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SANREMO 2025, la pagella: due brividi rock

– Joan Thiele e Lucio Corsi sono due alieni in una interminabile sequenza di canzoni piatte. Soltanto Noemi, Coma_Cose, Giorgia e Francesca Michielin meritano la sufficienza
– Brunori Sas, Lucio Corsi, Simone Cristicchi, Giorgia e Achille Lauro nei primi cinque posti della classifica generata dal voto delle giurie di Sala Stampa, Tv e Web 

Canzoni piatte, voti piatti. Forse sarà anche colpa del fatto anche quest’anno ci sono sempre gli stessi 11 autori per due terzi dei brani: tutta questa omogeneità porta a un appiattimento generale. È un Festival a zero tasso rock. E con una quota limitatissima di cantautori. Poi abbiamo dei rapper che si adeguano al tono medio e mainstream della kermesse, per niente trasgressivi: il famigerato Tony Effe canta una stornellata che non fa male a nessuno. Tutto il resto — l’80% delle canzoni — viaggia su un linguaggio familiare popolare e colloquiale, ormai lontano dal vecchio stile della canzonetta. Emergono solo due casi in questo panorama medio-piatto.

GAIA – “CHIAMO IO CHIAMI TU” – 2

Al suo secondo Sanremo nei Big, accompagnata da quattro ballerini, Gaia presenta un brano destinato alla generazione smartphone che parla dell’indecisione ed è un augurio per uscire da questo limbo. Per lei, soprattutto. Ritmi dance, mood Mahmood, twerking finale alla Elettra Lamborghini. Ripetitivo.

Frase: Meno male che non prende l’Iphone tra le onde alte di Rio.

FRANCESCO GABBANI – “VIVA LA VITA” – 3.5

Vincitore a Sanremo 2019 con Occidentali’s Karma, il cantautore toscano è in gara per la quarta volta a Sanremo con un brano che è una celebrazione della vita. La canzone, che porta la firma di Pacifico e Davide Simonetta, non decolla. Il ritornello è accattivante, ma anche scontato. Testo banale tutto virato sull’ottimismo alla Jovanotti. 

Frase: “Viva la vita così com’è/Viva la vita questa vita che”

RKOMI – “IL RITMO DELLE COSE” – 2

Seconda partecipazione al Festival di Sanremo per il rapper milanese, che si è scorda la camicia a casa (o la maglietta della salute, come suggerisce Gerry Scotti). Porta una canzone introspettiva. Testo incomprensibile, ritmo martellante. Due ragazzini ballano alle sue spalle.

Frase: È un moderno decrescendo / È un inferno a fuoco lento

Noemi

NOEMI – “SE T’INNAMORI MUORI” – 7

Ottava partecipazione al Festival per la furbetta cantante romana che torna in gara con un brano scritto da Mahmood e Blanco, coppia vincitrice di Sanremo 2022. Look alla Rita Hayworth, scende con difficoltà sulle famigerate scale per via di un tubicino molto attillato con strascico. Il brano parla del sentirsi vulnerabili quando ci si innamora. Perfettamente sanremese. Ottima interpretazione.

Frasi: Perché è impossibile scordare quelle notti/Con il sorriso e con le borse sotto gli occhi.

IRAMA – “LENTAMENTE” – 2

Quinta partecipazione al Festival. Le parole non si capiscono nella confusione dell’autotune. Una ballad che si attorciglia su se stessa. Monotona. Si presenta con cappotto da ufficiale napoleonico, chiude in canottiere. Una Waterloo.

Frase: Sei stata crudele crudele crudele/Fredda come la neve neve neve.

I Coma_Cose

COMA_COSE – “CUORICINI” – 7

Coppia nella musica e nella vita, Fausto e California tornano in gara per la terza volta, la prima da sposati (e sembrano vestiti come al matrimonio). Il pezzo è divertente. Sound new wave. Il ritornello svolta verso il pop vintage anni Ottanta, richiama Al Bano e Romina, Claudia Mori e i Ricchi e Poveri. Con i corpi compongono un cuore. La platea batte le mani a tempo. Ballano come John Travolta e Uma Thurman in Kill Bill. A fine esibizione il brano si canticchia.

Frase: Un divano e due telefonini è la tomba dell’amore/ce l’ha detto anche il dottore.

SIMONE CRISTICCHI – “QUANDO SARAI PICCOLA” – 5

Attore più che cantante. La storia del bambino che diventa “genitore” per i genitori anziani non è niente di ché. Porta il tema dell’Alzhaimer all’Ariston. Sentimentale. Ha già vinto il premio Lunezia per il testo. Può bastare così.

Frase: Ci sono cose che non puoi cancellare/Ci sono abbracci che non devi sprecare.

MARCELLA BELLA – “PELLE DIAMANTE” – 2

Avrebbe dovuto intitolarsi “Pelle di amante”, ma si è optato per il più anodino “Pelle diamante”, la canzone che segna il ritorno di Marcella Bella in gara a 18 anni dalla sua ultima partecipazione. Tenta di riciclarsi accentuando il ritmo. Quattro ballerini fanno da coreografia. Un femminismo di moda, di facciata. Trash e cafonal.

