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“Berlino”, per inseguire il successo de “La Casa di Carta”

Si gira lo spin-off/prequel su Berlino, uno dei personaggi più amati della serie spagnola diventata un fenomeno globale di Netflix. «Nella storia ci sono dei toni anche di commedia, pur restando comunque centrale il racconto delle rapine che compie»

«La rapina può anche arrivare alla fine, ma la storia di Berlino continua». Così Netflix, lo scorso anno, aveva annunciato l’arrivo nel 2023 di Berlino: lo spin-off della serie La Casa di Carta incentrato sull’iconico personaggio di Berlino, interpretato da Pedro Alonso. «Ci sono solo dieci cose che possono trasformare una giornata terribile in una meravigliosa. Il primo è l’amore. E per la verità, non era questo il caso. La mia terza moglie mi aveva appena lasciato… La seconda è un bottino di oltre dieci milioni di euro. Ma non era nemmeno questo il caso. Stavamo per mettere a punto una rapina molto più grande, quella di oggi è stata facile. Ma se hai una brutta giornata, puoi finire per mettere in ginocchio un uomo miserabile e mirare alla sua testa», questo l’inizio della sceneggiatura rivelato da Alonso all’inizio della conferenza stampa internazionale in streaming da Madrid.

Berlino, a sinistra, con suo fratello “Il Professore” a destra nella serie “La Casa di Carta”

Berlino era la “mente” del colpo alla Banca di Spagna, fratello maggiore di Sergio Marquina, conosciuto come “Il Professore”, che aveva il compito di guidare le operazioni. Un personaggio con una personalità piena di sfaccettature, interessante, cool, imprevedibile, per il quale non c’è mai stato un percorso definito, perché può in ogni momento deviare. Sono alcuni degli aspetti che hanno spinto Alex Pina, il creatore di La casa di carta a firmare insieme a Esther Martínez Lobato uno spin-off/prequel su Berlino (Pedro Alonso) uno dei personaggi più amati della serie spagnola diventata un fenomeno globale di Netflix, che si è conclusa a dicembre 2021 con la seconda parte della quinta stagione. 

Della nuova serie per la piattaforma, La casa di Carta: Berlino, sono al via le riprese («finiremo di scrivere le puntate durante la lavorazione» aggiunge Pina). Fra le ambientazioni principali sono Spagna e Francia. «Ci siamo chiesti come potessimo viaggiare nella personalità di Berlino. Qui troverete messo in luce un suo aspetto leggero e anche romantico. Nella storia ci sono dei toni anche di commedia, pur restando comunque centrale il racconto delle rapine che compie», aggiunge Pina. «Lasciamo stavolta un po’ da parte gli aspetti più cupi e certi comportamenti di psicopatico di Berlino (che in La Casa di Carta si sacrifica per i compagni, ndr). Qui torniamo alle sue origini».

Pedro Alonso nel ruolo di Berlino

Gli appassionati della serie “madre”, troveranno anche «dei legami con quell’universo, ma questa è una storia molto diversa, conosciamo più a fondo Berlino, e aspetti meno raccontati della sua vita, come essere stato un gigolo prima di diventare rapinatore». Sapendo qual è stata la fine di Berlino ne La casa di carta (del quale ha debuttato a giugno sulla piattaforma il remake coreano) «la sfida è stata pensare al suo passato, andare indietro nel tempo (in un periodo che non viene definito) e vederlo fare cose che non avremmo immaginato, come vederlo innamorato» sottolinea Esther Martínez Lobato.

«Mi emoziona come Berlino continui a farmi regali come attore tra un ciclo che finisce e uno nuovo che inizia», interviene il protagonista Pedro Alonso. «Questo personaggio è come un lunapark, che (idealmente) sa sopravvivere alla morte, al limbo, all’inferno, passare da un lato oscuro a uno più leggero». Veniamo «dal mondo ostile di La Casa di carta, in questa nuova serie c’è qualcosa di più leggero. Non vuol dire che non sia un mondo anche tragico e scatenato, ma ha anche aspetti più confortevoli. Ci ritrovo l’atmosfera di alcuni grandi film del cinema classico».

Al fianco di Alonso ci saranno Michelle Jenner, nei panni di Keyla, «un ingegnere informatica molto abile con i computer, meno con le emozioni»; Tristan Ulloa è Damian, un grande amico di Berlino, «un po’ il suo “grillo parlante”»; Begona Vargas, nei panni di Cameron, è una giovane donna piena di vita e un po’ folle; Julio Pena è Roi, il principale collaboratore di Berlino, in cui «ho una fiducia assoluta, perché mi ha salvato da una situazione di vita molto dura»; Joel Sánchez è Bruce, «un personaggio un po’ folle, che vive secondo il motto “carpe diem”, vuole godersi il presente».

Dopo anche la pandemia «avevamo voglia di fare qualcosa più leggero, in un mondo dove abbiamo la guerra in Europa e la crisi economica dietro l’angolo», aggiungono Pina e Martinez Lobato. «Per noi è anche un ritorno dopo anni alla commedia».

Naturalmente c’è il rischio di un paragone con la serie “madre” e c’è la pressione di confrontarsi con il pubblico: «Sappiamo che già molti aspettano questa nuova serie e che magari vorrebbero ritrovare toni e ed emozioni de La casa di Carta. Qui però c’è un dna diverso».

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