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Un raro Gram Parsons per il Record Store day

– Pubblicata la registrazione dell’ultimo concerto dell’ex Byrds. Considerato il “padre del country” è diventato un’icona del rock
– La figlia Polly parla con il fantasma del padre nella stanza dove si suicidò cinquant’anni fa. È stato il suo spirito a far ritrovare il disco?
 – Fra le uscite in edizioni limitate per il Black Friday del 24 novembre anche The Doors, Grateful Dead, Joni Mitchell, Linkin Park, Little Feat, Prince, ma anche Finardi, Litfiba, Vecchioni

Su un sentiero del famoso Cap Rock del Parco Nazionale di Joshua Tree una croce grezza fatta di pietre scure sotto uno scarabocchio di graffiti arancioni è il memoriale improvvisato a Gram Parsons. Che proprio lì, nella stanza 8 del Joshua Tree Inn, è morto per una overdose il 19 settembre 1973, all’età di 26 anni.

La rockstar degli anni Settanta era in profonda connessione con il parco nella vita e nella morte. Tanto che i fan, soprannominati “grampires”, si recano in pellegrinaggio in questa polverosa zona del deserto del Mojave decenni dopo la morte del musicista americano. Spesso lasciano plettri per chitarra, lettere scritte a mano, bottiglie di whisky vuote e, una volta, perfino una statua di cartapesta a grandezza naturale del cantante. Alcuni sfregiano le rocce con disegni difficili da eliminare. 

Il memoriale improvvisato nel parco del Joshua Tree a ricordo di Gram Parsons

La tragica fine di Gram Parsons è segnata da un “giallo”. Il suo cadavere fu rubato e dato alle fiamme nel Joshua Tree. Il furto e l’incenerimento furono attribuiti al tour manager Phil Kaufman, un ribelle vicino alla setta di Manson, che si difese dichiarando che stava operando sotto i desideri di Parsons e del roadie Michael Martin. 

La stanza 8 del Joshua Tree Inn

Con il fantasma del padre si trova spesso a comunicare la figlia Polly Parsons. Abituale frequentatrice del deserto del Joshua Tree Inn e della stanza 8 del Joshua Tree Inn, all’interno della quale dice di parlare con lo spirito del padre. E quando è invitata, accetta prontamente di incontrarsi allo Chateau Marmont, dove il pioniere del country-rock ha vissuto di tanto in tanto durante il suo periodo a Los Angeles, in particolare mentre registrava il suo album di debutto da solista, GP. (La copertina di quel lavoro lo mostra seduto nella hall dell’hotel, il cappello appeso alla sedia e una bottiglia di whisky appoggiata sul tavolo).

Non è accertato se durante questi dialoghi con l’Oltretomba o se per un colpo di fortuna, Polly ha ritrovato The Last Roundup: Live From the Bijou Café di Filadelfia, la registrazione dell’ultimo concerto tenuto dal padre il 16 marzo 1973, il cui album sarà pubblicato il prossimo 24 novembre in occasione del Record Store Day legato al Black Friday che si celebra in tutto il mondo.

Gram Parsons, pseudonimo di Ingram Cecil Connor III (Winter Haven, 5 novembre 1946 – Joshua Tree, 19 settembre 1973)

Gram Parsons è un mito del rock. Era considerato il padre del movimento country-rock, che chiamava «musica americana cosmica». È stato membro dei Byrds per quattro mesi tumultuosi e poi ha co-fondato i Flying Burrito Brothers con Chris Hillman, anche lui fuoriuscito dai Byrds, prima di intraprendere una breve carriera da solista. È cresciuto in Georgia e Florida, erede di un impero di agrumi, tra soldi e tragedia: suo padre è morto per suicidio e sua madre per cirrosi legata all’alcol. Armato di un fondo fiduciario e di un sostanziale bagaglio emotivo, Parsons intraprese una breve ma profonda carriera musicale, scrivendo in uno stile country hippie inquietante che era all’avanguardia quanto poco commerciale.

Era adorato da colleghi come Keith Richards, che è stato influenzato dell’atmosfera “cosmo country” di Parsons e l’ha applicata ai Rolling Stones. E c’è un filo rosso che lega Parsons a band contemporanee come Wilco e My Morning Jacket, che portano avanti un suono progressivo americano.

