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SAMUELE BERSANI: ho avuto un tumore ai polmoni

– Il cantautore di Rimini ha rotto la sua proverbiale riservatezza ieri sera durante il concerto milanese rivelando il motivo per cui aveva interrotto il tour con l’orchestra. Il prossimo 18 aprile sarà a Catania
– Sottolineando l’importanza della prevenzione, ha detto che «non ho dovuto fare né chemio né radioterapia, però comunque ho dovuto fare un intervento chirurgico, mi hanno tolto un lobo, un pezzetto»

«Tornare a vivere a colori dopo mesi di buio pesto» scrive sulla sua pagina Facebook Samuele Bersani, che ha ripreso il suo tour teatrale dopo i concerti annullati all’improvviso lo scorso novembre per problemi di salute, di cui non aveva rivelato i dettagli fino a ieri sera, quando – durante il concerto al Teatro degli Arcimboldi di Milano – ha rotto la sua proverbiale riservatezza per raccontare «uno dei periodi più grigi della mia vita». 

Sorretto dagli applausi, ha parlato di quel che gli è accaduto, sottolineando l’importanza della prevenzione: «Ho avuto un tumore ai polmoni al primo stadio, quindi preso all’inizio. Non ho dovuto fare né chemio né radioterapia, però comunque ho dovuto fare un intervento chirurgico, mi hanno tolto un lobo, un pezzetto».

Sottolineando quanto la «malattia sia democratica anche se non pensi mai che possa capitare a te», il cantautore ha detto che non avrebbe nemmeno voluto comunicare quel che gli stava accadendo, ma dovendo annullare il tour all’improvviso si è sentito di dover dire qualcosa al pubblico, rimanendo poi commosso dall’amore ricevuto dai fan. Bersani ha concluso con un incoraggiamento: «Si può fare tutto, bisogna andare senza paura di quel che può succedere. Siamo molto più forti di quel che crediamo, io ne sono la testimonianza».

Lo spettacolo che il cinquantaquattrenne cantautore di Rimini sta portando in giro per l’Italia e che il prossimo 18 aprile farà tappa al Taetro Metropolitan di Catania è un viaggio musicale che emoziona, sorprende e rinnova: un’esibizione di grande spessore artistico, dove la perfetta triangolazione tra orchestra, band e voce dà vita a un evento elegante, intenso e concreto. 

Nessuna entrata in scena spettacolare: Bersani raggiunge il suo inseparabile leggio con pochi passi, accolto da un incoraggiante battito di mani. Ad accompagnarlo, l’Ensemble Symphony Orchestra, diretta dal Maestro Giacomo Loprieno, e la sua storica band. L’impatto sonoro è potente ma perfettamente bilanciato: l’orchestra non è un semplice accompagnamento, bensì un elemento vivo e pulsante, che dialoga costantemente con la band, creando dinamiche musicali avvolgenti.

Gli arrangiamenti si rivelano una scelta vincente. Il suono degli archi e degli ottoni si intreccia con pianoforte, chitarra e basso, senza mai sovrastare la voce di Bersani. Anzi, la musica esalta ogni sfumatura dei testi proposti. La resa di brani iconici come SpaccacuoreFreak e Giudizi Universali è apprezzata dal pubblico, con le percussioni che enfatizzano le melodie e arricchiscono le dinamiche emozionali.

Le due ore di spettacolo scorrono velocemente, tra canzoni amate e un’atmosfera ricca di calore. Il cantastorie romagnolo conferma di possedere un talento raffinato, capace di fondere ironia e profondità, leggerezza e intensità. «Felicità, improvvisa vertigine. Illusione ottica, occasione da prendere»: Bersani accenna i primi «versi» della colonna sonora di Chiedimi se sono felice e l’applauso nasce spontaneo.

La scelta di questa nuova veste musicale dei suoi brani ha una motivazione profonda: la volontà e la necessità di rinnovare le canzoni, di vestirle con nuovi abiti, senza però stravolgerne l’essenza. Uno dei punti di forza del concerto è la scaletta, che alterna i grandi classici a brani meno eseguiti dal vivo. Ogni canzone è un tassello di un mosaico emotivo che racconta oltre trent’anni di carriera.

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