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I Santamarea vincitori assoluti di Musicultura

segnalisonori.it ha portato fortuna alla band palermitana che ha fatto incetta di premi alle finali allo Sferisterio di Macerata. «Dedichiamo questa vittoria al nonno, è stato il nostro primo sostenitore e ci ha avviato alla musica»
I Santamarea con l’assegno da 20mila euro per la vittoria a Musicultura2023

«Grazie, grazie a tutti! Siamo contentissimi non ce l’aspettavamo. Dedichiamo questa vittoria al nonno, è stato il nostro primo sostenitore e ci ha avviato alla musica», hanno detto emozionati i Santamarea di Palermo, Vincitori Assoluti con la canzone Santamarea della XXXIV Edizione di Musicultura Festival, diretta da Ezio Nannipieri.

«Nel brano Santamarea la band esprime una fervida immaginazione in una canzone espressivamente matura, dove testi recitati, cori, elettronica, figure ritmiche e accenti popolari concorrono all’armonia del risultato finale», si legge nella motivazione del premio. «Immagini e sensazioni evocate da statue e dipinti di una chiesa innescano un racconto tanto visionario quanto originale, in bilico tra sacro e profano, che incuriosisce, coinvolge e, nel farsi invocazione, commuove».

Flavio Insinna e Carolina Di Domenico conduttori della serata finale ripresa dalla Rai con Ermal Meta, uno degli ospiti della serata

Ai Santamarea vanno i 20mila euro del Premio Banca Macerata che investiranno nel loro progetto musicale, grazie ai voti del pubblico dello Sferisterio delle due serate. Il gruppo siciliano ha prevalso sugli altri artisti finalisti: AMarti con la canzone Pietra, Ilaria Argiolas con Vorrei guaritte io, cecilia con Lacrime di piombo da tenere con le mani, Lamante con L’ultimo piano, Simone Matteuzzi con Ipersensibile, Cristiana Verardo con Ho finito le canzoni e Zic con il brano Futuro stupendo.

I Santamarea hanno fatto incetta di riconoscimenti: dopo il Premio PMI per il Miglior Progetto Discografico e il Premio Unimarche per il miglior testo ricevuti nella serata inaugurale del Festival, nella finalissima si sono anche aggiudicati la Targa della Critica intitolata a Piero Cesanelli, l’ideatore di Musicultura e direttore artistico dalla prima edizione fino al 2019, consegnata da Fausto Pellegrini di Rainews24.

Lo Sferisterio di Macerata gremito di spettatori per le finali del premio Musicultura2023

Segnalisonori.it ha portato fortuna alla band di Carini, sostenuta alla vigilia delle serate finali di Musicultura con una intervista che vi riproponiamo.

C’è un forte legame fra il mare e i fratelli Gelardi. «Ogni giorno lo vediamo dalle vecchie case del Lungomare Cristoforo Colombo a Carini, dove siamo nati e cresciuti», racconta Stefano. «Per questo motivo, il primo pensiero, quando abbiamo dovuto pensare al nome del gruppo, lo abbiamo rivolto al mare». 

Troppo adolescenziale e un po’ demenziale quel Gelardi al limone con il quale si erano presentati «nel paleolitico», sorride Stefano. «È venuto fuori Santamarea, che si collega con il mare e introduce un concetto spirituale». Contenuto nell’omonimo brano con cui i Santamarea sono entrati fra gli otto vincitori di Musicultura 2023«La canzone esprime il nostro rapporto spirituale con il mare. È una sorta di invocazione al mare. È un brano-manifesto».

A rafforzare lo stretto rapporto con il mare anche la scelta di affrontare il viaggio di avvicinamento alle finali di Macerata a bordo della nave traghetto che da Palermo li ha trasportati a Civitavecchia. «È un’idea un po’ romantica, a sottolineare che veniamo dal mare e poi è più comodo per portarci appresso gli strumenti», spiega Stefano Gelardi, raggiunto al telefono al momento dell’attracco della nave al porto laziale. Stefano, voce (e portavoce) della band, porta con sé i synth, mentre i fratelli Francesco e Michele, rispettivamente, la chitarra e la batteria. Noemi Orlando – nessuna parentela, né legami sentimentali («è un’amica», sottolinea Stefano) – è la Tina Weymouth del gruppo: suona il basso come la celebre musicista dei Talking Heads.

La musica nel sangue, la madre è cantante ed anche il nonno ha suonato per una vita intera, Stefano Gelardi ha convinto i fratelli a mettere su una band nel 2019, dopo aver seguito un laboratorio di scrittura di canzoni. Importante nel passaggio da Gelardi al limone a Santamarea è stato l’incontro con il musicista e produttore Roberto Cammarata, “deus ex machina” della Rappresentante di Lista e di altre band palermitane. «Ci ha indicato la strada da seguire, gli studi e gli ascolti da fare. Ci ha fatto cambiare il modo di suonare. Insomma, sono nati i Santamarea».

Oggi punti di riferimento della giovane band di Carini sono gli Alt-j e Florence and The Machine, che si possono avvertire nel brano con cui sono in gara a Musicultura. «Ma è importante anche il contributo della canzone d’autore, noi attingiamo anche dai testi di Lucio Dalla e Fabrizio De André», sottolinea Stefano Gelardi. E dalla letteratura, da quella Divina Commedia che fa capolino nel testo attraverso uno dei personaggi che più colpiscono la fantasia degli studenti: Caron dimonio. In Santamarea, Caronte traghetta alla fonte battesimale che porta la carnalità in un’altra dimensione. «C’è anche qualcosa dell’immaginario gotico», riprende il frontman della band. «E il finale è liberatorio con quel coro popolare che si rivolge alla world music, orizzonte musicale al quale guardiamo con estremo interesse». Il brano è dettato dal cadenzare della grancassa e si muove fra celestiali chiarori e bassi oscuri, mettendo in rilievo il contrasto fra sacro e profano. 

Musicultura 2023 rappresenta il primo passo dei Santamarea. Il prossimo sarà un secondo singolo in luglio, «per poi puntare il prossimo anno almeno a un EP». Grazie al premio di Musicultura, il progetto potrà essere portato a termine.

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