La band palermitana rappresenterà la Sicilia nelle serate conclusive del premio il 23 e 24 giugno allo Sferisterio di Macerata. È composta da tre fratelli con l’aggiunta di una bassista. La canzone in gara porta il nome del gruppo: «Esprime il nostro rapporto spirituale con il mare. È una sorta di invocazione. È un brano-manifesto»
C’è un forte legame fra il mare e i fratelli Gelardi. «Ogni giorno lo vediamo dalle vecchie case del Lungomare Cristoforo Colombo a Carini, dove siamo nati e cresciuti», racconta Stefano. «Per questo motivo, il primo pensiero, quando abbiamo dovuto pensare al nome del gruppo, lo abbiamo rivolto al mare».
Troppo adolescenziale e un po’ demenziale quel Gelardi al limone con il quale si erano presentati «nel paleolitico», sorride Stefano. «È venuto fuori Santamarea, che si collega con il mare e introduce un concetto spirituale». Contenuto nell’omonimo brano con cui i Santamarea sono entrati fra gli otto vincitori di Musicultura 2023, e il prossimo 23 e 24 giugno allo Sferisterio di Macerata contenderanno la vittoria assoluta agli altri sette sfidanti. «La canzone esprime il nostro rapporto spirituale con il mare. È una sorta di invocazione al mare. È un brano-manifesto».
A rafforzare lo stretto rapporto con il mare anche la scelta di affrontare il viaggio di avvicinamento alle finali di Macerata a bordo della nave traghetto che da Palermo li ha trasportati a Civitavecchia. «È un’idea un po’ romantica, a sottolineare che veniamo dal mare e poi è più comodo per portarci appresso gli strumenti», spiega Stefano Gelardi, raggiunto al telefono al momento dell’attracco della nave al porto laziale. Stefano, voce (e portavoce) della band, porta con sé i synth, mentre i fratelli Francesco e Michele, rispettivamente, la chitarra e la batteria. Noemi Orlando – nessuna parentela, né legami sentimentali («è un’amica», sottolinea Stefano) – è la Tina Weymouth del gruppo: suona il basso come la celebre musicista dei Talking Heads.
La musica nel sangue, la madre è cantante ed anche il nonno ha suonato per una vita intera, Stefano Gelardi ha convinto i fratelli a mettere su una band nel 2019, dopo aver seguito un laboratorio di scrittura di canzoni. Importante nel passaggio da Gelardi al limone a Santamarea è stato l’incontro con il musicista e produttore Roberto Cammarata, “deus ex machina” della Rappresentante di Lista e di altre band palermitane. «Ci ha indicato la strada da seguire, gli studi e gli ascolti da fare. Ci ha fatto cambiare il modo di suonare. Insomma, sono nati i Santamarea».

Oggi punti di riferimento della giovane band di Carini sono gli Alt-j e Florence and The Machine, che si possono avvertire nel brano con cui sono in gara a Musicultura. «Ma è importante anche il contributo della canzone d’autore, noi attingiamo anche dai testi di Lucio Dalla e Fabrizio De André», sottolinea Stefano Gelardi. E dalla letteratura, da quella Divina Commedia che fa capolino nel testo attraverso uno dei personaggi che più colpiscono la fantasia degli studenti: Caron dimonio. In Santamarea, Caronte traghetta alla fonte battesimale che porta la carnalità in un’altra dimensione. «C’è anche qualcosa dell’immaginario gotico», riprende il frontman della band. «E il finale è liberatorio con quel coro popolare che si rivolge alla world music, orizzonte musicale al quale guardiamo con estremo interesse». Il brano è dettato dal cadenzare della grancassa e si muove fra celestiali chiarori e bassi oscuri, mettendo in rilievo il contrasto fra sacro e profano.

Musicultura 2023 rappresenta il primo passo dei Santamarea. Il prossimo sarà un secondo singolo in luglio, «per poi puntare il prossimo anno almeno a un EP». A Macerata dovranno vedersela con AMarti, Pietra (Ferrara); Ilaria Argiolas, Vorrei guaritte io (Roma); cecilia, Lacrime di piombo da tenere con le mani (Pisa); Lamante, L’ultimo piano (Schio); Simone Matteuzzi, Ipersensibile (Milano); Cristiana Verardo, Ho finito le canzoni (Lecce); Zic, Futuro stupendo (Firenze). Le due serate allo Sferisterio saranno condotte da Flavio Insinna e trasmesse dalla Rai sia in tv sia alla radio. Il 23 e il 24 giugno sono confermate sul palco dello Sferisterio le partecipazioni di Ermal Meta, Paola Turci, Santi Francesi (già vincitori assoluti di Musicultura nel 2021 come The Jab), Rachele Andrioli e Coro a Coro, Dardust, Chiara Francini, Fabio Concato, Mogol. Come sempre, le due serate di spettacolo saranno impreziosite da sorprese dell’ultimo minuto.