– In anteprima esclusiva il fondatore degli Area, Patrizio Fariselli, si confronta con i Radiodervish, rappresentati da Nabil Salameh e Michele Lobaccaro, in un’intensa riflessione sul significato e la forza del brano a cinquantuno anni dalla sua creazione
“Gaza” è stato il primo inedito pubblicato nel 1993 dai Radiodervish, a quel tempo Al Darawish. Trentuno anni dopo, in apertura di “Cuore meridiano” rileggono la storica “Luglio, agosto, settembre nero” degli Area, donandole una nuova veste che rimane incredibilmente attuale.
«Purtroppo, non è cambiato nulla», è l’amara considerazione del cantante palestinese Nabil dei Radiodervish, interprete della canzone. «C’è una volontà che ha impedito che in questi trent’anni ci fosse una vera giustizia, una vera restituzione dei diritti al popolo palestinese che è stato vittima di una vera e propria operazione di furto di identità, di terra, di diritti, di vita. E quando manca la giustizia, la pace diventa soltanto un termine. Chi in questi trent’anni poteva cambiare le sorti del mondo, soprattutto di quella zona del Medio Oriente, non si è assolutamente posto nell’ottica di stabilire una pace basata sui diritti e sulla giustizia. Anzi, ha favorito gli insediamenti, ha favorito tutta una serie di elementi, di soprusi, che hanno minato qualsiasi base per stabilire una pace giusta fra due popoli che devono vivere uno al fianco dell’altro».
“Luglio, Agosto, Settembre Nero” degli Area, composta dal tastierista Patrizio Fariselli, venne pubblicata nel 1973 nell’album iconico “Arbeit Macht Frei”. Il brano, profondamente legato ai temi del conflitto in Medio Oriente, torna a far riflettere sul protrarsi di situazioni geopolitiche drammatiche e ancora irrisolte. E nel video-dialogo, che presentiamo in anteprima esclusiva, il fondatore degli Area, Patrizio Fariselli, si confronta con i Radiodervish, rappresentati da Nabil Salameh e Michele Lobaccaro, in un’intensa riflessione sul significato e la forza del brano a cinquantuno anni dalla sua creazione.
Durante la conversazione, Fariselli condivide aneddoti inediti sulla genesi e la storia del pezzo, rivelando dettagli e prospettive che aggiungono profondità alla rilettura contemporanea. Inoltre, la conversazione approfondisce le tematiche relative al dialogo musicale tra culture diverse secondo lo stile degli Area e dei Radiodervish.
L’iniziativa offre l’opportunità di esplorare la dimensione artistica e politica del brano, a testimonianza di come la musica possa ancora essere uno strumento di riflessione e cambiamento. «Questo brano già cinquant’anni fa era di straziante attualità per il suo contenuto politico», tiene a sottolineare Patrizio Fariselli. «E constatare, in riferimento alla tragedia del popolo palestinese, che mezzo secolo dopo la situazione è peggiorata in modo terrificante, è una roba che veramente mi lascia basito Allora io continuerò a suonarlo nei miei concerti raccontando questo, e lo faccio anche con una certa sofferenza. Un pezzo che è stato importante per la nostra crescita anche come musicisti e come gruppo perché è piaciuto molto negli anni Settanta e quindi ha contribuito alla nostra popolarità. Da un altro punto di vista, ci ha anche stroncato la carriera all’estero: non sono molti quelli che lo sanno, perché il mondo dell’anglosfera del rock e di quella che allora si chiamava musica giovanile in realtà ci ha buttato indietro con una velocità incredibile».
Il video dialogo dura poco più di una mezz’ora ed è molto interessante. Parte da una canzone e da un avvenimento storico per arrivare, attraverso racconti e curiosità, a fare una panoramica sulla situazione della world music e della sperimentazione.
Dagli Area a Franco Battiato, passando per lo chansonnier franco-greco Georges Moustaki e il cantautore berbero Idir, i Radiodervish esplorano quattro loro autori di riferimento nel nuovo concerto che terranno sabato 11 gennaio, nella Sala Petrassi dell’auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma. Si ascolterà in anteprima anche Giorni senza memoria, un brano inedito. Durante lo spettacolo saranno eseguiti anche i successi più conosciuti del gruppo che ha fatto del cantautorato mediterraneo la propria formula. Gioiello musicale, Cuore meridiano comprende quattro brani provenienti da autori mediterranei che hanno plasmato l’anima e la sensibilità della formazione pugliese e che per i Radiodervish rappresentano un messaggio necessario per la nostra epoca. La reinterpretazione delle loro composizioni, attraverso gli arrangiamenti realizzati con Alessandro Pipino e il contributo di Pippo D’Ambrosio, Andrea Senatore e Adolfo La Volpe, si carica pertanto di nuovi significati rispetto ai tempi attuali.