– Fra le novità ECM l’album “Outpost of Dreams” della cantante e autrice inglese, resa popolare da un brano del rapper Drake, con il pianista Kit Downes: lei 82 anni, lui 38
– «Un duo nato in modo casuale. Poi ho scoperto che rispondevo al senso di avventura nel modo di suonare di Kit». «Saltiamo insieme dal precipizio musicale nel futuro»
“Outpost of Dreams” è l’avamposto dei sogni di Norma Winstone, ma potrebbe esserlo anche di Enrico Rava. Se il secondo si mette a capo di un “quintetto senza paura” che riunisce una nuova generazione di musicisti, la cantautrice britannica duetta con un pianista di quattro decenni più giovane, conversando come se fossero contemporanei, condividendo un linguaggio costruito da tutte le ispirazioni della tradizione jazz. Passato e presente che s’incontrano per parlare del futuro, sperimentare, provare nuove avventure.
Norma Winstone è una leggenda per la sua agilità vocale, le sue sofisticate armonie e la sensibilità sia nei testi come nelle narrazioni senza parole. E, a 82 anni, ha raggiunto milioni di persone da quando una sua canzone The Tunnel è stata campionata dalla star canadese del rap Drake nel brano IDGAF (cento milioni di ascolti). «Non ascolto il rap soprattutto perché non capisco sempre quello che dicono ed è molto importante per me capire le parole», ha detto Winstone in una intervista radiofonica. La sua non è sicuramente la storia di un’artista sconosciuta che ha trovato la luce della ribalta grazie a Drake: nel corso della sua lunghissima carriera ha rilasciato più di trenta album, vinto premi e borse di studio.
Il prolifico Kit Downes, 38 anni, ha registrazioni con luminari del jazz, da Andrew Cyrille e Bill Frisell alla giovane sassofonista argentina Camila Nebbia, e ha vinto il più prestigioso premio per l’innovazione del festival del Mare del Nord a Rotterdam con il suo trio Enemy. In Outpost of Dreams (ECM), questo immenso bagaglio di esperienze si incrocia in quattro composizioni fra cover di Carla Bley, Ralph Towner, John Taylor e del violinista folk scozzese Aidan O’Rourke.
Il duo, dice Norma, «è nato in modo casuale». Nikki Iles, la pianista abituale di Winstone , non era disponibile per un concerto a Londra, «così ho prenotato Kit. Non avevo mai suonato con lui prima. E, naturalmente, poteva suonare tutto immediatamente e in modo sorprendente. Così abbiamo fatto qualche altro concerto e ho scoperto che rispondevo al senso di avventura nel suo modo di suonare. Non sai mai cosa succederà e adoro questa qualità. Quando London Jazz News raccolse una carrellata di auguri per il mio ottantesimo compleanno, Downes scrisse: “Non vedo l’ora di saltare di nuovo insieme dal precipizio musicale nel prossimo futuro”. Questo è il modo in cui la pensiamo entrambi. Vedremo dove ci porterà il progetto».
Winstone ha perfezionato il suo tono con una delicatezza costantemente luminosa nel registro superiore e un bagliore scuro nei bassi, mentre Downes è sempre in sintonia, lasciandosi andare nelle improvvisazioni nelle pause vocali. Jesus Maria di Carla Bley diventa uno sguardo sbalordito sulla vulnerabilità e la fede, e Out of the Dancing Sea di O’Rourke proietta l’incanto di una donna su scorci della natura.
Per Norma Winstone, aggiungere parole alla musica è stata spesso una questione di convivenza con una composizione fino a quando non rivela il suo messaggio interiore. «Sento che sto cercando parole che sono già nella musica. Sempre. È così che lavoro. E quando le parole arrivano, è come se fossero sempre lì».
El, la traccia che apre l’album, è un pezzo per la figlia più piccola di Kit Downes. «Improvvisamente vediamo un futuro / Lentamente sorgendo come una fontana» sono le poetiche parole di Winstone sula delicata melodia di Downes. Il titolo dell’album Outpost of Dreams deriva dalla riga finale del testo di Norma per The Steppe di Downes, quando descrive un paesaggio arido e vuoto emotivo. I sogni ricorrono in molti dei testi dell’album e In Search of Sleep”, con la voce parlata, affronta la loro assenza. La canzone tradizionale Black Is The Colour sembra invitare a rivisitazioni radicalmente diverse, la versione Winstone/Downes ha un’eleganza classica.
Altra novità ECM: Jordina Millà e Barry Guy, “Live in Munich”
Il contrabbassista Barry Guy e la pianista Jordina Millà hanno registrato Live in Munich per la ECM, un album di improvvisazioni a cascata a Schwere Reiter, sede della scena artistica libera di Monaco. Guy tira avanti e indietro contro la corsa di particelle di melodia e rumore di Millà, che spesso fa uso dell’interno del pianoforte. «Lavorare con questi colori è una grande sfida e gioia!», esclama Guy nei materiali della stampa.