– Spirito punk rock e sonorità provenienti dal mondo sinfonico influenzano “Yo Homo!”, quarto album del geniale Jamie McDermott, presenza androgina che da anni imperversa nella musica indie
– Il nuovo lavoro mantiene la squisita melodia e la bellezza dei precedenti dischi, i brani si caricano di contenuti sociali e politici: «Volevo dar vita ad un disco specificatamente per la comunità LGBTQ+»
The Irrepressibles è una presenza androgina che da anni imperversa nella musica indie, fra collaborazioni, scomparse e improvvise luci. Come quelle che accese, in una notte note nel settembre del 2009, in un’antica dimora nella campagna fra Ispica e Pozzallo con una deliziosa e indimenticabile performance pop-art, a metà tra musica da camera e pop, intitolata The Balloon spectacle, con 400 palloncini rossi mossi dal vento di scirocco e danzatrici vestite con drappi rossi e penne d’uccello fra i capelli, come personaggi mitologici, fuoriusciti da un carosello vittoriano.
The Irrepressibles è Jamie McDermott, figura androgina con una voce che riesce a intercalare Elvis Presley o Jim Kerr a un soprano, mente geniale mente e forza creativa sulla quale regge il progetto. È persino diventato parte del tessuto della storia LGBTQ+, eseguendo la sua canzone Two Men In Love al primo matrimonio gay del Regno Unito. Melodrammatico come in un’opera lirica, nelle composizioni tristi e nelle atmosfere sinistre richiama alla mente Jeff Buckley, Anthony Hegarty (Anthony and The Johnson), Loudon Wainwright e Jón Þór Birgisson dei Sigur Ros. Le sue composizioni sono montaggi perfetti di influenze che vanno da Kurt Weil a Saint-Saens ed Elgar, sino ai Roxy Music di Brian Eno. Una miscela di musica che suona così avant-garde pur affrontando generi del passato, compresa l’opera. Arie fragili, melanconiche, sintomo di una società in rovina, rappresentano la decadenza del capitalismo e la nascita di un nuovo romanticismo.
Yo Homo! (Of Naked Design) è il titolo del quarto album di The Irrepressibles, in uscita il 27 settembre, che sarà presentato con un tour che toccherà anche l’Italia. Il nuovo lavoro mantiene la squisita melodia e la bellezza dei precedenti dischi, facendo leva sul piano emotivo, anche se la sensualità e la ballabilità talvolta si caricano di contenuti sociali e politici. «Volevo dar vita ad un disco specificatamente per la comunità queer, per creare un porto sicuro in cui la gente sentisse di essere espressa. Per contribuire alla colonna sonora delle nostre vite, sia con la musica che con video», spiega The Irrepressibles.
Yo Homo!, composto e prodotto interamente da Jamie, dispiega undici tracce sontuose e tese, coronate dalla voce meravigliosamente profonda di Jamie, dura e delirante, naturalmente vibrata e capace di volare in falsetto. Spirito punk rock e sonorità provenienti dal mondo sinfonico. Gli archi si sostituiscono alle chitarre elettriche, la melodia e il canto sul ritmo e l’urlo. Tutt’altro che sonorità punk, ma «il significato originale della parola “punk” non era forse “gay”?», domanda il cantautore. «Perché non fare un disco punk che riallinei tutto ciò? Superare i propri limiti con nuove sfide».
Two Hearts, una melodia soffice e delicata accompagnata da corde d’archi pizzicate, dalla voce sussurrata e dal fischio di Jamie, è un piccolo capolavoro d’eleganza. Straziante, drammatica, carica di pathos Ecstasy Homosexuality, sottolineata dalle lacrime dei violini e dal crescendo marziale delle percussioni e chiusa con un filo di voce da Jamie: di grande effetto.
Destination è un brano indie-pop gioioso ed elegante che parla del desiderio di amore in questa epoca in cui perversa la cultura del sesso e dell’intimità veloci. La canzone parla della storia di un uomo che vive in isolamento, passando da un’avventura di una notte ad un’altra, ma desiderando sempre una maggiore connessione. Canta “Does it have to be this way from life this holiday? will you come and give my love a destination?” (“Deve essere così dalla vita durante queste vacanze? verrai e darai una destinazione al mio amore?”). Alla fine del pezzo, ricercando l’avventura di una relazione, recita: “Oh Mr, these days love don’t seem so clever, maybe it won’t last forever, but there’s a world of you and I, some big adventure we could try” (“Oh signore, di questi tempi l’amore non sembra così intelligente, forse non durerà per sempre, ma c’è un mondo di me e di te, qualche grande avventura che potremmo provare”).
Dal punk della title track al grunge di In The Rhythm, musica che ascoltava l’adolescente Jamie, dal rock dei Led Zeppelin alla chanson francese. Altre influenze di Yo Homo! sono spirituali più che musicali. «Stavo pensando ad Allen Ginsberg (poeta della Beat generation, ndr) e a quella prima liberazione queer» prosegue. L’album Transformer di Lou Reed, in particolare le immagini sfrontate per l’epoca di Walk On The Wild Side, gli Stooges di Iggy e Peaches sono tutti presenti in qualche modo in Yo Homo!, nella sua forza musicale, nei dialoghi audaci e nel suono divino della chitarra».
In tour The Irrepressibles presenterà brani esclusivamente di questo suo ultimo periodo iniziato nei primi mesi del 2024 con il lancio del singolo – e intro dell’album – Will You, nessuna retrospettiva. Con una lineup che include batteria e percussioni, chitarre elettriche, piano, basso elettrico, violino, viola, violoncello e contrabbasso con voci principali e cori, il risultato sarà uno spettacolo mozzafiato e da ballare. «Sarà uno spettacolo dance-y, energico, indie rock tutto sulla gioia queer», annuncia.