Frase: Stronza, forse, ma sorprendente

Achille Lauro

ACHILLE LAURO – “INCOSCIENTI GIOVANI” – 4.5

Al suo quarto festival come Big, il trasgressivo cantautore romano è in gara con una canzone dedicata a Roma ispirata a storia di vita vera. Frac e farfallino, atmosfere retrò, un occhio di bue a illuminarlo, a metà strada fra il mood alla Elvis di Can’t Help Falling in Love e la parodia di Antonello Venditti. 

Frase: Ti chiamerò da un Autogrill/Tra cento anni o giù di lì.

GIORGIA – “LA CURA PER ME” – 6

Giorgia.
La voce più bella di tutto il Festival, ma un testo da canzonetta classica: dov’è lo scarto, dov’è la sorpresa? Il brano non scatta, non funziona. Prende la sufficienza solo perché è Giorgia e perché c’è molto di peggio.

Frase: Più ti avvicini e più mi allontano.

Giorgia

WILLIE PEYOTE – “GRAZIE MA NO GRAZIE” – 3.5

Sembra la parodia di se stesso. A metà strada fra Enzo Jannacci e Pino D’Angiò con coretto alla Staying alive per un’ironia italodisco che dà sfogo al malpancismo regressivo: ci sono quelli che «dovresti andare a lavorare e non farti manganellare nelle piazze», quelli che non fanno «un cazzo ma li mantengo con le mie tasse» e, soprattutto quelli che ci han provato «più volte dei Jalisse, ma l’insistenza non è mai così di classe».

Frase: E c’hai provato più volte dei Jalisse.

ROSE VILLAIN – “FUORILEGGE” – 3.5

Dopo la partecipazione lo scorso anno, Rose Villain torna in gara di rosso vestita con una canzone che parla di desiderio e dei momenti struggenti di quando ci si innamora. Sembra il sequel di Click Boom!. Tormentone destinato alle radio: beat dark, sensualità e melodia con tanto ritmo. Ma Mia Martini che c’azzecca?

Frase: Io rido del nostro destino avverso/Ascolto “Almeno tu nell’universo”.

OLLY – “BALORDA NOSTALGIA” – 4

Giovane cantante di Genova, al suo secondo Sanremo presenta una canzone sulla nostalgia che risulta priva di sapore. Almeno si fa capire. 

Frase: Mi accendo la tv solo per farmi compagnia.

Elodie

ELODIE – “DIMENTICARSI ALLE 7” – 4.5

Vintage, tenta la carta del pezzone melodico, con un sottofondo ritmico, senza avere il carisma necessario. Testo di una banalità sconcertante. Un fallimentare tentativo di imitazione di Mina, anche nella gestualità. Come le ripete Ornella Vanoni: torni a scuola.

Frase: Ma che strano effetto fa mandare giù la verità.

SHABLO CON GUÈ, JOSHUA E TORMENTO – “LA MIA PAROLA” – 3.5

Un quartetto d’eccezione formato dal producer Shablo, due rapper famosissimi come Guè e Tormento, insieme alla voce soul di Joshua. Una street song che si adagia su un funkettone. Un vero spasso di rime e ritmi, ma arrivano a Sanremo fuori tempo massimo.

Frase: Brucerò fino alla fine chiuso tra cemento e smog.

MASSIMO RANIERI – “TRA LE MANI UN CUORE” – 5

Due autori come Tiziano Ferro e Nek per sfornare un testo da terza elementare. Interpretazione tradizionale con il cuore tra le mani. Manca l’acuto.

Frase: E salverò il tuo cuore in fondo al mare/la vita l’ha spezzato e lui continua ad amare.

TONY EFFE – “DAMME ‘NA MANO” – 2

Tanto rumore per nulla. Si presenta elegantissimo in smoking bianco. Canta un omaggio a Roma senza nemmeno una frase sessista. Anzi, la manesca è lei e lui prova a redimersi in un amore litigarello che “sinno’ me moro”. Una stornellata banale su una Roma per turisti. Cita Califano, ricorda il Manfredi di Tanto pe’ cantà.

Frase: Tu non sei sincera/Tu sei pericolosa.

SERENA BRANCALE – “ANEMA E CORE” – 3

La cantautrice pugliese dice che voleva omaggiare Pino Daniele. Ma di Pino Daniele non c’è niente. Semmai cerca l’effetto “cumbia” alla Angelina Mango. Un po’ dance, un po’ etnica, un po’ allegra, un po’ sexy. Molto confusionaria.

Frase: Stanotte saremo due stelle del cinem/italo-americano.

Brunori Sas

BRUNORI SAS – “L’ALBERO DELLE NOCI” – 5.5

Per la prima volta in gara a Sanremo 2025, il cantautore calabrese, discepolo di De Gregori, si presenta con giacca, farfallino e chitarra a tracolla. Porta una canzone che racconta la gioia della nascita di un figlio. Arriva con almeno un decennio di ritardo rispetto alla fase creativa, quando la sua parabola artistica ha preso la fase discendente.

