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Le truffe dell’IA, allarme negli USA

Il clone di Tom Hanks prodotto dall’Intelligenza Artificiale usato in spot pubblicitari. Coinvolti altri due personaggi popolari
Una delle vittime: «I social media sono pronti a gestire l’ascesa dei deep fake dell’IA? Questo è un problema serio»
I rischi in vista delle elezioni presidenziali americane. Il tema al centro dello sciopero degli attori a Hollywood
Il falso Tom Hanks e, a destra, quello reale

L’intelligenza artificiale (IA) è al centro dello scontro fra gli attori e gli studios che sta bloccando Hollywood e i pericoli denunciati dalla categoria cominciano a dimostrarsi fondati. Negli ultimi giorni, diverse celebrità hanno denunciato lo sfruttamento di loro cloni prodotti dall’IA. Fra questi l’attore Tom Hanks, lo youtuber miliardario MrBeast e la giornalista televisiva americana Gayle King.

Tom Hanks è stato il primo dei tre a identificare il deep fake, con un post sulla sua pagina Instagram lo scorso primo ottobre, avvisando che non aveva nulla a che fare con esso. «Attenzione! C’è un video che promuove piani dentali con una mia versione creata dall’AI. Non ho nulla a che vedere con questo. Tom Hanks», il messaggio. 

Paradossalmente, era stato proprio Hanks ad affrontare l’argomento deep fake qualche tempo fa nel corso dell’Adam Buxton Podcast: «Ora chiunque può ricreare se stesso a qualsiasi età grazie all’intelligenza artificiale o alla tecnologia deep fake», aveva commentato. «Potrei essere investito da un autobus domani, ma le performance possono andare avanti all’infinito. […] Non ci sarà nulla che ti dica che non sono io. E avrà un certo livello di qualità realistica».

Lo youtuber miliardario MrBeast

Il giorno dopo, il 2 ottobre, Gayle King ha pubblicato un video dello stesso tenore di quello di Hanks sulla sua pagina Instagram, denunciando un falso creato dall’intelligenza artificiale, che aveva usato un video registrato di recente per promuovere il suo programma radiofonico. Il clone faceva la promozione a un prodotto che la giornalista ha detto di non conoscere né approvare. «Hanno manipolato la mia voce e il mio video per far sembrare che lo stia promuovendo», ha scritto sul post, avvertendo la sua comunità «di non lasciarsi ingannare». King ha ricevuto molti commenti a suo sostegno e ha espresso preoccupazioni per la gli effetti prodotti dai deep fake dell’IA.

Il 3 ottobre è toccato al personaggio di YouTube James Donaldson, noto come MrBeast, affidare alla piattaforma di social media X (ex Twitter) la denuncia di un suo clone generato dall’IA. Nello spot sott’accusa, MrBeast promuove una truffa che promette la vincita di un iPhone 15 pro.

Lo youtuber ha anche lanciato un allarme: «Le piattaforme di social media sono pronte a gestire l’ascesa dei deep fake dell’IA? Questo è un problema serio».

Un utente X ha commentato il post di MrBeast, dicendo di aver ricevuto l’annuncio sul loro TikTok, mentre un altro ha anche sollevato preoccupazioni per l’emergere di queste truffe.

Mentre non è stata creata o attuata alcuna legislazione ufficiale riguardante i fede fake dell’AI negli Stati Uniti, i legislatori stanno considerando la possibilità di regolamentare quelli politici in vista delle elezioni presidenziali del 2024.

Le proteste degli attori a Hollywood

Gli Studios e gli attori di Hollywood stanno negoziando l’uso dell’IA nelle produzioni cinematografiche. I membri della Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists hanno incluso l’IA fra le rivendicazioni nel loro sciopero in corso dall’estate.

La proposta degli Studios suggeriva che gli artisti dovessero essere scansionati, ricevendo solo un solo giorno di paga, e poi consegnare la proprietà completa della scansione, dell’immagine e della somiglianza alle aziende.

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