Quando è andato da solo, ha arruolato i talenti di un’allora sconosciuta Emmylou Harris e di James Burton e Glen D. Hardin, membri della band di Elvis Presley, per registrare GP. Ma quando arrivò il momento di mettersi “on the road” nel 1973 per presentare “live” l’album, fu tradito dai suoi musicisti. Mise su in fretta e furia un gruppo sgangherato, i Fallen Angels, e partì per un drammatico viaggio, segnato da un denso uso di droghe e alcol, litigi e perfino un arresto. In alcuni concerti Gram non riusciva nemmeno a stare in piedi sul palco, ma in altri si realizzava una alchimia che rendeva l’esibizione magica, carica di emozioni. Uno di questi fu proprio lo show al Bijou Café di Filadelfia.

È stato Dave Prinz, co-fondatore della catena di negozi di dischi, a scoprire la rarità. Aveva iniziato a raccogliere materiale di Parsons in concomitanza con l’uscita nel 2007 di una registrazione del concerto dei Flying Burrito Brothers, Live at the Avalon Ballroom 1969. Il documento, denominato Gram Parsons Archives, Vol. 1, fu pubblicato sotto la nuova etichetta Amoeba Records aperta da Prinz. Non ci fu però un seguito. Soltanto durante il rinnovo del negozio di Los Angeles, Prinz si imbatté nei nastri di Last Roundup

Prinz, oggi settantene, in gioventù aveva visto Parsons esibirsi in diversi locali sold-out, ma l’affluenza quella notte del 1973 a Filadelfia non fu particolarmente importante. Dopo interpretazioni stellari di The New Soft Shoe e Sin City, si percepisce una leggera spruzzata di applausi educati. Nonostante una platea freddina, la band suona con fascino e concentrazione.

Prinz ha quindi deciso di riaprire l’etichetta dormiente Amoeba Records, avviando una campagna di crowdfunding per finanziare l’uscita in modo indipendente. Ha raccolto quasi il triplo dell’obiettivo, 50.000 dollari, e, con la benedizione di Polly, il progetto è andato in porto.

È un percorso non tradizionale per un rilascio da un artista così influente, in particolare uno la cui leggenda cresce di anno in anno e per il quale c’è una quantità sempre più limitata di materiale con cui lavorare. L’intera carriera di Parsons può essenzialmente essere imbottigliata in cinque anni di lavoro. Anche il compianto Francesco Virlinzi, con la sua etichetta Cyclope, diede alle stampe uno splendido album tributo dedicato a Gram Parsons, nel quale figura la figlia Polly, oltre a Steve Wynn, Uncle Tupelo, Bob Mould & Vic Chesnutt e molti altri ancora. «Era davvero importante per me che le persone che amano Gram sentissero di dare un contributo, una partecipazione», dice Polly. «Questa è stata una bella iniziativa».

Prinz è già a caccia di un nuovo capitolo nell’archivio di Gram Parsons. Questo sarebbe un vero Santo Graal: il primo album da solista di Parsons, prodotto da Terry Melcher. Prinz dice di aver sentito una registrazione a una festa al Chateau. E ha un indizio su dove potrebbero essere i nastri. «Sono in un caveau in Inghilterra da qualche parte», rivela. «E lo troverò».

Alcune delle uscite per il Record Store day del Black friday

Oltre alla rarissima registrazione ritrovata di Gram Parsons, per il Record Store Day Black Friday si annunciano moltissime uscite di dischi introvabili, ristampe, nuove edizioni. Le pubblicazioni in edizione limitata comprendono artisti come The Doors, Grateful Dead, Joni Mitchell, Linkin Park, Little Feat, Prince, Sia, ma anche Rettore, Eugenio Finardi, Litfiba, Roberto Vecchioni e molti altri. Saranno disponibili dal 24 novembre presso i negozi di dischi indipendenti che aderiscono all’iniziativa. L’elenco delle uscite e altre info si possono trovare sul sito https://smi.lnk.to/RSDBlackFriday.

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