– La band inglese pubblica un nuovo singolo che annuncia l’uscita di “The Painful Truth”, l’album che segna il ritorno discografico dopo nove anni
– «Se non avessimo fatto qualcosa di fresco e lungimirante, non avremmo potuto più essere una band. Avremmo fatto solo il karaoke degli Skunk»
– Skin: «Capire questo, ci ha portato a fare quello che penso sia il nostro più grande disco di sempre». Il 7 marzo a Milano e in estate tour in Italia
«Non mi interessa il fatto che fossimo grandi negli anni Novanta», avverte Skin, frontwoman degli Skunk Anansie. «Creativamente è irrilevante perché nella mia bibbia rock il primo comandamento afferma: “Se ti riposi sugli allori, appassirai e morirai artisticamente, musicalmente, mentalmente. E poi finanziariamente».
Per Deborah Anne Dyer, cinquantasettenne londinese che si fa chiamare Skin, il passato non conta nulla. Anche quando sei stata in una band per 30 anni e la storia sembra dalla tua parte. Così, quando la creatività ha cominciato a latitare, è perfino cominciata a balenare l’idea di fermarsi. Di mettere una pietra sopra e cominciare un’altra vita.

Una combinazione di problemi – famiglia, paternità, malattia e la partenza del loro manager di lunga data – sembrava cospirare contro di loro e aumentare la loro incertezza, costringendo Skin, il chitarrista Ace, il bassista Cass e il batterista Mark a mettere in discussione il loro posto nel mondo come band, così come le loro ambizioni personali.
Non sapendo cosa fare e non riuscendo a scrivere via zoom, i quattro Skunk Anansie, dopo il Covid, si sono ritirati in una fattoria nel Devon, dove, tra conversazioni sincere e cene cucinate in casa, hanno lentamente iniziato a raccogliere i loro sentimenti attraverso le canzoni. Lì, a poco a poco, è nato The Painful Truth, la loro settima raccolta in studio e la prima in nove anni. Sarà pubblicato il 23 maggio e, nello stesso giorno, per festeggiare, la band terrà un concerto speciale appena fuori Bristol. La notizia dell’album arriva con l’uscita del singolo Cheers, per il quale il figlioccio del bassista Cass, Miles Liverpool, ha creato un sorprendente lyric video.
«Quando scriviamo siamo solo noi quattro in una stanza senza distrazioni o interferenze esterne, conoscendoci di nuovo. Avevamo fatto il tour Greatest Hits e ci siamo resi conto che le cose dovevano cambiare. Se non avessimo fatto qualcosa di fresco e lungimirante, non avremmo potuto più essere una band. Avremmo fatto solo il karaoke degli Skunk», dice Skin senza mezzi termini.
E The Painful Truth è tutt’altro che Skunk karaoke. Prodotto da David Sitek, è un album fresco, franco, edificante e strutturato, con il talento della band per scrivere grandi canzoni pop. Semmai, i loro ganci questa volta sono più affilati e affondano più velocemente. The Painful Truth è un album davvero affascinante, provocatorio, potente ed emozionante che riportala band al culmine assoluto della loro potenza. È il suono degli Skunk Anansie, che affrontano chi sono e cosa vogliono diventare. È più di un semplice album. È una realtà che hanno vissuto.
Il primo singolo An Artist Is An Artist ne è la prova; una fetta spiritosa, provocatoria e pulsante di brillantezza appuntita. Un attacco rabbioso contro i social, gli “haters”. «Dovevano essere un mezzo per rimanere connessi, invece sono solo un fottuto e tossico casino dove la gente mostra il peggio di sé», spiega Skin. «Gli artisti rischiano di assorbirne la negatività, quindi dobbiamo ricordare che i commenti non sono importanti, anzi per l’80%, inclusi quelli positivi, sono irrilevanti».
L’inedito è stato accolto con entusiasmo da fan e media, entrando subito nella playlist su BBC6Music, Kerrang Radio, Planet Rock e Absolute oltre ad essere sostenuto da Jo Whiley su Radio 2. E il nuovissimo singolo Cheers, che cavalca su un ritmo profondamente contagioso e pulsante e vanta un coro davvero euforico, dimostra ancora una volta la pura qualità e l’ambizione del nuovo album.
«Non penso si possa mai tornare indietro e ricominciare, ma siamo entrati in una terza fase», tiene a precisare Skin. «Abbiamo iniziato a suonare da ragazzi, 30 anni fa, e ora siamo adulti con figli e famiglie, quindi diciamo che siamo gli Skunk Anansie 3.0».
The Painful Truth è un disco radicale, composto per questi tempi incerti. È un disco che vedrà gli Skunk Anansie recuperare il loro posto come una delle band più eccitanti, visionarie e importanti della musica britannica.
«Quando ci penso davvero, sì, abbiamo fatto alcuni buoni dischi nel nostro tempo, ma è passato molto tempo da quando abbiamo fatto un grande album. E questa è la dolorosa verità», confessa Skin. «Capire questo, ci ha portato a fare quello che penso sinceramente sia il nostro più grande disco di sempre».
Gli Skunk Anansie saranno a Milano il 7 marzo e poi di nuovo in Italia, a luglio, per ben sette date: il 5 a Benevento, il 6 a Senigallia, l’8 a Roma, il 9 a Bologna, l’11 a Marostica, il 12 a Forte dei Marmi e il 13 a Brescia.