– Presentate le canzoni dei 30 big in gara e scelti i quattro giovani che daranno vita alla sezione delle “Nuove Proposte”, sono: Vale LP & Lil Jolie, Alex Wise, Settembre e Maria Tomba
– Molti brani affrontano problematiche che riguardano le nuove generazioni. Tony Effe canterà in romanesco, mentre Fedez si innamora di una donna impersonificata nella depressione
– Tante canzoni personali, intime: il festival come una sorta di confessionale. I Jalisse vengono citati nel pezzo di Willie Peyote. Gabbani come i Coldplay. “Viva la vita”. Serena Brancale invece rispolvera il titolo “Anema e core”
Con soltanto otto canzoni e la passerella quasi muta di 30 big Sarà Sanremo si è chiuso dopo la mezzanotte. Pensiamo a quando canteranno tutti… Se Sanremo sarà quello visto ieri sera, possiamo prevedere dall’11 al 15 febbraio 2025 quattro ore di sonno davanti al televisore, interrotto ogni tanto da qualche urlo fuori posto di un cantante. Carlo Conti non riesce a sorprendere. Non era capace neanche Amadeus, per carità, ma almeno lui aveva Fiorello a compensare. Alessandro Cattelan è lontano anni luce dallo showman siciliano, ancora non si riesce a stabilire se è carne o pesce. In ogni caso lesso.
Come avevamo anticipato, il “31esimo ospite” era la coppia comica formata da Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni. La solita marketta per un film in uscita giovedì. Davvero una idea originale e nuova. Mancava Panariello e saremmo sprofondati nelle prime edizioni del conduttore abbronzato. Tutto di corsa, fra continui spot pubblicitari. Insomma, nulla di nuovo all’orizzonte.
LE CANZONI DEI BIG
L’appuntamento, oltre a scegliere i quattro cantanti che andranno a gareggiare nella sezione “Nuove Proposte”, è servito per una passerella dei trenta big in gara, ciascuno dei quali ha presentato la propria canzone.
Viva la vita (molto originale commenteranno i Coldplay) è il titolo della canzone di Francesco Gabbani: «È una celebrazione dell’essenza della vita», anticipa. Punta su Febbre Clara, rivelazione della scorsa edizione: «La vita sale e scende come la febbre», dice. «Si ispira a storie vere» Incoscienti giovani di Achille Lauro. «Di gioia, della rivoluzione e dell’inquietudine che porta una nuova nascita» canta il neopapà Brunori Sas con L’albero delle noci. Shablo farà ballare l’Ariston con la potentissima La mia parola, il cui testo è affidato alle voci di Guè, Josha e Tormento. Giorgia presenta La cura per me, «che porta a una evoluzione interiore per imparare», spiega. I Demoni di Emis Killa potrebbero impaurire, ma l’autore sintetizza così: «Parla di una notte d’amore». Boh.
Marcella Bella torna dopo 18 anni a Sanremo e gioca con il titolo Pelle diamante (che sarebbe dovuto essere “Pelle di amante”), mentre Gaia si rivolge alla generazione smartphone con Chiamo io, chiami tu. «Una canzone speciale», così Simone Cristicchi presenta Quando sarai piccola, «intima, poetica, racconta quando nella vita diventiamo genitori dei nostri genitori e restituiamo l’amore ricevuto». Irama annuncia la sua Lentamente come una «canzone diversa per me, molto sincera, trasparente. Mi metto a nudo».
Anche la pugliese Serena Brancale non rivela molta originalità con Anema e Core (già titolo di un classico della canzone napoletana del 1950), «brano che ha la cazzimma», dice. «Perché parla di una attitudine alla vita». Mentre è nostalgico Olly con Bastarda nostalgia. Di nostalgia parla anche Amarcord di Sarah Toscano, la più giovane in gara, proveniente da “Amici”: «Parla di rivivere un ricordo e del perché deve restare tale».
Elodie, spacco mozzafiato e nude look, si muove fra i ruoli di cantante e attrice ed al Festival racconterà «un dramma»: Dimenticarsi alle 7. È una storia lacerante d’amore, scritta da Tiziano Ferro, Tra le mani un cuore, canzone con la quale Massimo Ranieri torna per l’ottava volta sul palco dell’Ariston.
