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Una voce siciliana per Andrea Parodi

– Il mazarese Cico Messina si è aggiudicato il premio per la migliore cover di un brano del compianto leader dei Tazenda. A trionfare è stata la bandautora de Martorelles Sandra Bautista
– Fra gli ospiti della manifestazione l’icona della musica argentina Teresa Parodi, che a 76 anni continua a cantare e scrivere «ciò che mi impressiona, ciò che mi emoziona, ciò che mi commuove»

Anche quest’anno al Premio Parodi un musicista siciliano porta a casa un premio. Anzi due. In questa edizione, la numero 17, è stato il mazarese Cico Messina, una delle realtà emergenti fra le più interessanti, ad aggiudicarsi il premio per la migliore cover di un brano di Andrea Parodi in ex aequo con il colombiano Valdi: «Ho presentato Amargura», racconta. «E poi mi hanno dato anche il premio dei concorrenti, che è quello assegnato dagli stessi concorrenti. Ci siamo votati in pratica».

Cico Messina mentre ritira il premio (foto Massimo Sechi)

«Tutte le proposte erano molto interessanti», secondo il cantautore siciliano che ha cantato Cleo e Sodà, due sue composizioni, davanti al folto pubblico del Teatro Massimo di Cagliari. «Credo che Sandra meritasse di vincere». La bandautora de Martorelles Sandra Bautista, Catalogna, è l’artista che ha vinto il prestigioso contest di world music che si è svolto dal 10 al 12 ottobre. Per l’artista catalana è stato un vero e proprio trionfo: a lei anche il premio della critica, le menzioni per musica e arrangiamento, il Premio Bianca d’Aponte International e il premio dei giovani in sala.

Il Premio della giuria internazionale è andato all’argentino Gabo Naas, al friulano Alvise Nodale la menzione per il miglior testo. Fra gli altri finalisti, anche Andrea Bitai (Ungheria / Udine), Cristina Cafiero (Napoli), Chiara D’Auria (Tito – Potenza), Carlo Vannini (Napoli).

La bandautora de Martorelles Sandra Bautista, Catalogna, vincitrice del Premio Andrea Parodi 2024 (foto Massimo Sechi)

La manifestazione dedicata ad Andrea Parodi, compianto leader dei Tazenda, scomparso nel 2006, è nata dopo un grande concerto-tributo tenutosi all’anfiteatro romano di Cagliari, con l’intento di preservare quell’eredità artistica e morale, di far conoscere un personaggio dalla voce unica, che ha contribuito alla diffusione della musica e della cultura sarda. «Quando ero piccolo, mi ricordo esattamente l’interpretazione dei Tazenda al Festival di Sanremo. Mi colpì la vocalità di Andrea Parodi, mi colpirono moltissimi i suoni, inediti per quel tempo a Sanremo, permeati di world music, strumenti etnici», ricorda Cico Messina. «Avendo poi scelto questo percorso nella vita, appassionandomi alle sonorità etniche, dedicandomi alla ricerca etnomusicologica, quel mondo esercita un’attrazione su di me. Inoltre, ritenevo che la mia proposta potesse essere adatta al contesto».

Ospite speciale è stata l’icona della musica argentina Teresa Parodi, che ha ricevuto il Premio World Music International. A 76 anni, la creatrice di classici come Apurate, JoséPedro CanoeroLa canción es urgente e María Pilar non ha più quella criniera che la caratterizzava, ma i suoi occhi chiari brillano con la stessa fermezza. Ha ancora una passione accesa per il suo mestiere e la stessa voglia di scoprire nuovi sentieri. Negli ultimi tempi, ha pubblicato due grandi opere: Mojones, insieme a Liliana Herrero e Juan Falú, e il sublime Retratos de familia, un disco realizzato con la partecipazione integrale di diversi membri della sua famiglia, tra cui figli e nipoti. 

L’esibizione di Teresa Parodi, icona della musica argentina (foto Massimo Sechi)

«Quando ho iniziato, volevo scrivere canzoni per raccontare le cose che mi succedevano con il mio ambiente, con la mia comunità, quella che abitavo in quel momento», racconta. «Il tempo e gli anni mi hanno dato il mestiere in modo che, fino ad oggi, le canzoni continuino ad uscire. Ho sempre voluto ritrarre ciò che vedevano i miei occhi. Vale la pena fare canzoni. Continuo a scrivere ciò che mi impressiona, ciò che mi emoziona, ciò che mi commuove. Di quello che sento, voglio lasciare qualcosa scritto, come un ritratto, un pensiero, un sentimento».

Le canzoni di Teresa Parodi si distinguono non solo per la loro bellezza musicale, ma anche per il contenuto sociale e politico. Negli anni della dittatura militare in Argentina (1976-1983), Teresa Parodi è stata una voce coraggiosa che ha denunciato le ingiustizie e la repressione, anche se in modo velato, data la censura e i pericoli del regime. È riuscita a trasformare la sua arte in un veicolo per raccontare le lotte del popolo argentino, specialmente quelle delle classi più umili e degli emarginati.

Il Premio Parodi è stata la seconda tappa di un tour partito l’11 ottobre da Roma e che porterà l’artista argentina venerdì 18 sul palco dell’Ariston di Sanremo per ritirare il Premio Tenco 2024. 

L’affollata sala del Teatro Massimo di Cagliari in occasione della finale della XVII edizione del Premio Andrea Parodi (foto Massimo Sechi)

A Cagliari, sul palco nella serata finale, anche Antonello Salis, fisarmonicista e pianista simbolo del jazz internazionale, al quale è andato il Premio Albo d’oro, assegnato a personalità che abbiano contribuito a diffondere e promuovere la Sardegna e la cultura sarda. E, inoltre, una cantautrice italiana di grande valore come Patrizia Laquidara, artista eclettica e raffinata.

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