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È siciliana la miglior dj d’Italia

– Al terzo tentativo, la palermitana Claudia Giannettino è stata incoronata “regina della nightlife” al termine della manifestazione “Dance Music Awards 2023” al Cocoricò di Riccione
– «Sono davvero fiera e orgogliosa di portare per la prima volta in Sicilia questo grande riconoscimento. Domani lo mostrerò ai miei alunni per dimostrare che i sogni si possono realizzare»

Di anno in anno ha scalato piano piano il podio. Terza nel 2022, seconda l’anno dopo, quest’anno finalmente Claudia Giannettino è stata incoronata la “regina della nightlife” nazionale: “miglior woman dj” al termine della manifestazione “Dance Music Awards 2023” che si è svolta al Cocoricò di Riccione.

«Una vittoria inaspettata», commenta con orgoglio un po’ ammosciato dalla stanchezza e dal raffreddore di una notte di baldorie e di una odissea aerea che l’ha vista rientrare a Palermo alle cinque del mattino per il ritardo del volo da Bologna. «Sono davvero fiera e orgogliosa di portare in Sicilia questo grande riconoscimento. È la prima volta che una siciliana vince».

Per raggiungere il traguardo agognato la professoressa palermitana ha dovuto superare l’agguerrita concorrenza di nove sue colleghe, «tutte importanti e bravissime», il “voto popolare” espresso tramite sms e whatsapp e il parere di una giuria tecnica che ha valutato il percorso svolto dai pretendenti al trono nel corso del 2023. Alla fine, è uscito il nome della dj siciliana.

Domani Claudia Giannettino smetterà il vestito lungo e nero da gran serata per indossare tailleur o maglione e pantaloni e tornare a sedersi dietro alla cattedra di una scuola primaria di Palermo insegnando matematica, scienza e tecnologia a una ventina di amorevoli scriccioli. «Torno subito dai miei bambini», dice. «Io spiego loro sempre che se hanno dei sogni devono dare il massimo per raggiungerli, senza mai arrendersi davanti alle difficoltà. Oggi posso dimostrarglielo. Era un sogno che inseguivo da tempo. Porterò il premio a scuola per mostrarlo».

La vittoria del prestigioso premio, naturalmente, aumenta le sue quotazioni come dj. Le si sono aperte già nuove prospettive?

«In effetti, subito dopo la consegna del premio, sono stata avvicinata da diversi art director e proprietari di locali che mi hanno contattato per alcune serate».

Queste nuove prospettive la distoglieranno dai suoi impegni scolastici?

«Per niente al mondo lascerò mai i miei bambini. I due impegni continueranno a camminare in parallelo. Le mie più grandi soddisfazioni sono quando la mattina vedo gli occhietti di quei cuoricini che mi aspettano. Sono la gioia della mia vita».

Maestra di giorno, dj di notte. Claudia Giannettino ha cominciato intorno ai 18 anni a giocare con piatti e console. «Sin da piccola ho avuto la passione per la musica. A 10/11 anni frequentavo i locali dove si ballava di pomeriggio. Le mie amiche danzavano, io invece stavo seduta a guardare il dj, seguivo come metteva i dischi, la sua gestualità», racconta. «Più tardi acquistai una console e, sola a casa, cominciai a provare da autodidatta. La sera seguivo un amico che andava a far serate e, in una di queste, mi fece debuttare davanti a più di mille persone. È stata una grande emozione… Poi ho cominciato a farmi strada da sola. A quei tempi era un ambiente chiuso, per le donne era difficile farsi avanti…».

Qualche trasmissione nelle radio, ma soprattutto tanta gavetta. «Perché io preferivo le serate, mi piaceva stare a contatto con il pubblico, l’energia che mi dava». Fino a crearsi un “personaggio artistico”, «che è un modo di stare sul palco, di proporsi al pubblico. A me piace interagire con le persone, richiamarle, farle alzare le mani, coinvolgerle, altri invece sono più concentrati sulla musica». 

La musica preferita da Claudia Giannettino è l’house, «ma può variare in base al pubblico che mi trovo davanti». «Io non scelgo mai prima il set, vado a braccio», spiega il suo metodo di lavoro. «La capacità del dj sta nel “leggere la pista”, capire il pubblico. In genere, io lancio tre dischi di prova per vedere come si muovono le persone. Sulla base delle reazioni, scelgo le selezioni successive. Pur rimanendo nelle mie corde house, posso inserire dei cantati in sottofondo per avvicinarmi a musiche più commerciali o radiofoniche». 

Cadute tutte le discriminazioni, anche nei cachet? 

«Sì, oggi sono molte le donne dj, anche in Sicilia siamo davvero tante».

Maestra e dj. Non sono due mondi opposti, inconciliabili? Da una parte la scuola, il regno delle regole, dell’educazione, dell’ordine, dall’altra la nightlife, il tempio della trasgressione, della frenesia, dell’eccesso.

«Esiste una visione distorta del mondo della notte. Tutti pensano alla droga e all’alcol, ma non è così. Io, ad esempio, sono astemia, bevo acqua, al massimo una Red Bull. E tanti addetti ai lavori sono come me. Non si va in discoteca in cerca di anfetamine. Le droghe sono diffuse in tanti settori».

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