in otto episodi. Dalle prime clip possiamo ammirare le fastose corti francesi, accese da tradimenti e intrighi, che faranno da sfondo alla missione di Franklin, considerata dagli storici come la più lunga operazione di un ambasciatore per la propria nazione. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *