– Film e serie tv in uscita questa settimana. Su Rai1 “La Storia” dal capolavoro di Elsa Morante, mentre su Disney+ Maya Lopez alias Echo è una supereroina non udente e con una protesi alla gamba
– Su Netflix il nuovo reality show “The Trust” sulla scia del successo di “Squid Game La Sfida” ed il film “Lift” nel filone sulle grandi rapine stile “La casa di carta”
“La Storia” (da lunedì 8 gennaio su Rai1)
«Avere la grandissima occasione di raccontare con una voce di donna “la Storia”, che spesso invece viene raccontata dagli uomini». È una delle ragioni per le quali Jasmine Trinca ha accettato di subito di diventare a protagonista di La Storia, la serie diretta da Francesca Archibugi, in onda in quattro serate a partire da lunedì 8 gennaio in prima serata su Rai 1 e tratta dall’omonimo capolavoro di Elsa Morante, uscito cinquant’anni fa, fra le polemiche, ma accolto da un grandissimo successo di pubblico. In questa nuova trasposizione tv (a 38 anni da quella diretta per Rai2 da Luigi Comencini con Claudia Cardinale), ci sono fra gli interpreti anche Elio Germano, Asia Argento, Lorenzo Zurzolo, Francesco Zenga (al debutto) e Valerio Mastandrea.
«Per me Elsa Morante è un nume tutelare, ho chiamato mia figlia Elsa in omaggio a lei», racconta l’attrice. «La storia è il mio romanzo d’elezione, e sono di Testaccio il quartiere dove è ambientata gran parte della trama. Sentirsi offrire un ruolo come questo è qualcosa che aspetti per tutta la vita». Nel racconto (una produzione da 17 milioni di euro) che prende il via nella Roma popolare d’inizio anni Quaranta, Jasmine Trinca è Ida, maestra di scuola, di origine ebraiche (che tiene nascoste), vedova e madre di un figlio sedicenne, Nino (Zenga), pieno di vita, ribelle e, all’inizio, fascista entusiasta. Un giorno, la donna è vittima di uno stupro da parte di un giovane soldato tedesco ubriaco. La violenza provoca una gravidanza, che Ida porta avanti. Nasce così, in segreto, Giuseppe, detto Useppe, che con la mamma vivrà alcune delle fasi più dure e violente della guerra e di ciò che ne scaturisce. «Ida è come una capretta disgraziata che ha paura di stare al mondo ma è anche un personaggio con una grandissima forza, epico», aggiunge Trinca. «Morante guarda agli ultimi con sconfinato amore, ci si può confrontare con lei solo con grandissima umiltà».
Il suo racconto «non è mai individuale, parla di una collettività e di come la guerra sempre affligge i poveri, perché la fanno i potenti». A firmare la sceneggiatura sono la regista, il premio Strega Francesco Piccolo, Ilaria Macchia e Giulia Calenda, tra le firme quest’anno anche dello script di C’è ancora domani, nonché nipote di Luigi Comencini e figlia di Cristina, cosceneggiatrice con Suso Cecchi D’Amico dell’adattamento del 1986: «Allora ero troppo piccola per guardarlo, e quando mi hanno offerto il progetto ho preferito aspettare prima di vedere la versione di mio nonno, per non rischiare di esserne troppo influenzata».
Anche Francesca Archibugi non ha visto prima l’adattamento di Comencini, «che oltre a essere un grandissimo regista, ha realizzato secondo me il capolavoro televisivo per eccellenza, Pinocchio… e per La Storia già il confronto con il libro era schiacciante». Quando la cineasta ha accettato il progetto ha posto «al produttore Roberto Sessa delle condizioni: la prima era di non avere attori stranieri fra gli interpreti, pur essendo questa una coproduzione. Sentivo che doveva esserci un cast ispirato e oculato».
Il romanzo all’uscita nel 1974, per volontà dell’autrice, fu pubblicato da Einaudi direttamente in edizione tascabile e vendette in pochissimo tempo un milione di copie: «Erano anni in cui non si poteva raccontare gente povera che perdeva, il proletariato doveva sempre trionfare», ricorda Piccolo. «Elsa Morante si ritrovò contro tutti i giornali di sinistra, subì un attacco violentissimo, anche da Pasolini».
Un romanzo del genere «ci riporta anche a quello che succede oggi, la propaganda di chi vuole farci passare per giusta una guerra che viene subita da chi la vive per difendere i privilegi altrui», osserva Elio Germano. «Ci ritroviamo nella stessa assenza di senso». Questa Storia «ci riguarda tutti in qualche modo», spiega Asia Argento. «Ad esempio, mia nonna era ebrea, mio nonno partigiano, ma erano racconti un po’ tabù, perché c’erano dentro troppo dolore, troppi traumi».
