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Torna nelle edicole “Ciao 2001”

– La mitica rivista musicale riapparirà in un nuovo formato e con una cadenza bimestrale dal prossimo 13 dicembre grazie a due storici curatori
– «Sarà incentrata sul periodo classico del rock ma non in una maniera nostalgica, bensì in chiave critica. Spazio quindi a tanti illustri colleghi e personaggi che lo hanno vissuto»
– Dalla fine dei Sessanta alla metà dei Novanta rappresentò un fenomeno di costume e fu il primo vero periodico italiano dedicato alla musica fatto da giovani per i giovani

Negli anni Sessanta c’erano pochissime possibilità di avere informazioni sulla musica. Soprattutto nei paesi di provincia. Nei negozi di dischi si trovavano i 45 giri o gli LP di Adriano Celentano, Mina, Rita Pavone, qualcosa dei Beatles e dei Rolling Stones, ma di quello che accadeva oltre oceano si conosceva poco.

La notte si cercava il punto più alto della città per riuscire a captare le onde medie di Radio Luxemburg, mitica radio “pirata” che trasmetteva dal mare inondando di musica proibita le coste della Gran Bretagna e dell’Olanda.

Verso la metà degli anni Sessanta dai microfoni di “Per voi giovani”, trasmissione rivoluzionaria condotta da Renzo Arbore, si cominciò a dare spazio ai cantautori e poi a nuovi fenomeni rock britannici e puntare i riflettori anche sulla musica della West Coast americana. 

Ma se si volevano conoscere tutte le notizie, i pettegolezzi, le classifiche, le recensioni e le novità, si dovette aspettare il 26 gennaio 1969, giorno in cui uscì nelle edicole il settimanale “Ciao 2001”. Che, in breve tempo, divenne una delle riviste maggiormente diffuse e più seguite dai giovani e dagli appassionati di musica negli anni Settanta (ed una delle più ricercate dai collezionisti, oggi), punto di riferimento della cultura giovanile. Le copertine, le foto, i poster ed i piccoli gadget in omaggio tappezzavano le pareti delle stanzi di moltissime adolescenti. 

Fenomeno di costume, e insieme primo vero periodico italiano dedicato alla musica fatto da giovani per i giovani, “Ciao 2001” raccontò anni irrepetibili per il mercato musicale e per il mondo giovanile: dal successo sfrenato di Beatles, Rolling Stones, Pink Floyd e Led Zeppelin all’ascesa di outsider originalissimi come David Bowie, Genesis, Frank Zappa e John Cage, come anche dei musicisti italiani: New Trolls, Banco del Mutuo Soccorso, Premiata Forneria Marconi, e poi i raduni e i concerti tutti da ballare al Piper e al Bandiera Gialla, e infine di quei giovani autori che lasceranno un segno indelebile, da Lucio Dalla ad Antonello Venditti passando per Renato Zero, Francesco Guccini, Mia Martini, Franco Battiato etc. fino alla new wave. 

Non fu esente da critiche. Entrò nel mirino del movimento underground che denunciava la linea editoriale molto mainstream, succube dell’industria e del mercato discografica. 

Il settimanale cavalcò un periodo storico in cui l’informazione sulla musica ha occupato un ampio spazio nella testa e nel cuore dei più giovani, mantenendo una leadership in un settore che si andò via via affollando. Finché la crisi che agli inizi degli anni Novanta cominciò a far sentire i primi effetti sia sulla carta stampata sia sul mercato musicale non sconvolse lo scenario. Internet e lo streaming diventavano le nuove fonti primarie d’informazione. Ciao 2001 chiuse nel 1994. Riappare mensile cinque anni dopo per 10 numeri, e infine altri cinque numeri nel 2000 con il nome ridotto a Ci@o, per poi sparire dalle edicole.

Il mitico settimanale rinasce trent’anni dopo e in un nuovo formato e con una cadenza bimestrale farà la sua apparizione nelle edicole e nelle librerie a partire dal prossimo 13 dicembre. Una notizia in controtendenza in una fase critica della carta stampata, in crisi di personale, di idee ed economica, con molti giornali sull’orlo della chiusura (anche a causa delle dissennate strategie editoriali e all’impoverimento culturale delle redazioni)

Ciao 2001 torna in edicola miscelando articoli originali e contributi inediti per raccontare, attraverso le voci dell’epoca e riflessioni contemporanee, i grandi protagonisti, sia popolari che underground, della musica rock e pop, l’ascesa e il ricordo dei loro miti mai tramontati e anzi tornati oggi più che mai in auge. 

“Ciao 2001” rinasce grazie ai curatori Maurizio Becker e Renato Marengo, che coinvolgeranno altre famose firme della critica musicale italiana: «Tutto nasce da un numero monografico di “Ciao 2001” uscito lo scorso luglio, edito da Sprea e realizzato insieme a Francesco Coniglio scomparso proprio nei giorni in cui è arrivato in edicola», spiega Becker. «La monografia è andata a ruba ed è stato l’ultimo regalo di Coniglio, editore che ha creduto molto nella musica e ha avuto un grande ruolo nella divulgazione della cultura rock e pop. Con Marengo – all’epoca coordinatore generale della rivista – abbiamo pensato ad un prodotto editoriale tutto incentrato sul periodo classico del rock ma non in una maniera nostalgica, bensì in chiave critica. Spazio quindi a tanti illustri colleghi e personaggi che lo hanno vissuto e che hanno incontrato i big del pianeta e del nostro Paese».

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