– L’artista salentina sabato 16 novembre al Tinni Tinni Arts Club di Catania condurrà di mattina “Coro a Coro”, laboratorio di canto polifonico al femminile e, in serata, terrà un concerto
– «Cantare aiuta a dimenticare i problemi, ad avere maggiore fiducia in noi stesse, ci fa sentire più forti in un’epoca dove l’emancipazione della donna è tuttora messa troppo spesso in discussione»
Canta che ti passa è uno dei modi di dire più diffusi in Italia. Se lo fai con Rachele Andrioli e le donne di Coro a Coro, il progetto di canto popolare condiviso che dal Salento si è diffuso in tutta Italia, gli effetti benefici si moltiplicano e sono rapidissimi.
Conosciuta e apprezzata in tutto il mondo per la qualità della sua voce e la forza ammaliante delle sue esibizioni live, Rachele nei mesi precedenti il lockdown ha voluto coinvolgere donne di tutte le età appassionate di canzoni popolari in un’avventura sonora terapeutica, che vede le partecipanti formare un cerchio dal quale promanano parole e sonorità coinvolgenti e trascinanti. «Papà suonava il clarinetto nella banda alle feste patronali, con mamma mi facevano sempre scegliere sin da molto piccola le musicassette dalle bancarelle. La musica, il canto in mezzo alle persone è stata la mia formazione, prima ancora del Conservatorio», racconta Rachele. «Quando ho preso in mano il tamburello per la prima volta sapevo già suonarlo. Così è accaduto per il canto. Perché allora non provare con le persone che fanno altri lavori? Le prime donne le ho incontrate per strada, le altre grazie a un invito a unirsi a noi apparso su Facebook. Poi ho svuotato una stanza della casa e abbiamo cominciato a scatenarci».
Il miracolo dell’unione corale si è subito compiuto. Donne di ogni estrazione sociale ed età anagrafica si sono presentate all’appuntamento, lasciando da parte remore e paure, mostrando una grinta e desiderio di sublimare i guai attraverso il canto popolare. «Quando formiamo quel cerchio un po’ magico proviamo tutte una sensazione di benessere individuale e collettiva, diciamo che questa forma di canto è terapeutica», continua Rachele. «Cantare aiuta a dimenticare i problemi, ad avere maggiore fiducia in noi stesse, ci fa sentire più forti in un’epoca dove l’emancipazione della donna è tuttora messa troppo spesso in discussione».
L’esperienza del Coro a Coro dal Salento si è esteso ovunque, toccando più volte la Sicilia, a Palermo come a Catania. «Dal coro le cantanti entrano ed escono, c’è un turn over continuo che consente di scoprire sempre nuove sorprendenti voci. A restare uguale è il potere di fascinazione, l’andamento ondoso e spumeggiante dei movimenti sulla scena. Siamo anarchiche come il canto popolare. Donne, cantate insieme a me, vi farò stare bene», conclude Rachele Andrioli.
E il “miracolo” si ripeterà sabato 16 novembre Tinni Tinni Arts Club di Catania, dove dalle 10.30 alle 13, Rachele Andrioli, condurrà Coro a Coro, il laboratorio di canto polifonico che vuole favorire la multiculturalità e il concetto di genere, dedicato a donne che amano cantare. Le iscrizioni sono limitate a 25 persone, tutte donne ovviamente, e una decina sono già arrivate. Per info e prenotazioni: tinnitinnict@gmail.com – whatsapp: 331 486 1931 – costo 20 euro.
In serata, alle ore 21, Rachele Andrioli sarà protagonista di un concerto per voce, tamburo ed elettronica, che già abbiamo potuto ammirare due anni fa all’Alkantara Fest. Lo spettacolo si basa sulla grande forza espressiva dell’artista e del suo repertorio. Rachele non è una sirena. Non è bionda, tutt’altro. È Fimmana de mare, donna d’Oriente. «Essere una donna ai confini di una terra mi fa sentire come quando riesco a scorgere le montagne dell’Albania quando soffia il vento di tramontana. Essere una donna alla fine della terra per me significa respirare nel mare l’apertura verso il mondo». La sua voce è ruvida e dura come la scogliera di Santa Maria di Leuca, potente e tempestosa come il moto ondoso provocato dall’incontro fra due mari, l’Adriatico e lo Ionio. È fuoco potenza luce calore emozione. Affascina, avvolge, conquista, “fimmana de mare” e cantautrice, cantante e attrice. E la tensione, durante l’ora e passa dello spettacolo, non scema mai. Uno spettacolo da vedere.