“Criminal Record” (da mercoledì 10 gennaio su AppleTV+)
Creato dal candidato al BAFTA Award Paul Rutman (Vera, Indian Summers), Criminal Record è un nuovo avvicente thriller poliziesco ambientato a Londra e interpretato dal premio Oscar Peter Capaldi e da Cush Jumbo. Nel centro di Londra due brillanti detective, una giovane all’inizio della carriera e un detective ben ammanicato e deciso a proteggere il proprio retaggio, vengono trascinati da una telefonata anonima in una lotta per porre rimedio a un errore giudiziario. La serie tocca i temi della discriminazione razziale, del fallimento delle istituzioni e della ricerca di un terreno comune in una Gran Bretagna polarizzata.
“The Trust” (da mercoledì 10 gennaio su Netflix)
Netflix lancia un nuovo reality show, The Trust. Si tratta di un esperimento sociale pronto a seguire il successo di Squid Game La Sfida. Come funziona? Undici sconosciuti ricevono 250mila dollari da dividere equamente. Prenderanno la parte che gli spetta oppure cercheranno di escludersi a vicenda, attratti dalla possibilità di tenere più denaro per sé? La natura umana è sottoposta a una prova estrema mentre l’avidità e la diffidenza minacciano di distruggere anche le relazioni più solide. In questo gioco tutti entrano da vincitori e tutti possono uscirne come tali se decidono di condividere.
“Echo” (da mercoledì 10 gennaio su Disney+)
Il suo debutto nel Mcu era stato nella serie Hawkeye (2021). Ora Maya Lopez alias Echo antieroina/supereroina nativa americana, non udente e con un passato traumatico viene raccontata con molti più colori, tra dramma familiare e action nella nuova serie in cinque episodi Marvel, Echo al debutto da mercoledì 10 gennaio su Disney+.
Nel ruolo della carismatica protagonista torna Alaqua Cox, attrice della nazione Menominee e Mohicana, realmente non udente e con una gamba prostetica (elemento integrato nella trama) che non le ha impedito di mostrare in entrambe le serie grandi capacità anche nelle scene di combattimento. Vincent D’Onofrio presta d nuovo il volto a un iconico cattivo Marvel, Kingpin; Chaske Spencer, Tantoo Cardinal, Devery Jacobs, Zahn McClarnon, Cody Lightning e Graham Greene. Alla regia ci sono Sydney Freeland, appartenente ai navajo e la cineasta aborigena Catriona Mckenzie.
«Con Maya siamo molto simili, siamo cresciute vivendo un trauma», ha spiegato nella conferenza stampa internazionale in streaming Alaqua Cox. «Ad esempio, io negli anni della crescita, ho vissuto un’amputazione. Quindi, ho attraversato molti tipi diversi di interventi chirurgici da bambina. Questo mi ha reso una guerriera, in un certo senso. Mentre Maya, ha dovuto affrontare la morte di sua madre, e molti altri tragici eventi. Siamo entrambe guerriere, siamo dure, siamo toste… siamo uguali».
Per la protagonista è stato anche importante «mostrare agli spettatori che le persone con amputazioni e le persone con disabilità possono fare qualsiasi cosa», sottolinea. «Anche se sono sorda e ho un’amputazione, sono riuscita a eseguire personalmente gran parte dei miei combattimenti e dei miei stunt. Per me, era importante mostrare la mia protesi e non tentare di nasconderla sotto i vestiti. Maya Lopez è un personaggio tostissimo, e volevo che le persone con disabilità avessero qualcuno a cui ispirarsi e in cui rispecchiarsi».
La storia riparte dopo i fatti di Hawkeye: Maya, di fronte alla scoperta di una tragica verità del suo passato, porta avanti una vendetta contro il newyorchese re del crimine Kingpin che l’ha cresciuta, ma l’ha resa anche una pedina.
“Ragazzo divora universo” (da giovedì 11 gennaio su Netflix)
Un’epica storia di formazione ambientata a Brisbane negli anni Ottanta, in cui la magia e l’innocenza della giovinezza si intrecciano alla brutale realtà del mondo adulto. Un padre perduto, un fratello muto e una madre tossicodipendente in recupero, un padrino che spaccia eroina e un famigerato criminale come babysitter. Eli Bell cerca di seguire il proprio cuore per diventare una persona migliore, ma il destino continua a disseminare ostacoli sul suo cammino. Ragazzo divora universo è un adattamento dell’iconico romanzo australiano di Trent Dalton, che esplora la storia di un ragazzino che diventa uomo, del bene che si confonde con il male e della quotidianità che diventa straordinarietà.
“Lift” (venerdì 12 gennaio su Netflix)
Esce il 12 gennaio il nuovo film su un colpo grosso. Tra i protagonisti l’attrice spagnola Úrsula Corberó, star de La casa di carta. Parte del film è stato girato a Venezia. Si intitola Lift e racconta la storia di una banda internazionale di rapinatori guidata da Cyrus Whitaker (Kevin Hart) che cerca di sottrarre cinquecento milioni di dollari in oro rubando un aereo a dodicimila metri da terra.