Tony Effe si appresta a sorprendere e smentire i suoi detrattori con Damme ‘na mano, «canzone romanesca, passionale e romantica». Canta in napoletano invece Rocco Hunt con Mille vote ancora, «ballata personale che parla della mia terra». Dal festival virtuale di Carlo Verdone a quello reale di Carlo Conti Lucio Corsi arriva con Volevo essere un duro: «Ci chiedono di essere infallibili, perfetti come un fiore, ma questi fiori sono appesi a un filo». La ormai veterana Noemi con Se ti innamori muori si affida alla coppia Mahmood-Blanco, vincitrice di un Festival, soffermandosi «su quando ci sentiamo vulnerabili, sulla paura ad abbandonarsi nelle braccia di qualcuno», spiega. «Insomma, se ti innamori, muori serenamente». E d’amore cantano anche i Modà, unico gruppo in gara, con Non ti dimentico. Fuorilegge è il titolo della canzone di Rose Villain, «parla di desiderio, del lato struggente che ti fa sentire viva». Cuoricini dai neosposi Coma_Cose.
Fra i brani più bizzarri si annunciano La tana del granchio di Bresh, anche lui un esordiente: «È una canzone ubriaca», dice. Mentre Willie Peyote in Grazie no grazie citerà i Jalisse. Puntano al divertimento e all’istinto i nuovi alfieri dell’italodisco The Kolors con Tu con chi fai l’amore. Rkomi con Il ritmo delle cose vuole «accogliere il disordine, invece di evitarlo, per ritrovare il mio ritmo».
Misterioso Fedez, nella sua Battito tratta «una moltitudine di cose». Più specifico aggiunge: «È una canzone d’amore a una donna impersonificata nella depressione». Sarà la sua ex moglie Chiara Ferragni? E la sua ex partner sanremese Francesca Michielin canta il disagio in Fango in paradiso. L’esordiente Joan Thiele canta Eco «sull’importanza di affrontare le proprie paure e difendere le proprie idee».
LA GARA
È un ritornello deja vu quella di Oh my god, il brano con cui è in gara la bionda MEW (Valentina Turchetto), ragazza veneta che aveva già tentato senza successo il talent “Amici”.
Vale LP e Lil Jolie, Valentina e Angela, si sono incontrate a 17 anni, sorelle non per sangue ma per scelta. Nella provincia campana che offriva pochi stimoli, hanno scelto la musica, percorrendo strade (e talent) diverse «ma sapendo che sarebbe arrivato il momento di lavorare insieme». Adesso sperano di far diventare un tormentone la loro Dimmi tu quando sei pronto a fare l’amore.
Nel duello la commissione musicale formata da Ema Stokholma, Carolina Rey, Manola Moslehi, Enrico Cremonesi e Daniele Battaglia (insieme a Carlo Conti e Claudio Fasulo, giurati fuori onda) manda all’Ariston le favorite Vale LP e Lil Jolie.
Alex Wise esce vincitore invece nel secondo duello. Sconfitto Selmi. Alex Wyse (con Rockstar) è forse il cantante più conosciuto con una sua solida fan base e un album e dischi d’oro e di platino all’attivo. «Sono qui per mettermi in gioco. Arrivare sul palco dell’Ariston significa realizzare un sogno nel cassetto già di quando ero un bambino». Il sorriso di (Niccolò) Selmi, che schiude un piercing al frenulo labiale, rivela tutta la timidezza di un ragazzo di 23 anni che ha messo la musica al centro della sua vita. «Nella mia famiglia sono tutti laureati e quando ho detto che avrei lasciato gli studi per dedicarmi alla mia passione, i miei genitori non l’hanno presa bene. Ora, dopo i risultati raggiunti, sono i miei primi fan». Forse per sempre il suo brano.
Il terzo duello è fra Angelica Bove e Settembre. Vince il secondo con il suo grido generazionale Vertebre, brano con il quale (Andrea) Settembre è pronto a sfidare prima di tutto se stesso e le sue fragilità. Peccato per Angelica Bove che presentava La nostra Malinconia, fra Gabriella Ferri e Billie Eilish.
Nel faccia a faccia fra i due vincitori del concorso Area Sanremo l’esuberante Maria Tomba prevale sull’influencer Etra. La giovane cantante veneta andrà al festival con Goodbye (Voglio Good Vibes), per mantenere una promessa. «Quella fatta a mio padre che non c’è più. Cinque anni fa ero con lui a Sanremo, dietro alle transenne dell’Ariston e mi disse: “Un giorno canterai lì”», piange.
Due donne e due uomini. La parità a Sanremo Giovani è realizzata.