La cantautrice canadese, fermata nel 2015 da un aneurisma, è tornata sul palco per un concerto ufficiale a pagamento, ed è stato un trionfo. L’emozione quando ha visto l’arena illuminarsi di migliaia di telefonini. Tanti ospiti per questo suo “debutto” e l’urlo liberatorio finale: «Viva la vecchiaia»
«Siete polvere di stelle e dorata», ha detto una raggiante Joni Mitchell a una folla di oltre 20mila persone sabato sera nel suggestivo Gorge Amphitheatre di Washington, durante la sua prima esibizione dal vivo con biglietto in più di 20 anni. Mitchell, 79 anni, stava citando Woodstock, la canzone che aveva scritto nel 1969 nei giorni inebrianti dopo il festival di cambiamento culturale, ma sabato scorso stava descrivendo un altro concerto, più moderno, quello suo: un mare di luci nel buio provenienti dai cellulari tenuti in alto dagli spettatori. Molti artisti sono probabilmente ormai avvezzi a questa consuetudine, ma è passato tanto tempo da quando Mitchell ha suonato un vero concerto: l’immagine dei cellulari che illuminano un’arena era, per lei, sconosciuta ed emozionante. «Sembrate una costellazione caduta», ha detto commossa alla folla, improvvisando alcune poesie.
Lo scorso luglio Joni Mitchell aveva sbalordito il mondo apparendo a sorpresa al Newport Folk Festival. Ma l’esibizione di sabato sera al Gorge, che ha coronato il secondo giorno del festival Echoes Through the Canyon organizzato da Brandi Carlile, è stata qualcosa di completamente diverso. È stata, per prima cosa, una maratona degna di una jam band: quasi tre ore di musica, ventiquattro canzoni, incluso un bis durante il quale Mitchell ha suonato la chitarra elettrica. Soprattutto, però, è stata una resurrezione. La voce di Joni Mitchell è sembrata ancora più forte, più ricca e più agile nell’anno successivo a quei video di Newport diventati virali. In quella performance, Brandi Carlile aveva spesso guidato Mitchell o assunto lei stessa i compiti di voce solista. Ma al Gorge, Mitchell aveva di nuovo il pieno controllo. C’era una rinnovata facilità nel suo movimento attraverso le melodie e una purezza perlacea nel suo tono. È stato un concerto mozzafiato. Sentire Mitchell suonare di nuovo certe note con quella voce inimitabile era come scorgere, in natura, un magnifico uccello che da tempo si temeva si fosse estinto.
La cantautrice canadese è stata raggiunta sul palco da numerosi artisti ospiti come Annie Lennox, Blake Mills, Lucius, Sarah McLachlan, Marcus Mumford, Celisse, Taylor Goldsmith di Dawes e altri. Secondo quanto riferito dal Los Angeles Times e Rolling Stone, Mitchell e i “Joni Jammers”, come li chiamava Carlile, hanno eseguito canzoni da tutto il catalogo della cantautrice canadese, tra cui Big Yellow Taxi, Night Ride Home, Raised on Robbery, Sex Kills, A Case of You, Both Sides Now e altro ancora. Come sottolinea il Los Angeles Times, Joni Mitchell ha anche proposto cover di standard come Summertime di Porgy and Bess, Love Potion No. 9, Why Do Fools Fall in Love? di Frankie Lymon & the Teenagers e Young at Heart, resa famosa da Frank Sinatra. A loro volta, alcuni “Joni Jammer” hanno assunto la voce solista per alcune delle canzoni più amate di Mitchell. Annie Lennox ha eseguito Ladies of the Canyon degli anni Settanta, Sarah McLachlan ha cantato Blue e Mumford ha interpretato California con l’aiuto di Blake Mills e Lucius.
Dopo la sua apparizione a sorpresa al Newport Folk Festival dello scorso anno, Mitchell si è concessa alla CBS Mornings per una rara intervista per discutere della performance. Il mese successivo le è stato conferito un dottorato honoris causa dal Berklee College of Music. La presidente della Berklee, Erica Muhl, l’ha definita «una forza per il cambiamento nel settore, aprendo la strada alle donne nella musica con un impegno incrollabile per raggiungere lo status che le spetta di diritto come una delle più grandi artiste musicali del mondo».
Dopo aver accettato il riconoscimento, la “lady del Laurel Canyon” ha dichiarato: «Vorrei che i miei genitori fossero vivi. Mia madre in particolare ne sarebbe davvero orgogliosa perché voleva che andassi al college. Ho frequentato la scuola d’arte che ho lasciato dopo un anno. Mi considerava una che molla. Quindi vedere questo risultato sarebbe davvero impressionante per lei. Vorrei poterlo condividere con lei».
Joni Mitchell è stata successivamente insignita del Premio Gershwin 2023 per la canzone popolare. Il 28 luglio pubblicherà un nuovo album dal vivo Joni Mitchell a Newport, che cattura il suo set del 2022 al festival. Per lei è una terza vita dopo l’ictus che l’ha colpita nel 2015. Per molti anni Mitchell è stata colpita da una condizione neurologica che ha descritto come «proveniente dallo spazio» che la «divorava viva». Ha avuto aneurismi cerebrali e riusciva a malapena a camminare. Era un miracolo che ci fosse una voce. Ma la vera meraviglia non era che Joni Mitchell stesse abbastanza bene da cantare a Newport, ma che fosse disposta a tornare sul palco.
Joni Mitchell ha smesso di fare dischi nel 2007, disgustata dall’industria. Quell’anno, ha detto che odiava la musica e poteva solo ascoltare i talk show alla radio. Ha illuminato l’esperienza umana e ha prodotto potenti connessioni inconsce tra generazioni di persone, ma si è isolata lungo la strada. Per anni ha osservato il mondo dalla sua casa in California, circondata dal mistero dei suoi quadri.
Dalla guarigione di Mitchell dall’aneurisma, il mondo sembra recuperare il tempo perduto, riconoscendo tardivamente la sua straordinaria influenza sulla musica popolare e conferendole un riconoscimento dopo l’altro. Tanti allori appesi al collo possono facilmente diventare pesanti, ma Mitchell ha accolto tutta questa fanfara con una leggerezza divertita: un luccichio, una risatina e un nuovo giro di vino pinot grigio. E, naturalmente, un’altra canzone. Ha cantato alcune vivaci cover di classici di quelli che ha definito i suoi «giorni di rock’n’roll» – Love Potion No. 9, Why Do Fools Fall in Love – ed ha chiuso con quello che ha presentato come «una canzone di Frank Sinatra», Young at Heart. Giovane nel cuore.
«Viva la vecchiaia!», ha esclamato con una risata alla fine dello show. Come se non fosse quello che aveva già detto tra le righe per l’intero, sorprendente set.