Frase: Sono cresciuto in una terra crudele dove la neve si mescola al miele.

MODÀ – “NON TI DIMENTICO” – 3

Più che una canzone sembra la predica di un prete. “Convivere con il senso di che sarebbe stato / parlare di coraggio quando sai che non lo hai avuto…”. Sempre fedeli alla linea. Ma non sono i CCCP.

Frase: Difficile accettarlo ma non siamo più gli stessi.

Clara

CLARA – “FEBBRE” – 4

Dopo la partecipazione lo scorso anno con Diamanti grezzi, la sexy cantante e attrice di Mare fuori presenta una canzone sui saliscendi della vita. Base urban e poi cassa dritta, rincorre Mahmood. 

Frase: Sola su un terrazzo/Tutti fanno bling bling io nemmeno mi piaccio.

LUCIO CORSI – “VOLEVO ESSERE UN DURO” – 8

È l’alieno del Festival. Ali di farfalla, volto dipinto di bianco. Look David Bowie o Mick Ronson, è glam. Seduto al pianoforte, poi si alza e fa teatro rock col chitarrista. Ha il testo più fresco di tutta la rassegna. Usa immagini inattese, giovanilismi e gergo in modo intelligenti, l’ironia con la storia degli occhi truccati di nero (per i pugni), immagini valide, giochi di parole. Un brivido rock a Sanremo. 

Frase: Volevo essere duro/Però non sono nessuno

Gli occhi neri di Fedez

FEDEZ – “BATTITO” – 5

Effetto horror con occhi neri (grazie a lenti a contatto) per una canzone molto cupa. Testo che parla di depressione, si salva qualche giochetto di parole sui nomi dei farmaci, poi rime discutibili come carne viva – mente schiva. Cita Mary Poppins col cianuro al posto della pillola che va giù. 

Frase: Fluoexetina, poca saliva / Quando mi trovo a parlare di te.

BRESH – “LA TANA DEL GRANCHIO” – 4

Cantautore e rapper, presenta una canzone che racconta di quanto sia difficile esprimere a parole certe emozioni. Ballata country urban.

Frase: Camera mia non è una metropoli/Che incubo stare ad aspettare in un monolocale

SARAH TOSCANO – “AMARCORD” – 2

Giovanissima vincitrice di Amici 2024, la cantante è in gara con un brano nostalgico e sul bisogno di lasciare andare certi ricordi. Molto deja vu. Ci si chiede perché sia a Sanremo. Il vuoto totale sotto il frastuono.

Frase: La sera ride ma suona romantica/sembra la zona più buia di un Luna Park.

Joan Thiele

JOAN THIELE – “ECO” – 9

Prima volta a Sanremo per la cantautrice italo-colombiana con un brano che parla dell’importanza di affrontare le proprie paure e difendere le proprie idee. Ed è una bella sorpresa: come Brunori sale sul palco con la chitarra a tracolla. Elettrica col tremolo, fra Mina e Tarantino, una canzone pop, con i Portishead nella testa, con un ottimo arrangiamento, elegante. Raffinata e vintage con i piedi ben piantati nell’oggi.

Frase: Ma se ci sei tu ho più coraggio.

ROCCO HUNT – “MILLE VOTE ANCORA” – 4

Il napoletano va di moda, vedi Geolier lo scorso anno, ma il rapper salernitano lo diluisce mescolandolo con l’italiano e l’effetto è Gigi D’Alessio «Siamo anime buone in un mondo cattivo», canta, cercando di rammentare lo scugnizzo che vinse Sanremo Giovani nel 2014.

Frase: A campà accuse è tosta/Era meglio ‘a casa nostra.

FRANCESCA MICHIELIN – “FANGO IN PARADISO” – 6.5

Niente scale per la cantautrice vicentina, che sale sul palco con un tutor alla caviglia. Che le stelle non siano con lei, anche l’intoppo iniziale alla cuffietta. Canta una ballad autobiografica sulla fine di una storia d’amore. C’è eleganza, nella voce e nell’arrangiamento. Grintosa l’interpretazione.

Frase: Non c’è più il soffitto/Chissà con chi farai un figlio.

THE KOLORS – “TU CON CHI FAI L’AMORE” – 3

Terza volta a Sanremo per la band napoletana con una canzone che celebra i momenti in cui vince l’istinto e non la ragione al ritmo italodisco alla Raffaella Carrà fra Puerto Rico e Mykonos. Il minimo sforzo.

Frase: Mi piaci un minimo / Mi aspetti a Mikonos

Serena Brancale

Il voto delle giurie

Nella prima serata hanno votato le giurie di Sala Stampa, Tv e Web. Sono stati resi noti soltanto i nomi dei primi cinque arrivati in ordine sparso, cioè senza senza ordine di piazzamento. Questi i cinque cantanti nel gruppetto in fuga:

Brunori Sas,

Lucio Corsi

Simone Cristicchi

Giorgia

Achille Lauro

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